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Castelli siciliani: lontane tracce di nobiltà.  
Bullet7blu.gif (869 byte) La tipologia del Castello
Bullet7blu.gif (869 byte) I Castelli fortificati “alla moderna”.
Bullet7blu.gif (869 byte) I Castelli di Federico II.
 
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello Ursino di Catania
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Il Castello di Aci Castello
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Adrano
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La Torre di Federico ad Enna
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Lombardia
ad Enna


 

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello Maniace a Siracusa
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Il Castello di Eurialo a Siracusa
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La Cittadella di Messina
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Forte Gonzaga e Forte San Jachiddu a Messina
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Milazzo
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello arabo di Taormina
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Il Castello di Forza d'Agrò

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Pentefur a Savoca
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Pietrarossa a Caltanissetta


Bullet7blu.gif (869 byte) La struttura difensiva di Erice
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Il
Castello di Bellumvider
a Castelvetrano

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Maredolce a Palermo.
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Il Castello a Mare a Palermo
Bullet7blu.gif (869 byte)Il Castello di Carini
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Modica

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Donnafugata a Ragusa


Bullet7blu.gif (869 byte) Video sui Castelli siciliani
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Video sui Castelli siciliani /2

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CASTELLI SICILIANI

       Ogni paese siciliano ha il suo
   Castello, perché queste imponenti
   opere erano considerate nel
   medioevo  “instrumenta regni”
.
   
Visitandoli oggi si può fare un vero
   salto all'indietro nel tempo, in una
   cultura ormai dimenticata.

   

   Forte Gonzaga e
  Forte San Jachiddu a Messina.

   
     
     

 

 
Forte Gonzaga a Messina

Simon Praud - 18 Settembre 2008
 

 
 


da Wikimedia Commons

 

 
Forte Gonzaga
Potrà essere avviata in tempi brevi la fase di appalto e successivamente l'inizio dei lavori per la realizzazione dell'impianto di illuminazione pubblica della via Gonzaga e dei bastioni dell'omonimo Forte. Le risorse finanziarie di circa 200 mila euro sono state reperite attraverso economie di impianti di pubblica illuminazione già realizzati. L'illuminazione del Forte è affidata ad un complesso di sette proiettori, equipaggiati con lampade da 250 watt SAP, capaci di garantire effetti cromatici finalizzati a farne risaltare la struttura sottolineandone i giochi volumetrici. Per esaltare tale effetto sono previsti proiettori, dotati di sistemi di puntamento di precisione, in alluminio pressofuso, verniciato in polvere poliestere per garantire la massima resistenza alla corrosione ed alle nebbie saline, che saranno collocati a livello di campagna su blocchetti in cemento armato.

Il Forte Gonzaga venne fatto costruire dal Vicerè Don Ferrante Gonzaga nel 1540. La progettazione è attribuita a Ferramolino e Maurolico. Sorge ad un'altezza di 160 metri sul livello del mare e si presenta a pianta stellare irregolare, con sei bastioni, di cui quattro ad angolo acuto che seguono la conformazione accidentata del suolo. Il perimetro del Forte è circondato da fossati con una guardiola che sovrasta la valle del Camaro. La parte esterna è caratterizzata dai baluardi con spigoli rivestiti di blocchi di calcare, con una sezione semicircolare che li conclude. 

Forte Gonzaga conserva pressoché intatte le strutture: modestissimi interventi si sono registrati nel '700, nel tardo '800 e durante la seconda guerra mondiale. L'intervento probabilmente più significativo riguarda la costruzione di contrafforti di sostegno dei baluardi sulle scoscese pareti meridionali del colle. Il Forte Gonzaga rappresenta probabilmente l'elemento architettonicamente più rilevante del complesso dei 14 forti che caratterizzano la città di Messina.

Forte San Jachiddu.
Un piccolo tesoro ritrovato e , dopo tanto tempo,  portato all’uso dei messinesi che desiderano godere delle bellezze paesaggistiche che da quel fantastico punto panoramico possono ammirare. Ma è limitativo affermare che è solo guardare l’incantevole panorama offerto dallo Stretto di Messina, è ben altro, come poter respirare aria pulita, immergersi nel verde della campagna. Fare passeggiate nei sentieri a contatto con la natura, poter finalmente lasciare liberi i bimbi di giocare.

Non ci vuol molto a capire che i tanti forti abbandonati intorno alla città rappresentano dei “piccoli gioielli” che sono lì a portata di tutti. Basterebbe la volontà politica per offrire tesori come questo ai cittadini, posti di lavoro ai giovani, spazi per mostre e per spettacoli all’aperto. Grazie alla forza di volontà e alla perseveranza  di Mario Albano è stato possibile trasformare questo forte in una struttura valida e attrezzata . Altri posti come questo aspettano di essere riscoperti e gestiti con intelligenza. Adesso tocca agli amministratori locali dare prova di buon senso e cercare di valorizzare giustamente le enormi potenzialità turistiche e attrattive che il nostro territorio offre.

 

 
 

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