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I dolci siciliani: tra gastronomia e cultura.  
Bullet7blu.gif (869 byte) L'arte della pasticceria
Bullet7blu.gif (869 byte) L'arte della pasticceria /2.

Bullet7blu.gif (869 byte) I cannoli siciliani
di Carnevale

Bullet7blu.gif (869 byte)La pignolata messinese
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I dolci di Pasqua
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La cassata siciliana
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La
cuddura di Pasqua
Bullet7blu.gif (869 byte) Le cassatelle di Sant'Agata
e di Agira
 

Bullet7blu.gif (869 byte) I dolci delle festività
Bullet7blu.gif (869 byte) I dolci dei morti
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I dolci di Natale
Bullet7blu.gif (869 byte) Altri dolci siciliani
Bullet7blu.gif (869 byte) I dolci dei conventi
Bullet7blu.gif (869 byte) Il latte di mandorla
Bullet7blu.gif (869 byte) La granita siciliana


Bullet7blu.gif (869 byte) Video sui dolci siciliani
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Video sui dolci siciliani /2

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DOLCI SICILIANI

        Un proverbio siciliano dice:
   "Tintu è cu nun mancia a cassata
  a matina ri Pasqua
"
  ("Meschino chi non mangia cassata
  la mattina di Pasqua").

   

   I dolci delle festività

   
     
     

 

 
Sfince di San Giuseppe

Dedda71 - 23 marzo 2007
 

 
 




da Wikimedia Commons

 

  La cuccìa di Santa Lucia
Per la festa di Santa Lucia (13 dicembre) i palermitani consumano un dolce chiamato cuccìa unitamente alle arancine.  E’ un dolce preparato con una base di grano bollito. E’ un piatto storico.
La tradizione vuole che Palermo nel XVII secolo fosse stata colpita da una tremenda carestia. Il 13 dicembre del 1646, entrò miracolosamente in porto una nave carica di grano. La tradizione vuole che questo non fosse trasformato in farina, ma, per mangiarlo subito, fu semplicemente bollito. Da allora nella pasticceria palermitana entrò a farne parte la cuccìa.

La cuccìa è a base di grano bollito e ricotta di pecora, ma anche con crema di latte bianca o al cioccolato. Il preparato è guarnito ulteriormente con zuccata, cannella e pezzetti di cioccolato,


La petrafennula dell’Immacolata

La petrafennula (d’origine araba) è il dolce tipico siciliano per la festività dell’Immacolata, il cui consumo si protrae fino alle feste natalizie. E’, in sostanza, un torrone durissimo, composto da miele, mandorle, bucce di cedro e arance, confetti e cannella. Il dolce è talmente duro che è divenuto modo di dire siciliano per indicare estrema fermezza del carattere o di una decisione (Fàrisi petrafènnula, "diventare petrafennula").


Sfinci di San Giuseppe

Diffusa soprattutto nella Sicilia occidentale, la sfincia è il classico dolce di San Giuseppe. E’ in realtà una semplice frittella. Il suo nome deriva dal latino
spongia, ("spugna") oppure dall'arabo isfanǧ, che indica una frittella di pasta resa dolce con il miele.
Si basa su una pastella di farina, acqua e uova, fritta in olio o strutto bollente. Ottenuta la frittella, wssa viene addolcita cospargendola di zucchero, oppure, più spesso, con crema di ricotta di pecora e pezzetti di cioccolato. Nella guarnizione non possono mancare scorzette d'arancia e pezzetti di pistacchio

 

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