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Castelli siciliani: lontane tracce di nobiltà.  
Bullet7blu.gif (869 byte) La tipologia del Castello
Bullet7blu.gif (869 byte) I Castelli fortificati “alla moderna”.
Bullet7blu.gif (869 byte) I Castelli di Federico II.
 
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello Ursino di Catania
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Il Castello di Aci Castello
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Adrano
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La Torre di Federico ad Enna
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Lombardia
ad Enna


 

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello Maniace a Siracusa
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Il Castello di Eurialo a Siracusa
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La Cittadella di Messina
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Forte Gonzaga e Forte San Jachiddu a Messina
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Milazzo
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello arabo di Taormina
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Il Castello di Forza d'Agrò

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Pentefur a Savoca
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Pietrarossa a Caltanissetta


Bullet7blu.gif (869 byte) La struttura difensiva di Erice
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Il
Castello di Bellumvider
a Castelvetrano

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Maredolce a Palermo.
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Il Castello a Mare a Palermo
Bullet7blu.gif (869 byte)Il Castello di Carini
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Modica

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Donnafugata a Ragusa


Bullet7blu.gif (869 byte) Video sui Castelli siciliani
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Video sui Castelli siciliani /2

Bullet7blu.gif (869 byte)Bullet7blu.gif (869 byte) INDIETRO
         
      
CASTELLI SICILIANI

       Ogni paese siciliano ha il suo
   Castello, perché queste imponenti
   opere erano considerate nel
   medioevo  “instrumenta regni”
.
   
Visitandoli oggi si può fare un vero
   salto all'indietro nel tempo, in una
   cultura ormai dimenticata.

   

   Il Castello di Lombardia
  ad Enna

   
     
     

 

 
Scorcio del Castello di Lombardia ad Enna.

Urban - 27 Agosto 2005
 

 
 




da Wikimedia Commons

 

 
Con i suoi 23.000 metri quadri Il Castello di Lombardia, posto ad est dell’abitato di Enna, è il più vasto dei castelli siciliani. Ha origini antichissime  legate alla fondazione stessa della città Enna, infatti, risale al tempo dei Sicani, che incalzati dai Siculi, si spinsero verso l’interno della Sicilia. Sull’altissima montagna (970 m slm) diedero vita all’abitato di Henna. A protezione sulla parte più alta costruirono le prime strutture militari difensive. Lo stesso culto della dea delle messi (divenuta in epoca romana la dea Cerere), fu posizionato sulla Rocca, difesa anch’essa dal castello. Del tempio ne parla Cicerone . La città all’epoca delle polis, passò in mano ai greci, che ne irrobustirono le difese, tanto che per espugnare la roccaforte, i Romani dovettero passare per le fognature del maniero.
Dopo la decadenza dell’impero romano, il sito venne rinvigorito dagli arabi, tanto che sotto il loro dominio la città prese il nome di Castrogiovanni, con la sua specificità
di Urbs Inexpugnabilis. Durante l’epoca sveva, l'architetto Riccardo da Lentini, con poderosa creatività progettuale, arricchì i già possenti bastioni con la costruzione di ben 20 torri. Federico II di Svevia prese ad utilizzare il castello come residenza estiva. Lo stesso  Parlamento del Regno svevo fu riunito nella roccaforte per due volte. La fama della roccaforte di Enna e della sua inespugnabilità varcò i confini della stessa Sicilia. Ma, con l’invenzione delle artiglierie e del loro sviluppo,  i castelli persero progressivamente d’importanza militare. Il Castello ennese, come molti altri, in età borbonica fu trasformato in prigione. Nel 1923, quattro grandi sale dei sotterranei della costruzione, sotto il prato del secondo cortile,  sono state trasformate in vasche per la rete idrica di Enna. L’acqua potabile viene pompata in alto al castello, per poi ridiscendere per pendenza e distribuirsi agli abitanti del centro storico cittadino.

Oggi, ad Enna, è la struttura più visitata dai turisti, Dal 2002 sono iniziati importanti scavi archeologici, che hanno portato a numerosi ritrovamenti, notevoli per qualità e quantità. Si pensa che questi potrebbero dare luogo alla costituzione di un museo.
Nel Castello, per quasi cinquant’anni, ospitato nel Piazzale degli Armati, ha avuto la propria sede il Teatro Lirico ennese, con una capienza di circa 5.000 posti. Attualmente, a causa proprio degli scavi archeologici, il teatro è chiuso. Il fatto che si trovi ad un’altitudine di circa 1000 metri sul livello del mare, lo ha fatto romanticamente battezzare: “il Teatro più vicino alle Stelle”.
Inizialmente, però, questi scavi avevano portato alla chiusura, non solo del teatro, ma di tutta la struttura militare. Con interessamento della Soprintendenza e degli enti locali, si è arrivati ad una soluzione molto interessante e innovativa. Oggi, infatti, il Castello è interamente visitabile e, grazie a delle passerelle, ai turisti è data la possibilità di assistere nella zona degli scavi al lavoro degli archeologi.

Il giro turistico del castello si svolge lungo i tre piazzali: : il Piazzale degli Armati, il Piazzale delle Vettovaglie (detto anche della Maddalena) ed il Piazzale di San Nicola.
Il Piazzale delle Vettovaglie è in posizione centrale rispetto gli altri due. Vi si accede tramite la maestosa Porta della Catena. Ospita un ampio giardino all'inglese e alti pini. Nel piazzale è presente il centro d'informazione e assistenza.
Il Piazzale degli Armati, di cui usufruisce  il Teatro lirico all’aperto, è normalmente utilizzato come punto d’accesso alla Cittadella. E’ il punto dove dal 2002 si svolgono gli scavi archeologici.
Il Piazzale di San Nicola è quello più interno, dove si svolgeva l’ultima difesa del Castello. Per questo ospitava le zone più importanti, quali: gli appartamenti reali, la cappella vescovile di San Martino di Tours, una basilica intitolata proprio al santo (di cui sono rimaste delle mura perimetrali), un oratorio rupestre, alcune torri, ed altro.

Sempre dal Piazzale di San Nicola si erge maestosa la torre più bella delle sei rimaste delle 20 d’epoca sveva: la Torre Pisana, caratterizzata da una preziosa merlatura, che alleggerisce la sua forma massiccia. In età araba era denominata Torre delle Aquile, per i rapaci che vi dimoravano, anche a simbolo del vasto panorama che vi si gode. Da qui è possibile, infatti, ammirare quasi tre quarti dell’intera isola siciliana. E’, anche, la torre più visibile dalla provincia e che annuncia Enna già all’avvicinarsi lungo l’autostrada A19.

 

 
 

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