HOME
   
   
 
  CELESTE - OTS
  OSSERVATORIO DEL TURISMO SOSTENIBILE
 
 

     La Sicilia e la stagione dello zolfo

     
 
HOME
PRIMO PIANO
TEMATICHE
HOTELS
COMUNI
CULTURA
BOOKSHOP
 
 
   
 
EX AQUA -
Il braccio di San Raineri
 

Costo Brossura:
Euro 16,00

 
 
 

 

 Lo zolfo, minerale essenziale

Il bel sogno delle zolfare siciliane
L'incredibile storia delle zolfare
La questione degli zolfi
Vita in miniera

   Le miniere di Riesi
Il Parco minerario Floristella-
Grottacalda
Altre miniere di zolfo
La zolfara di Colle Madore
ed il Mito
Pasquasia, miniera sì, ma diversa

Video sulle zolfare siciliane
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
     
 
1/11
     
   
      LE ZOLFARE SICILIANE  
  
   

       Come per le tonnare, anche le
    zolfare raccontano la Sicilia
    all’avanguardia dell’Ottocento.
    Il mondo intero passava, allora, per
    le sue miniere. Terminata la stagione
    delle zolfare, rimangono bellissimi
    parchi museali di archeologia
    industriale. Una Sicilia, comunque,
    poco conosciuta.

    

      Lo zolfo, minerale essenziale

   
     
     

 
 
   
Zolfo e calcite estratte
ad Agrigento
Didier Descouens -
18 novenbre 2012
Foto da Wikimedia Commons




Lo zolfo è molto più della testa dei fiammiferi. E’ talmente essenziale da essere presente anche nel corpo umano, sotto forma di amminoacidi, come la cisteina e la metionina, e quindi rientra anche  in molte proteine. Infatti, sin dai tempi antichi, fu utilizzato in medicina, uso che prosegue ancora oggi.
Tecnicamente occupa il numero atomico 16 nella tavola periodica ed è indicato con il simbolo S (dal latino sulfur). Generalmente si trova sotto forma di solfuri e solfati. Allo stato cristallino si presenta con un deciso colore giallo. Fu Antoine Lavoisier che, alla fine del XVIII secolo, dimostrò alla comunità dei ricercatori, che lo zolfo era un elemento e non un composto.
Lo zolfo normalmente non si trova allo stato puro, ma nei solfuri, come la pirite (solfuro di ferro) e nei solfati come  gesso ed alabastro (solfati di calcio). Tra gli altri materiali, che contengono zolfo, troviamo: il solfuro di mercurio, o cinabro, il solfuro di piombo, o galena, il solfuro di zinco e ferro, o sfalerite ed il solfuro di antimonio, o stibnite. Si può trovare anche nel carbone e nel petrolio (da qui la benzina con o senza zolfo). Infatti, una rilevante parte della produzione di zolfo, oggi, si ottiene dai combustibili fossili. Lo zolfo nei suoi stati più puri, si trova in vicinanze di aree vulcaniche.

Per lo più se ne disconoscono le numerose applicazioni. Tra queste si trova in fertilizzanti, insetticidi, fungicidi (come per combattere fitopatologie) e in alcuni disinfettanti. Quindi, di uso comune in agricoltura. E’ presente anche in vari lassativi.
Lo zolfo è essenziale soprattutto nel settore industriale. Il suo principale composto, l'acido solforico, entra in quasi tutti i tipi di lavorazione nel settore dell'industria chimica.
Purtroppo le emissioni di queste industrie creano piccole quantità di acido solforico nell’atmosfera, che, ricadendo sotto forma di piogge acide, compromettono i terreni sottostanti.

Ma il suo uso più importante non poteva essere che di natura militare. E’, infatti, componente essenziale per la produzione di polvere da sparo. Inventata dai Cinesi, nel XII secolo, la polvere da sparo è una miscela fatta di nitrato di potassio, carbone e zolfo. Essa rivoluzionò la guerra moderna, dai primi cannoni e moschetti, fino ai fucili, pistole a ripetizione e mitragliatrici. Quasi tutti gli armamenti militari attuali ne sfruttano la potenza. Perciò, lo zolfo fu sempre molto ambito dalle varie superpotenze storiche, che ne controllavano i diversi giacimenti e l’estrazione del minerale.

Lo zolfo è conosciuto, si può dire, da sempre. E’ citato da Omero e nella storia biblica della genesi. A livello militare, veniva sfruttato come miscela incendiante, unito a carbone e catrame, ad esempio, dallo stesso esercito romano. E’ un elemento che, per il suo colore e la possibilità di miscelazione con il mercurio, fu molto utilizzato dagli alchimisti, nella loro perenne ricerca della creazione chimica dell’oro.
Trovandosi lo zolfo preferibilmente in aree vulcaniche, le prime miniere furono aperte in Sicilia, a partire dagli inizi del Seicento. Le zolfare siciliane, col tempo, crebbero a dismisura, sia per numero, che per produzione. A metà del secolo XIX, si contavano nell’isola oltre 200 miniere, con una estrazione tale da ricoprire i 4/5 della produzione mondiale.
Anche gli americani possedevano vasti giacimenti zolfiferi, in Louisiana e nel Texas. Tuttavia, questi erano posti in profondità, sotto uno strato di sabbie mobili. Con la tecnologia ottocentesca tradizionale non si poteva raggiungerli. Quando poi, però, nel secolo successivo, venne inventato il rivoluzionario processo Frasch (getti d’acqua calda nel sottosuolo, con estrazione per affioramento dello zolfo), gli americani conquistarono prepotentemente il mercato, essendo il loro tipo di estrazione più conveniente, con costi decisamente inferiori. La loro affermazione sempre più ampia portò alla chiusura progressiva delle storiche zolfare siciliane.

 
 
 

HOME



 
2014