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La Sicilia e la stagione dello zolfo

Lo zolfo, minerale essenziale

Il bel sogno delle zolfare siciliane
L'incredibile storia delle zolfare
La questione degli zolfi
Vita in miniera
Le miniere di Riesi
Il Parco minerario Floristella-Grottacalda
Altre miniere di zolfo
La zolfara di Colle Madore ed il Mito
Pasquasia, miniera sì, ma diversa

Video sulle zolfare siciliane
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LE ZOLFARE SICILIANE

          Come per le tonnare, anche le
    zolfare raccontano la Sicilia
    all’avanguardia dell’Ottocento.
    Il mondo intero passava, allora, per
    le sue miniere. Terminata la stagione
    delle zolfare, rimangono bellissimi
    parchi museali di archeologia
    industriale. Una Sicilia, comunque,
    poco conosciuta.

   

     Altre miniere di zolfo

     
     

 
   

Zolfara Ciavolotta di Favara

Carmelo Antinoro - 24 dicembre 2012
Foto da Wikimedia Commons

 




 Zolfara Vodi
Tra le sei solfare aperte in Sicilia agli inizi del XVIII secolo (e quindi più antiche), vi fu quella di Vodi (tra le altre, l’antica
Solfara Stincone, ubicata in provincia di Caltanissetta nei pressi del  comune di San Cataldo). Oggi essa si trova nel comune di Assoro, in provincia di Enna. Inizialmente la produzione di zolfo era relativamente bassa, essendo impiegati nelle miniere non più di cento operai per ognuna. Con molta probabilità, non si trattava di una miniera vera e propria, ma piuttosto di una cava a cielo aperto di affioramento del minerale. Dette cave sono citate già in documenti del XII secolo.

Zolfara Baccarato
Nel comune di Aidone, in provincia di Enna, è situata la zolfara Baccarato. Fu aperta a metà del XIX secolo. Durante il periodo fascista, per incentivarne la produzione, fu costruito nelle vicinanze un intero villaggio per i minatori, detto borgo Baccarato. Oggi anche questa zolfara è chiusa, ma è abbandonato anche il vicino villaggio.

Zolfara Cozzo Disi
La zolfara è collocata in località Monte Lungo (Montelongo), tra i comuni di Casteltermini e di Campofranco, in provincia di Agrigento. Era posta nel feudo Chipirdia, che apparteneva ai fratelli Gaetani Bastiglia, mentre la gestione, ma a gabella, fu data ai fratelli Pace. 
La Zolfara Cozzo Disi era attiva già prima del 1839 e fu una delle più grandi e importanti zolfare siciliane. Possiede il record di ultima ad essere stata chiusa in Italia. La fine produttiva, infatti, avvenne nel 1988. A differenza di altre, la sua manutenzione durò fino al 1992. L’anno precedente la Regione Siciliana ne aveva sanzionato il nuovo uso come museo di se stessa, cioè di archeologia industriale. L’attuale museo Cozzo Disi è raggiungibile con la statale 189.
Se il disastro minerario italiano più brutto è stato quello, del 1940, avvenuto nella miniera di carbone di Arsa-Albona nella città di Pola (in Istria), dove morirono 185 persone, il triste secondo posto appartiene alla zolfara Cozzo Disi, quando, nel 1916,  una terribile esplosione di grisù uccise 89 minatori.

La zolfara Ciavolotta
La zolfara è stata (oggi è chiusa) una delle più grandi del comprensorio minerario di Agrigento. E’ molto vicina al capoluogo, in quanto si trova tra Favara ed il Villaggio Mosè, che è una frazione della città stessa. La collina su cui si trova, lambita dal fiume Naro, raggiunge anche i 240 metri s.l.m. Essa ha un carattere calcareo-gessoso. Lo spazio sotterraneo è caratterizzato, in particolare, da zubbie. La presenza di queste ne fa una miniera rara ed importante. Le zubbie sono grosse cavità colme di minerale allo stato quasi puro con intorno gesso e zolfo. . Il minerale è incolore e molto simile all’ambra.
Era già operante nel 1839 e di proprietà di Cafisi Paolo e dei successivi eredi. Nell’area estrattiva sono ancora presenti vestigia dell’attività zolfifera (come cumuli di residui), tra cui camini di fusione, resti di antichi forni Gill, impianti di risalita e di lavorazione dello zolfo, oltre che un calcarone.
Essendo un ottimo esempio di architettura industriale, la zolfara Ciavolotta è parte (dal 2010) di un intervento di conversione proprio in parco minerario. Per le sue caratteristiche particolari e le sue antiche tecnologie, la miniera ha uno specifico futuro a livello turistico.

La zolfara Saponaro
La zolfara Saponaro, localizzata in provincia di Caltanissetta, ha la caratteristica d’essere un complesso di 5 diverse miniere. Infatti troviamo la Miniera Saponaro Garibaldi, la Miniera Saponaro Case Santi, la Miniera Saponaro S. Francesco, la Miniera Saponaro Redentore e la Miniera Saponaro S. Vincenzo. Delle cinque zolfare rimangono diverse testimonianze, come, ad esempio, vari imbocchi minerari.
Nel 1839 risulta già aperta, ma attualmente è chiusa (da
l 1966). Anche la zolfara Saponaro è stata funestata da disgrazie. Nel 1873 nel crollo di una galleria perirono 6 operai.

 
 

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