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  La Sicilia dei Normanni
 
 
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 La Sicilia dei Normanni
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La battaglia di Cerami

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      SICILIA NORMANNA
    
    I Re normanni, «tramite
     operoso fra il mondo greco-arabo
     e l’Europa… accentuano la loro
     incipiente individualità morale,
     possono svilupparsi come Italia
     ed Europa». (Gioacchino Volpe)
   
     La diaspora vichinga    
     
     

 
 
 

Il castello normanno di Pembroke nel Galles meridionale (GB)

 

Monkeyrustler  - 23 Settembre 2007 

 
da Wikimedia Commons
 

 Mentre gli arabi s’impadronivano della Sicilia e di altri territori, avveniva, a partire dall’Europa del nord, la grande diaspora dei Normanni. D’origine vichinga, partono dalla Norvegia per insediarsi in Inghilterra, dopo la battaglia vittoriosa di Hastings del 14 otto­bre 1066. Nell’Europa nord-orientale costituiscono i regni di Novgorod e di Kiev. Passando per la Groenlandia giungono, molto probabilmente, nell’America del Nord.

Nel X secolo, mentre attaccano Parigi, assediano nel mediterraneo anche Costantinopoli.
Le ovvie capacità di navigatori li portano ad operare anche in Italia. Nel 865, saccheggio di Pisa e Luni. Successivamente si spostano nel meridione, impadronendosi della contea di Aversa e del principato di Capua, nel 1029. Partendo da questi occupano del ducato di Puglia. La regione diviene la loro roccaforte per successive espansioni, che li porteranno alla conquista della Campania e della Calabria. I Normanni, nel 1060, sono alle porte della Sicilia.
Mentre avviene tutto ciò nell’Italia meridionale, la nobiltà araba è impegnata in lotte intestine. Dopo l’avventura del bizantino Maniace, che si sviluppa tra il 1038 e il 1042, i dissapori e i contrasti tra i dominatori arabi non cessano. Finché, il signore musulmano Ibn-at-Thum­nah, dopo aver trucidato il kaid di Catania, Jbn-Meklat, e averne sposato la vedova, sorella del kaid di Agrigento, Ibn-Hawwas, pur già padrone di Siracusa, affronta militarmente il cognato. Sbaglia e perde. A questo punto l’ambizioso e insaziabile signore arabo compie il passo fatidico di chiamare in Sicilia i vicini normanni, ritenendoli solo una specie di mercenari. Questi non se lo fanno ripetere due volte:  Roberto il Guiscardo e da Ruggero d’Altavilla con le loro truppe passano lo Stretto e, nel 1060, occupano Messina.  Quanti cavalieri normanni fossero non è bene precisato. Il cronista del tempo Goffredo Malatelta li stima in 700 unità, contro ben 15.000 arabi, mentre Gioacchino Volpe addirittura ne restringe il numero a 300 normanni. E’ già la Storia che diviene Mito.

 
 
 
 

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