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Castelli siciliani: lontane tracce di nobiltà.  
Bullet7blu.gif (869 byte) La tipologia del Castello
Bullet7blu.gif (869 byte) I Castelli fortificati “alla moderna”.
Bullet7blu.gif (869 byte) I Castelli di Federico II.
 
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello Ursino di Catania
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Il Castello di Aci Castello
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Adrano
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La Torre di Federico ad Enna
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Lombardia
ad Enna


 

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello Maniace a Siracusa
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Il Castello di Eurialo a Siracusa
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La Cittadella di Messina
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Forte Gonzaga e Forte San Jachiddu a Messina
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Milazzo
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello arabo di Taormina
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Il Castello di Forza d'Agrò

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Pentefur a Savoca
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Pietrarossa a Caltanissetta


Bullet7blu.gif (869 byte) La struttura difensiva di Erice
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Il
Castello di Bellumvider
a Castelvetrano

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Maredolce a Palermo.
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Il Castello a Mare a Palermo
Bullet7blu.gif (869 byte)Il Castello di Carini
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Modica

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Donnafugata a Ragusa


Bullet7blu.gif (869 byte) Video sui Castelli siciliani
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Video sui Castelli siciliani /2

Bullet7blu.gif (869 byte)Bullet7blu.gif (869 byte) INDIETRO
         
      
CASTELLI SICILIANI

       Ogni paese siciliano ha il suo
   Castello, perché queste imponenti
   opere erano considerate nel
   medioevo  “instrumenta regni”
.
   
Visitandoli oggi si può fare un vero
   salto all'indietro nel tempo, in una
   cultura ormai dimenticata.

   

   La Cittadella di Messina.

   
     
     

 

 
Porta della Cittadella a Messina, opera di Domenico Biundo e Antonio Amato

Michele Bassi - 28 Agosto 2007
 

 
 




da Wikimedia Commons

 

 

La Cittadella, adesso ridotta ad alcuni bastioni abbandonati e degradati , fu costruita dagli spagnoli per punire e tenere sotto controllo i messinesi che sicuramente alcuni secoli fa erano più combattivi e tenaci tanto da ribellarsi e cacciare via gli spagnoli , rispetto agli attuali apatici abitanti. Per erigere la fortezza si scelse un punto strategico rilevante, l'inizio del braccio di San Raineri. Le chiese, i monasteri ed i pubblici edifici presenti nella zona furono rasi al suolo , per ottenere così l'area necessaria alla costruzione della Cittadella . I   lavori iniziarono nel 1680 e finirono ben sei anni dopo, il 20 giugno del 1686. La costruzione a pianta pentagonale, adottata per la Cittadella , non era , di certo, una novità per quei tempi, sempre seguendo lo stesso schema architettonico furono costruite altre fortezze come quelle di Nancy, Torino, Pamplona .

A progettare la Cittadella fu l'architetto Carlos de Grunemberg. La prima impressione che balzava agli occhi di chi guardava ,nell'insieme, l'opera difensiva era di una costruzione massiccia ed imponente , circondata dall'acqua per tutto il suo perimetro e ulteriormente rafforzata sui fronti nord e sud da due bastioni a cuneo avanzati. La fortezza voluta e realizzata dagli spagnoli rispondeva alle esigenze e ai caratteri strategici e militari di quei tempi che identificavano, appunto nella Cittadella , un'opera fortificata imprendibile . Ed infatti nel corso dei secoli confermò questa fama di fortezza inespugnabile .

Nel bene e nel male essa fu sempre al centro degli avvenimenti militari che direttamente coinvolsero Messina durante il Settecento e l'Ottocento . Gli occupanti della Cittadella si arresero quasi sempre per fame o per sete , mai per gli assalti. Le ultime pagine gloriose della fortezza furono quelle della strenua resistenza della guarnigione borbonica che si arrese il 12 marzo del 1861: sulla Cittadella sventolò così , per l'ultima volta . la bandiera bianca. Fu risparmiata dalle guerre e dagli assedi , ma fu distrutta e saccheggiata nei decenni seguenti dall'incuria e dalle demolizioni, a dire il vero, non sempre necessarie , operate in virtù dell'errata concezione che quella fortezza costituiva l'immagine e il monumento alla odiata dominazione borbonica . Così lentamente la Cittadella fu distrutta per creare il molo Norimberga ed allargare la stazione ferroviaria marittima

Senz'altro sarebbe stato preferibile  conservare, intatta o quasi, per una città come Messina, già priva di " memorie storiche", una grande opera dell'ingegno costruttivo del passato. Gli ambienti ancora esistenti della Cittadella si estendono per una superficie di circa 4.500 metri quadrati, i canali perimetrali oggi interrati occupano uno spazio superiore ai 21.000 mq ,mentre le zone di calpestio possono raggiungere gli 80.000 mq.

Gli edifici superstiti, seicenteschi e settecenteschi per la maggior parte consistono in una coppia di Palazzine, in una serie di gallerie ,nel fortino di santo Stefano ed in un insieme di costruzioni , la Controguardia S. Stefano,il rivellino di S. Teresa,l’Opera Carolina e l’Opera S. Francesco che costituiscono gran parte dell’ingresso principale della fortezza, quello dalla parte della città .

 Forse pochi sanno  che, un tempo , un camminamento segreto collegava la Cittadella con il forte Gonzaga . Il disegno d’insieme dell’opera è ormai perso, ma le parti rimanenti ne conservano scorci pieni di suggestione che possono essere recuperati, dentro i quali possono essere allocate funzioni di grande interesse per riqualificare l’intera zona falcata . La possibilità di creare un polo di attrazione artistico con il  risanamento dell’area monumentale della Cittadella esiste concretamente , grazie ad un dettagliato progetto curato dalla sezione Beni Architettonici della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Messina. Non bisogna dimenticare inoltre che esiste la disponibilità di usufruire di un finanziamento regionale di 25 miliardi. Non cogliere   questa occasione sarebbe un errore imperdonabile per la città di Messina.

 

 
 

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