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LA SICILIA DEI NORMANNI
Bullet7blu.gif (869 byte) La diaspora vichinga
Bullet7blu.gif (869 byte) La conquista dei Normanni
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La battaglia di Cerami

Bullet7blu.gif (869 byte) La Madonna e i Normanni

Bullet7blu.gif (869 byte) I Santi guerrieri ed i Normanni

Bullet7blu.gif (869 byte) Gli assedi di Troina ed Enna
Bullet7blu.gif (869 byte) Nasce il nuovo Stato moderno
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Regno di Sicilia

Bullet7blu.gif (869 byte) Il buon governo di Ruggero II
Bullet7blu.gif (869 byte) La Cappella Palatina

 

Bullet7blu.gif (869 byte) La Cattedrale di Cefalù
Bullet7blu.gif (869 byte) La Cattedrale di Monreale
Bullet7blu.gif (869 byte) Guglielmo I e un regno di rivolte

Bullet7blu.gif (869 byte) L'Oriente di Guglielmo II
Bullet7blu.gif (869 byte) La tolleranza di Guglielmo II
Bullet7blu.gif (869 byte)  L'arte leggendaria dei Normanni
Bullet7blu.gif (869 byte) Video sui Normanni

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SICILIA NORMANNA       
        I Re normanni, «tramite
     operoso fra il mondo greco-arabo
     e l’Europa… accentuano la loro
     incipiente individualità morale,
     possono svilupparsi come Italia
     ed Europa». (Gioacchino Volpe)
   
    L’arte leggendaria dei
     Normanni
   
     
     

 
 

Duomo di Monreale, mosaici bizantini che ricoprono le pareti interne

Bernhard J. Scheuvens - Agosto 2004
 

 



da Wikimedia Commons

 

 

I tre Re normanni, seguiti alla scacciata dalla Sicilia dei saraceni, sono Ruggero II, Guglielmo I e GuglielmoII. Essi, secondo la tradizione popolare, devono il giudizio sul loro regno soprattutto ai capolavori architettonici fatti erigere sull'isola.
Si narra che il Re Ruggero II si diresse via mare a Cefalù. Quasi giunto alla città, si scatenò una terribile tempesta. Messo in pericolo di vita, il Re pregò il suo protettore San Giorgio. Il Santo apparve all'improvviso quietando il mare. Grato per l'intervento provvidenziale, Ruggero II fece erigere la Chiesa di San Giorgio a Cefalù.
Se Guglielmo I fu detto "il Malo" a causa della pressione fiscale e del suo tentativo di sostituire la moneta d'oro e d'argento con una moneta in cuoio, suo figlio, Guglielmo II, fu detto "il Buono", per aver ristabilito il corso legale in oro e argento, ma soprattutto per la costruzione del Duomo di Monreale e della Zisa di Palermo.

La leggenda legata al Duomo di Monreale vuole che il Re Guglielmo II, intento in una battuta di caccia a Monreale, fu colto da un gran sonno, per, riposarsi s'addormentò sotto un albero di carrubo. Mentre dormiva, gli apparve in sogno la splendente Madonna che gli rivelò che sotto l'albero dove dormiva, c'era un ingente tesoro. Gli disse di scavare e di prenderlo, per poi costruire un tempio con il Suo nome. Guglielmo si risvegliò ancora accecato dalla luce della Suprema apparizione, e subito chiamò per sradicare l'albero di carrubbo e scavare al di sotto di esso. Come preannunciato, al di sotto fu trovato un tesoro così grande da sorprendere lo stesso Guglielmo.
Il Re, per esaudire la richiesta della Madonna, impiegò i migliori architetti, i più abili muratori, e i più capaci mosaicisti (soprannominati mastri di l’oru, anch’essi nella leggenda). Quando il lavoro arrivò alla conclusione, il tempio che apparve alla vista di tutti era davvero meraviglioso, incomparabile e insuperabile.
Il Re Guglielmo II "il Buono", detto anche "imperatore", morì serenamente, dopo aver visto concluso il capolavoro da lui ordinato.
Il duomo di Monreale, di cui tutti i Siciliani vanno orgogliosi, è talmente bello, che si dice che «chi va a Palermo, e non va a Monreale, ci va asino, e torna animale».

 
 

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