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I dolci siciliani: tra gastronomia e cultura.  
Bullet7blu.gif (869 byte) L'arte della pasticceria
Bullet7blu.gif (869 byte) L'arte della pasticceria /2.

Bullet7blu.gif (869 byte) I cannoli siciliani
di Carnevale

Bullet7blu.gif (869 byte)La pignolata messinese
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I dolci di Pasqua
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La cassata siciliana
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La
cuddura di Pasqua
Bullet7blu.gif (869 byte) Le cassatelle di Sant'Agata
e di Agira
 

Bullet7blu.gif (869 byte) I dolci delle festività
Bullet7blu.gif (869 byte) I dolci dei morti
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I dolci di Natale
Bullet7blu.gif (869 byte) Altri dolci siciliani
Bullet7blu.gif (869 byte) I dolci dei conventi
Bullet7blu.gif (869 byte) Il latte di mandorla
Bullet7blu.gif (869 byte) La granita siciliana


Bullet7blu.gif (869 byte) Video sui dolci siciliani
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Video sui dolci siciliani /2

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DOLCI SICILIANI

        Un proverbio siciliano dice:
   "Tintu è cu nun mancia a cassata
  a matina ri Pasqua
"
  ("Meschino chi non mangia cassata
  la mattina di Pasqua").

   

   La granita siciliana

   
     
     

 

 
Granita e brioche

Sebastian Fischer - luglio 2006
 

 
 




da Wikimedia Commons

 

  Oggigiorno parlare di granita è come parlare di gelat: la loro diffusione è ormai mondiale. I siciliani, tuttavia, ne rivendicano l’invenzione. La granita siciliana o il relativo sorbetto, è stato alla base stessa, storica, della sua evoluzione nel gelato, più compatto e cremoso.

Tutti, ormai, sanno fare una granita. Serve acqua, zucchero e un succo di frutta (soprattutto arancia, limone o fragola), oppure mandorla, pistacchio, caffè o cacao. Naturalmente va raffreddata e portata quasi a ghiacciazione, con una consistenza granulosa. Nella preparazione è, infatti, basilare che la gelatura sia graduale, mantenendo in movimento il liquido, in modo tale che l'acqua non geli, separandosi dal composto zuccherino, e divenendo ghiaccio insipido.
La granita in Sicilia viene servita insieme alla sua brioche siciliana (A granita câ briosci), che è un pane a forma semisferica sormontato da una pallina , sempre di pasta lievitata all'uovo. E’ la classica colazione siciliana.
Essa viene inoltre gustata per rinfrescarsi dopo una lunga giornata calda. La granita di limone viene ancora aggiunta nei bar nel tè freddo, nell'acqua minerale o perfino nella birra  La granita di caffè viene, invece, aggiunta nel caffè freddo.

Si fa risalire in Sicilia l’uso cella granita all’epoca della dominazione degli arabi dell’isola. Essi introdussero  la ricetta dello sherbet, che era una bevanda ghiacciata aromatizzata da succhi di frutta o di fiori. Veniva allora utilizzata la neve che cadeva sulle montagne dell’isola, che veniva raccolta in , apposite costruzioni in pietra, costruite su grotte naturali. In estate il ghiaccio formatosi veniva grattato, un po’ come lo è ancora nella grattachecca romana.
Durante il XVI secolo si scoprì che  la neve, mista a sale marino, poteva essere utilizzata come eutettico. Fu inventato il pozzetto, un tino di legno al cui interno pieno di neve veniva posto un secchiello di zinco, fornito a volte di manovella, per  girarvi la granita. Nel XX secolo il pozzetto è stato soppiantato dalla gelatiera e dai moderni frigoriferi.

Alle origini della granita siciliana moderna, troviamo quelle di di limone, cannella, gelsomino e “scursunera” (barba di becco). Quest’ultima può essere considerata come la variante della granita palermitana fatta con gelsomino e cannella. Attualmente le granite più diffuse sono al limone, alla mandorla e al caffè. Ma mentre nella parte orientale dell’isola la granita è in versione semi-liquida, in quella occidentale è in uno stato più consistente, che viene, a volte, definito di “cremolata”.

Tipica del catanese è la granita al pistacchio di Bronte, alla mandorla con un goccio di caffè caldo e ai frutti, quali: i gelsi neri, pesca, fragola, mandarino e ananas.  Sempre a Catania viene realizzata la granita al cioccolato, prodotta con il cacao magro. Nella zona di Messina, invece, sono più gradite quelle  al caffè, alla fragola e al gelso, consumate con l’aggiunta di un po’ di panna.

 

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