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MARSALA ED ALCAMO E
L'ECCELLENZA DEI VINI SICILIANI.
MARSALA ED ALCAMO
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Introduzione/Marsala
Bullet7blu.gif (869 byte) La città punica di Mozia.
Bullet7blu.gif (869 byte) Storia di Marsala.
Bullet7blu.gif (869 byte) Centro storico e castello medievale.
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Complesso dell'Annunziata dei Carmelitani.
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Il Convento e il campanile del Complesso.
Bullet7blu.gif (869 byte) La grotta della Sibilla.
Bullet7blu.gif (869 byte) Il museo del Baglio Anselmi.
Bullet7blu.gif (869 byte) Gli altri musei di Marsala.
Bullet7blu.gif (869 byte) Alcamo nel periodo medievale.

Bullet7blu.gif (869 byte) Alcamo, tra epidemie ed opere d’arte.
 

I VINI SICILIANI
Bullet7blu.gif (869 byte) I tanti vini siciliani.
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Il Marsala: secco, semisecco
o dolce.

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Marsala di John Woodhouse.
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Marsala e Vincenzo Florio.
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Moscato di Pantelleria.

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Malvasia delle Lipari.

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Video su Marsala.
Bullet7blu.gif (869 byte) Video su Alcamo.
Bullet7blu.gif (869 byte) Video su Pantelleria.
Bullet7blu.gif (869 byte) Video sulle Isole Eolie.
Bullet7blu.gif (869 byte) Video sui vini siciliani.

 

Bullet7blu.gif (869 byte)Bullet7blu.gif (869 byte) INDIETRO


   
   
      MARSALA ED ALCAMO
    
    Dal Marsala al Nero d'Avola,
     dal Passito di Lampedusa al
     Bianco d'Alcamo: la degustazione
     dell'eccellenza dei vini siciliani
     non ha mai fine.
   
     Il Marsala e Vincenzo Florio.    
     
     

 
   

"Villino Florio", villa in stile Liberty a Palermo, Progettato dall'architetto Ernesto Basile.

Dedda71 - 10 Giugno 2008
 

 




da Wikimedia Commons


Paolo Florio, nacque a Bagnara Calabra in provincia di Reggio Calabria. Nel 1783 un terribile terremoto colpì la Calabria. Affacciata sullo Stretto Bagnara subì danni rilevanti. Florio decise di partire e si trasferì a Palermo, dove aprì una fiorente drogheria. Era il padre di Vincenzo Florio e bisnonno di Vincenzo Florio junior.
Vincenzo Florio (che diverrà senatore) nato a Bagnara nel 1799, raggiunse il padre Paolo a Palermo. Uomo, evidentemente, di grande vivacità intraprese numerose iniziative imprenditoriali. Iniziò fondando, nel 1833, le Cantine Florio a Marsala per la produzione dell’omonimo vino. Vincenzo Florio giunto a Marsala, acquistò un terreno su un tratto di spiaggia posto fra i bagli di Ingham-Whitaker e di Woodhouse, e vi fece costruire anch’egli uno stabilimento per la produzione di vino Marsala. La commercializzazione del vino era iniziata nel 1796 ad opera del suo “inventore” John Woodhouse a cui si era unito Ingham. Esso veniva prodotto già alla fine del XVIII secolo per lo più per il mercato estero, soprattutto la Gran Bretagna. Tuttavia nel 1833 la domanda del vino era ancora inferiore alla produzione stessa. Florio, quindi, passò inizialmente anni di grande difficoltà, a cui riuscì a sopravvivere solo grazie alle ingenti risorse economiche della famiglia. La sua Cantina era la prima, comunque, a produrre il Marsala con il nome di un produttore italiano.
Con lo sviluppo successivo in campo navale, la flotta di navi mercantili di proprietà dalla famiglia Florio assicurò che la sua organizzazione commerciale divenisse sempre più capillare a livello internazionale. Così il Marsala divenne il vino da dessert più diffuso in Europa. Il suo successo fu tale che portò alla sua esportazione anche verso gli Stati Uniti.
Secondo le stime del 1853, il Marsala aveva una produzione annua di 6900 botti, di queste il 23% era prodotto dalle Cantine Florio, il 19% dalla Woodhouse ed il 58% da Ingham & Whitaker. Il continuo sviluppo dell’affermazione sui mercati internazionali della sua Cantina, permise al Florio di rilevare più tardi sia l'azienda che il marchio Woodhouse.
La Cantina esiste tuttora ed è fra le più antiche di Sicilia.
 Nel 1840, insieme agli imprenditori inglesi Benjamin Ingham e Agostino Porry, conosciuti a Marsala, fondò la Anglo-Sicilian Sulphur Company Limited, che si occupava della produzione e commercializzazione di acido solforico e derivati dello zolfo. Sempre con l'Ingham diede vita alla società "Amministrazione dei pacchetti a vapore siciliani", che varò, nel 1841, la nave a vapore "Palermo", che percorreva la tratta Palermo-Napoli. L’anno successivo, 1841, la Compagnia navale Florio riuscì ad ottenere un’importante  convenzione con il governo italiano per il servizio postale e commerciale per la Sicilia, oltre alla linea da e per Napoli.
Successivamente fu nominato presidente della Camera di Commercio di Palermo ed entrò nel consiglio di amministrazione della Banca Nazionale. Nel 1864 fu nominato senatore. Morì a Palermo nel 1868.
Lo scalo dell'Aeroporto di Trapani-Birgi attualmente porta il suo nome.

Il figlio di Vincenzo, Ignazio Florio Senior arrivò ad acquistare l'isola di Favignana e l'intero arcipelago delle Isole Egadi. La ricca famiglia Florio fece costruire il famoso Villino Florio all'Olivuzza, immerso in un meraviglioso giardino, nei pressi della Zisa a Palermo, meta dei turisti che arrivano in città. Fu progettato e costruito dall’architetto Ernesto Basile tra il 1899 e il 1902, in stile Liberty. E’ considerato tra i  capolavori dell'Art Nouveau. Vincenzo Florio junior fondò, inoltre, nel 1906 la Targa Florio, un famoso trofeo automobilistico tipicamente siciliano, che si svolgeva sul circuito delle Madonie.
L’intera famiglia, in generale, fu protagonista del periodo denominato della  Belle époque in Italia, agli inizi del XX secolo.

 

 
 

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