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 Il ficodindia dell'Etna (DOP)

Il ficodindia dell'Etna
Notizie storiche sulla pianta
La diffusione di una pianta infestante
La produzione DOP
Gli usi in cucina
La cultura del ficodindia
Adrano
Adrano dal medioevo ad oggi
La Torre normanna di Adrano
Biancavilla
Il teatro a Biancavilla ed in Sicilia
San Cono
Chiese a San Cono
 
     
  Video sul ficodindia
Video su Adrano e Biancavilla
 
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     IL FICODINDIA

      Il ficodindia, frutto americano,
  
si diffuse rapidamente in tutto il
   bacino del Mar Mediterraneo,
   divenendo parte del paesaggio.
   In Sicilia la sua presenza è divenuta
   quasi simbolica dell’isola stessa.
   Scopriamolo.

   

    Il Teatro a Biancavilla
    ed in Sicilia

   
     
     

 

 

Basilica di Santa Maria dell'elemosina, chiesa Matrice di Biancavilla. Architetto Carlo Sada

Archenzo - 24 agosto 2004

 
 




da Wikimedia Commons
 

  Accanto alla Chiesa Matrice è posto il teatro civico La Fenice, edificato nel Seicento. Purtroppo, caduto in rovina col tempo, è stato restaurato solo verso la fine del Novecento. E’ operante attualmente.

Con l’arrivo dei gesuiti in Sicilia, verso la fine del Cinquecento, si creò
la provincia gesuitica siciliana. Mentre si sviluppava il sapere e la ricerca scientifica, i gesuiti iniziarono a costituire collegi per l’istruzione. Quelli, soprattutto, delle grandi città e capoluoghi, furono elevati a livello di Accademia, vere e proprie facoltà di filosofia, letteratura e teologia e la cultura umanistica in generale. In essi era possibile ottenere un dottorato.
Durante il secolo successivo le Accademie si diffusero un po’ ovumque in tutta la Sicilia, anche a Paternò e ad Adrano.
Si diffuse inoltre, la consuetudine di “rappresentare” in forma scenica il sapere insegnato nei collegi. Così a Biancavilla fu realizzato il teatro La Fenice.
Poiché la letteratura siciliana del Cinquecento (anche lirica e teatrale) era conosciuta in tutta Italia, veicolata attraverso l’Aulico siciliano, nelle rappresentazioni teatrali dell’epoca, in Sicilia, si potevano recitare drammi e tragedie, sacre e profane, rappresentazioni comiche e commedie dell’Arte in latino o in volgare contemporaneo.

Il teatro spagnolo
Nella Sicilia spagnola del ‘600 non si poteva non diffondersi anche il teatro iberico dell’epoca. Tra gli autori, erano preferiti Lope de Vega e Calderon de la Barca, che componevano opere ispirate, a volte, al mondo religioso, ma anche di storie fantastiche, molto accattivanti, con colpi di scena, duelli, ed imboscate, scritte con ricchezza d'iperbole e di metafore. Un vero teatro barocco spagnolo.
Ad essi si aggiunsero autori accademici siciliani, come Squillaci (catanese), Arezzo (siracusano), Pandolfo (palermitano) e Belando, soprannominato il “Cataldo siculo”. Tra i commediografi, possiamo citare Maiorana, Cavanna ed Errico.
Tutti questi autori furono rappresentati nel teatro de La Fenice a Biancavilla. Durante il Seicento, in piena attività, l’edificio venne definito come: “ricco di decorazioni, sontuoso pei tempi e arricchito di tutti i più maravigliosi ordegni, un grande teatro moderno pubblico. Ciononostante, lentamente il teatro patì l’incuria e gli attacchi del tempo. Solo nel XX secolo, la costruzione venne recuperata e restaurata. Dal 2000, il  Teatro Comunale La Fenice, ha recuperato tutta l’antica maestosità ed importanza.

 
 

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