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Il Gattopardo e la nobiltà siciliana

Giuseppe Tomasi di Lampedusa
La famiglia dei Tomasi
Il romanzo Il Gattopardo
Il significato pessimista
E' un romanzo storico?
Il film di Luchino Visconti
Il cast e la scenografia
Definizione e storia della nobiltà
La nobiltà nell'Età contemporanea
Titoli e quarti di nobiltà
FAMIGLIE NOBILIARI SICILIANE
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     IL GATTOPARDO

        "...nessuna forza positiva della
   storia...si profila come alternativa
   all'epos della decadenza cantato
   con struggente nostalgia"

   (Luciano De Giusti, La transizione
   di Visconti)

   

    La faniglia dei Moncada

   
     
     

 

 

Stemma della famiglia Moncada

Peppe64 -
Foto da Wikimedia Commons

 
 




 

  La famiglia dei Moncada, detta anche Montecateno, ha origini catalane, per la precisione dalla cittadina di Montcada i Reixac. Il suo nome, infatti, origina da quello del paese.
Una leggenda vuole che Teodone III di Baviera (detto Dapifero), per arginare l’espansione dei Mori in Spagna, fece porre una catena tra le vette di due colline, in Catalogna. Il posto venne denominato Montecateno, successivamente Moncada.
Un’altra teoria, più concreta, fa derivare il nome, semplicemente, da monte e cada. Quest’ultimo termine è il nome di una particolare specie di ginepro rosso, molto presente nella zona. Da esso si estrae un olio particolarmente apprezzato in dermatologia.

Nel 1200, Guillermo de Moncada divenne vescovo di Lérida in Spagna. Già nobile e possidente di vari feudi e territori, Guglielmo Raimondo Moncada giunse in Sicilia, nel 1282, al seguito del re Pietro I d'Aragona, per combattere contro le milizie francesi di Carlo d'Angiò, che avevano invaso l’isola.
Dopo la vittoria, i Moncada si insediarono in Sicilia, pur mantenendo forti rapporti con la Catalogna. Insieme agli Alagona, altra famiglia nobile siciliana, rappresentarono la fazione catalana contro la fazione latina, composta dalle famiglie dei Chiaramonte e Ventimiglia (nel XIV secolo). In seguito, Guglielmo Raimondo III cercò un
avvicinamento con la corte di Barcellona, senza, però, molto successo.
La famiglia dei Moncada fu tra le più importanti in Sicilia, possidente di vasti territori e feudi attraverso i vari rami della progenie. Dal
tronco principale dei conti di Agosta e di Adernò (Adrano), derivarono, infatti, i rami dei principi di Paternò e di Monforte, da cui, poi, ebbero origine i rami dei principi di Calvaruso, dei principi di Valsavoia e dei principi di Soria.
Il ramo dei principi di Monforte è ancora attualmente prosperante.
Con Ignazio Moncada, nel 1640, la famiglia ottenne dal re spagnolo, Filippo IV di Spagna, l’alto titolo di duchi di San Giovanni.

I Feudi dei Moncada
Nel 1336, Federico III di Sicilia nominò conte di Agosta Guglielmo Raimondo II Moncada. Il titolo durò fino al 1407, con la nomina di Matteo II Moncada a conte di Caltanissetta, da parte del re Alfonso il Magnanimo. I Moncada residenti a Caltanissetta amministrarono le loro proprietà e interessi in tutta la Sicilia. Non mancarono, anche, di far costruire edifici e residenze, come il Palazzo Moncada, successivamente trasformato nel Teatro Beauffremont, e la Porta Montalto di Palermo.

Con la morte di
Matteo Sclafani, si aprì la successione al feudo di Adernò (Adrano). Dopo 43 anni di lotte e contrasti, venne nominato alla contea Matteo I Moncada, figlio di Guglielmo Raimondo (il capostipite). Era il 1371.

Il feudo di Monforte San Giorgio divenne proprietà dei Moncada nel 1513, quando venne celebrato il matrimonio tra Federico (Moncada) e Agnese Pollicino Castagna, già baronessa di Tortorici e Saponara. La contea di Monforte divenne principato con decisione del
re Filippo IV di Spagna nel 1628. Il primo principe di Monforte fu Giuseppe Moncada.

I Principi di Paternò
Nel 1456, Guglielmo Raimondo V Moncada, conte di Adrano, acquistò la vicina cittadina di Paternò. Su loro richiesta, il re Filippo II di Spagna elevò il territorio a Principato nel 1565. Il primo principe di Paternò fu Francesco Moncada. Da allora il ramo paternese si è sviluppato e distinto sino ad oggi. Tra i Moncada di Paternò si contano, quale esempio, Giovanni Luigi, politico, e il nipote Corrado, senatore. Gli attuali discendenti sono apprezzati imprenditori.
Anche a Paternò esiste un Palazzo Moncada, che venne costruito nel 1627. Da qui, la famiglia dei Moncada amministrò Paternò fino al 1812,
anno di promulgazione della Costituzione siciliana, che decretò la cessazione dei diritti feudali.

La famiglia dei Moncada controllava, inoltre, ampi possedimenti, tra questi, i principati di Larderia, Alcontres, Cassano, Calvaruso, Collereale, Montereale, Sperlinga e Rosolini, oltre alle ducee di Archirafi, Bivona e Montalto.

 
 

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