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LA SICILIA SVEVA
 Bullet7blu.gif (869 byte) La successione di Tancredi
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Enrico VI al potere
 
Bullet7blu.gif (869 byte) Federico II  "Stupor mundi"
 
Bullet7blu.gif (869 byte) Federico II monarca assoluto
 
Bullet7blu.gif (869 byte) Considerazioni su Federico II
 Bullet7blu.gif (869 byte) Le lotte per la successione
   Bullet7blu.gif (869 byte) La svolta «francese»
 
Bullet7blu.gif (869 byte) Leggende popolari/1
 
Bullet7blu.gif (869 byte) Leggende popolari/2
 Bullet7blu.gif (869 byte) La scuola poetica siciliana
 Bullet7blu.gif (869 byte) Monumenti svevi
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    FEDERICO II
    E LA SICILIA SVEVA
  
    Fu chiamato
Stupor mundi,
   
la meraviglia del mondo e
    mirabjlis mutator,
colui che mutò
    mirabilmente le cose.
    E' Federico II e il Regno di Sicilia
 

Per saperne di più  

   
   
 
    Leggende popolari/2    
     
     

 
 

"Palermo. Marina e Monte Pellegrino". ,
numero di catalogo 9321.

 

Giorgio Sommer (1834-1914),

 
 
 

da Wikimedia Commons

 

Su Federico II molte sono le leggende che si formarono sul suo conto. Se Dante credette vera la leggenda in cui l'imperatore era figlio di una monaca rapita dal convento e violentata, se quest'uomo figlio di principesse e re, fu creduto figlio di un macellaio di corte, è anche vero che, al di là della propaganda guelfa, antighibellina e antifedericiana, il suo straordinario senso di giustizia sociale ha lasciato un segno indelebile nella memoria.
Mentre in Germania fare violenza ad una donna non era pressochè punito, Ferderico d
ispose che anche le donne potessero ereditare; e che fosse punito lo stupro consumato su di esse.
Anche nel campo della legislazione sociale si fece sentire il suo modo innovativo di vedere le cose.
Si narra che fosse insorta una questione tra proprietari terrieri e braccianti agricoli nella zona di Palermo. Quest'ultimi erano costretti al lavoro almeno per quattordici ore al giorno, dall’alba al tramonto. Questo risultava "accettabile" d'inverno, ma nella calura estiva siciliana la disposizione era pesante e faticosa. Il problema fu portato all'attenzione del re, che, ascoltate tutte le parti, sentenziò che ambedue facessero riferimento ad una grossa pietra posta sul monte Pellegrino che sovrasta Palermo, visibile a tutti nella conca della città. Quando il sole avesse fatto ombra sulla base della pietra, il lavoro dei braccianti per quel giorno doveva cessare. Poichè questo avveniva alle sedici circa, ne uscì una riduzione dell'orario lavorativo da quattordici a dieci ore giornaliere. Oggi l'orario lavorativo è di otto ore al giorno, il figurarsi una simile riduzione in pieno medioevo rende la cosa più che straordinaria e leggendaria. Il grosso sasso fu battezzato dai palermitani «pietra dell’imperatore». Molti secoli passarono fino al XIX secolo in cui fu smembrata per cavarne pietre da costruzione.

 
 
 

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