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Teatri ed anfiteatri romani in Sicilia

    IL TEATRO ROMANO
Il teatro romano
Plauto e Terenzio
    LE STRUTTURE
Gli anfiteatri
L'architettura degli anfiteatri

Giochi e spettacoli in epoca romana
    TEATRI ED ANFITEATRI SICILIANI
Il Teatro greco-romano di Taormina
Il Teatro greco-romano di Solunto
Il Teatro greco-romano di Catania
L'anfiteatro romano di Catania
L'anfiteatro romano di Siracusa
L'anfiteatro romano di Termini Imerese

Video sugli anfiteatri siciliani
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TEATRI ED ANFITEATRI IN SICILIA

          Teatri ed Anfiteatri sono le
   strutture dove si svolgevano gli
   spettacoli nell’età romana, dal nuovo
   teatro ai combattimenti di gladiatori.
   Come tutto l’impero, anche la Sicilia
   possiede le vestigia di quest’attività
   ludica, che purtroppo si tende a
   dimenticare. Riscopriamola insieme.

   

    L’architettura degli anfiteatri

     
     

 
   

L'Arena di Verona vista da piazza Bra


chensiyuan - 24 maggio 2009
Foto da Wikimedia Commons






 Gli anfiteatri romani, a differenza dei teatri greci, che si appoggiavano alla collina, erano strutture architettoniche tutte costruite in alzato, quindi di per se  dotati di una struttura portante per lo scaricamento dei carichi statici. Le loro fondazioni erano molto solide, perché realizzate in opus caementicium. Questo era formato da una mistura di pietrisco e ciottoli, con malta di calce come legante. Le strutture normalmente erano molto grandi e alte (altezze di circa 50 metri), con muri portanti, pilastri e archi, che ne permettevano la stabilità. E questo non è da sottovalutare.
Naturalmente vi sono le eccezioni alla regola. In alcuni casi di anfiteatri minori la cavea venne appoggiata sul fianco di una collina, in modo da diminuire la parte da costruire totalmente.

In effetti, apparentemente le strutture poggiano su un terreno pianeggiante. In realtà, spesso si utilizzavano degli avvallamenti del suolo, tali da semplificare la costruzione. E’ il caso dello stesso Colosseo, costruito in un’area dove prima esisteva un laghetto. Nel caso dell’anfiteatro di Termini Imerese, l’arena è ricavata 3 metri al di sotto del livello esterno, dove si trovavano gli ingressi. Non sempre l’arena aveva sottostante un piano tecnico, come ad esempio nel Colosseo, anzi, molto più frequentemente, poggiava direttamente sul suolo.
Le gradinate della cavea di forma ellittica, definivano uno spazio centrale, chiamato Arena, di forma piana e ricoperta da sabbia. La cavea era suddivisa in settori, dedicati agli spettatori, ma secondo una suddivisione per censo e livello sociale. Questa divisione permaneva anche nei percorsi, scale e negli ingressi, per evitare “mescolanze”. In ogni anfiteatro esisteva, naturalmente, una tribuna per le autorità cittadine (
pulvinar).
Tuttavia, la suddivisione in settori, che si riempivano e svuotavano autonomamente, attraverso percorrenze, scale e ingressi numerosi e separati, permetteva nell’anfiteatro una veloce gestione del pubblico, senza intoppi o file. Gli ingressi erano denominati vomitoria.
In cima all’anfiteatro vi era un muro forato, dove erano inseriti dei pali posti verso la cavea, che portavano dei tendoni, chiamati velaria. Questi erano manovrati da tecnici esperti, che permettevano alle tele di stendersi e coprire la cavea, proteggendo il pubblico dal Sole e dalla pioggia. I tecnici erano spesso arruolati tra i marinai più esperti, avvezzi ad aprire, manovrare e chiudere le vele delle navi.

I locali e gli addetti
Gli anfiteatri romani erano dei veri e propri edifici polifunzionali. Esistevano, infatti, nella stessa struttura vani per l’immagazzinaggio delle scene e materiali vari utili agli spettacoli e vani che contenevano gli animali feroci (carceres). Per  i gladiatori vi erano numerosi ambienti a loro destinati: per l’attesa, ma anche palestre e vani sacri dove essi potevano pregare prima di entrare. Sempre per i gladiatori, a Roma, era riservata una apposita fontana dove lavarsi o medicarsi, chiamata la meta insudans. Negli anfiteatri più avanzati, sotto l’arena esisteva un gran numero di ambienti e corridoi destinati a varie funzioni. In questi casi, l’arena era dotata di un pavimento mobile. Per la sorpresa degli spettatori, botole, pannelli scorrevoli e apposite macchine, come elevatori e montacarichi, “magicamente” apparivano scene, animali o gladiatori.
Ma i locali di servizio negli anfiteatri erano talmente tanti, che gli studiosi dopo secoli non ne conoscono ancora la destinazione.
Nel Colosseo e nell’Arena di Verona esisteva un complesso sistema di acquedotti e tubazioni, che consentivano l’allagamento dell’arena e lo svolgimento delle naumachie, vere e proprie battaglie navali.

Per il perfetto funzionamento di questa enorme struttura vi era un elevato numero di addetti. Abbiamo visto i marinai per il distendersi dei velaria, ma vi erano anche i tecnici addetti alla movimentazione delle scene sia nell'arena, che sotto l'arena, oppure quelli che si occupavano della rimozione dall'arena, alla fine dello spettacolo, di uomini e animali feriti o morti. Esistevano poi degli usceri agli ingressi e degli appositi addetti alla cura degli animali.

 
 

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