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  Le isole dell'Isola: le Eolie
 
 
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1/9
   

    LE ISOLE EOLIE

   Alla ricerca spirituale del "perdersi"
   in una natura rustica e incontaminata

    Introduzione

 

Per saperne di più  

 
 
   

 
 
 

Lipari, il paese visto dall'alto


 

Petr Vykoukal - 14 Maggio 2005



 
da Wikimedia Commons

 
 

Si racconta che un principe greco trovò riparo sulle isole dell'arcipelago. Questi era talmente bravo a prevedere il tempo grazie all'osservazione delle nuvole e dal movimento dei fumi provenienti dai vulcani del luogo, che gli isolani, che vivevano per lo più di pesca, lo mitizzarono a tal punto da farne un una figura del tutto superiore.. Il principe si chiamava Eolo, fu facile confonderlo con Eolo, il dio greco dei venti. L'arcipelago prese perciò il nome di Eolie, ossia isole dei venti.

L'arcipelago situato di fronte a Milazzo, sulla costa tirrenica della provincia di Messina, è d'origine vulcanica e presenta due vulcani in attività come Stromboli e Vulcano. Per la sua unicità, le Eolie sono state nominate Patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO.
Sono visitate ogni anno da più di 200.000 turisti per la loro bellezza. Le isole dell'arcipelago sono sette (a cui si aggiungono isolotti e scogli affioranti dal mare) e per la precisione:
Alicudi
Filicudi
Lipari
Panarea
Salina
Stromboli
Vulcano

Sono raggiungibili tramite aliscafi e traghetti, oltre che da Milazzo, Sant'Agata di Militello, e Messina, anche da Palermo, Reggio Calabria e Napoli. Esistono anche collegamenti a richiesta con elicottero dagli aeroporti di Catania e Reggio Calabria.

 

Storia
I primi insediamenti sulle isole vengono fatti risalire al 4.000 a. C. in epoca neolitica. Gli eoliani del tempo, trovandosi su un'arcipelago di origina vulcanica, fecero del materiale più comune, l'ossidiana, la loro fortuna, esportandolo ovunque, dalla vicina Sicilia all'Italia meridionale, ma anche verso la Liguria, la Provenza e, addirittura, la Dalmazia. L'ossidiana all'epoca era il materiale più usato per ottenere schegge durissime e taglienti e quindi ricercatissima e preziosa. Gli eoliani, a causa di cotanta fortuna divennero uno dei più grandi insediamenti del Mediterraneo. Partita da Lipari, la popolazione, nel 3.000 a. C. , si diffuse su tutte le altre isole consorelle. La vicinanza con lo Stretto di Messina portò le Eolie ad essere, tra il XVI e il XIV secolo avanti Cristo, sulla rotta del commercio dei metalli, come ad esempio dello stagno, che collegava la Britannia all'mediterraneo orientale. Si forma nelle isole la cosidetta “cultura eoliana” caratterizzata più dal commercio che dall'agricoltura. Di tale cultura fanno parte i ritrovamenti archeologici di capanne circolari con pareti di pietre a secco e una produzione locale di ceramiche.

Nel 580 a. C. furono colonizzate dai greci che le chiamarono Eolie dal nome del dio greco Eolo, dio dei venti.
Nel 260 a. C. l'arcipelago fu teatro dello scontro navale tra Roma e Cartagine nelle guerre puniche, vinto dai romani. Successivamente, perciò, come tutta la Sicilia, divenne colonia romana. Ebbe importanza in tale periodo divenendo centro di produzione e commercio dello zolfo, dell'allume e del sale.
Nel 1544 durante la guerra tra Spagna e Francia, il sultano ottomano Solimano il Magnifico, alleato del re francese Francesco I, inviò una flotta comandata da Khayr al-Din Barbarossa che occupò le Eolie per farne un punto d'appoggio per la conquista di Napoli. Decimò e deportò ampiamente, con grande crudeltà, le popolazioni locali.
Negli ultimi secoli le isole sono state ripopolate. Durante il governo borbonico le isole Eolie esportavano allume e zolfo

 
 
 

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