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I dolci siciliani: tra gastronomia e cultura.  
Bullet7blu.gif (869 byte) L'arte della pasticceria
Bullet7blu.gif (869 byte) L'arte della pasticceria /2.

Bullet7blu.gif (869 byte) I cannoli siciliani
di Carnevale

Bullet7blu.gif (869 byte)La pignolata messinese
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I dolci di Pasqua
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La cassata siciliana
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La
cuddura di Pasqua
Bullet7blu.gif (869 byte) Le cassatelle di Sant'Agata
e di Agira
 

Bullet7blu.gif (869 byte) I dolci delle festività
Bullet7blu.gif (869 byte) I dolci dei morti
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I dolci di Natale
Bullet7blu.gif (869 byte) Altri dolci siciliani
Bullet7blu.gif (869 byte) I dolci dei conventi
Bullet7blu.gif (869 byte) Il latte di mandorla
Bullet7blu.gif (869 byte) La granita siciliana


Bullet7blu.gif (869 byte) Video sui dolci siciliani
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Video sui dolci siciliani /2

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DOLCI SICILIANI

        Un proverbio siciliano dice:
   "Tintu è cu nun mancia a cassata
  a matina ri Pasqua
"
  ("Meschino chi non mangia cassata
  la mattina di Pasqua").

   

   I dolci dei morti

   
     
     

 

 
Frutta di Martorana

Iodavide  - 15 giugno 2008
 

 
 




da Wikimedia Commons

 

  La frutta di Martorana
Per la festività dei morti, oltre alle famose “ossa dei morti”, viene realizzata l’altrettanto conosciuta  frutta di martorana. Questa non è che una specie di marzapane, ottenuto da farina di mandorle e zucchero. All’impasto viene data poi la forma di frutta, con la relativa coloritura.
L’invenzione di questi particolari dolci si fa risalire alle suore del convento palermitano annesso alla Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio o della Martorana, eretta per volere di Giorgio d'Antiochia, ammiraglio del re Ruggero II, reggente normanno nel 1143. Il monastero benedettino fu fondato nel 1194 dalla nobildonna Eloisa Martorana, da cui prese la denominazione.

Nel giugno 1537, Carlo V visitò Palermo. Si narra che, essendo estate, il giardino di aranci della chiesa non presentava frutti vistosi da mostrare al re spagnolo. Le suore del convento della Martorana, realizzarono, allora, delle arance di pasta di mandorle e le colorarono similmente ai frutti, con cui decorarono il giardino, rendendolo bellissimo. Ebbe origine così, secondo la leggenda, la cosiddetta "frutta di Martorana", dolce tipico siciliano.


La Rama di Napoli
Tra i dolci siciliani legati alla festività d’ognisanti e, quindi, a quella dei morti, troviamo la Rama di Napoli, tipico della zona di Catania.
È, in sostanza, un biscotto con ripieno al gusto di cacao e ricoperto interamente da una glassa di cioccolato fondente. Classicamente, viene donato ai bambini, come un regalo dei parenti defunti, per la loro ubbidienza durante tutto l'anno.
La ricetta base prevede un impasto di farina, zucchero, cacao amaro e marmellata di arance. Col tempo sono state apportate modifiche agli ingredienti, tanto che in alcune varianti viene aggiunta la Nutella o altri tipi di marmellate.

Vi sono diverse leggende legate all’invenzione storica della Rama di Napoli. A pèarte il solito pasticcere geniale inventore, le altre fanno risalire il dolce al periodo in cui il Regno di Sicilia venne unito in quello borbonico del Regno delle Due Sicilie.  Alcuni ritengono l’origine un semplice atto di vassallaggio verso Napoli (l’allora capitale) del periodo. Altri collegano il dolce all’emissione da parte del governo borbonico di monete in lega di rame, che sostituirono quella, molto più pregiate, di oro e argento. Fu, in sostanza, il prodotto di quell’ironia popolare, che non è mai mancata in Sicilia.

 

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