20/26
Castelli siciliani: lontane tracce di nobiltà.  
Bullet7blu.gif (869 byte) La tipologia del Castello
Bullet7blu.gif (869 byte) I Castelli fortificati “alla moderna”.
Bullet7blu.gif (869 byte) I Castelli di Federico II.
 
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello Ursino di Catania
Bullet7blu.gif (869 byte)
Il Castello di Aci Castello
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Adrano
Bullet7blu.gif (869 byte)
La Torre di Federico ad Enna
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Lombardia
ad Enna


 

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello Maniace a Siracusa
Bullet7blu.gif (869 byte)
Il Castello di Eurialo a Siracusa
Bullet7blu.gif (869 byte)
La Cittadella di Messina
Bullet7blu.gif (869 byte)
Forte Gonzaga e Forte San Jachiddu a Messina
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Milazzo
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello arabo di Taormina
Bullet7blu.gif (869 byte)
Il Castello di Forza d'Agrò

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Pentefur a Savoca
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Pietrarossa a Caltanissetta


Bullet7blu.gif (869 byte) La struttura difensiva di Erice
Bullet7blu.gif (869 byte)
Il
Castello di Bellumvider
a Castelvetrano

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Maredolce a Palermo.
Bullet7blu.gif (869 byte)
Il Castello a Mare a Palermo
Bullet7blu.gif (869 byte)Il Castello di Carini
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Modica

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Castello di Donnafugata a Ragusa


Bullet7blu.gif (869 byte) Video sui Castelli siciliani
Bullet7blu.gif (869 byte)
Video sui Castelli siciliani /2

Bullet7blu.gif (869 byte)Bullet7blu.gif (869 byte) INDIETRO
         
      
CASTELLI SICILIANI

       Ogni paese siciliano ha il suo
   Castello, perché queste imponenti
   opere erano considerate nel
   medioevo  “instrumenta regni”
.
   
Visitandoli oggi si può fare un vero
   salto all'indietro nel tempo, in una
   cultura ormai dimenticata.

   

   Il Castello di Maredolce
  a Palermo.

   
     
     

 

 
Scorcio del Castello di Maredolce a Palermo


 

 
 






 

 
Il Castello di Maredolce detto anche Castello della Favara è, in realtà, un edificio palermitano, di pianta quadrangolare, che si trova nel Parco della Favara (dall’arabo Fawwarah, "fonte che ribolle") alle falde di monte Grifone. Costruito nel 1071 in periodo arabo. Faceva parte di una cittadella fortificata da mura, che comprendeva anche un hammam e una peschiera.
Secondo il Chronicon sive Annales di Romualdo Salernitano, si trattava di un palazzo del IX secolo, successivamente riadattato, di proprietà dell’emiro Giafar Ibn Muhammed.
In periodo normanno fu utilizzato come residenza da re Ruggero II, Come un castello che si rispetti, anche il Castello di Maredolce fu dotato per volontà di Ruggero di un ampio fossato che lo cingeva su tre lati. Ma il fossato era molto ampio, quasi un lago. Venne ottenuto grazie ad una diga in tufo, che convogliava l’acqua della sorgente di monte Grifone.  Ne risultò un’isola, di circa due ettari, attorniata da un lago che copriva circa diciassette ettari. I dintorni furono trasformati in un grande parco. In totale si ottenne un ambiente di grande attrattiva. Re Ruggero poteva scegliere se andare a caccia nel parco o pescare tranquillamente nel lago. In particolare il Parco fu creato secondo il modello dei parchi-giardini arabi, africani e spagnoli del periodo, simili all'agdal del Maghreb. Vi erano alberi da frutto, soprattutto aranci, e animali esotici.
Nel XVI secolo, tuttavia, la sorgente del monte si prosciugò e il lago artificiale finì per scomparire. Ciononostante l’area si dimostrò molto fertile per le coltivazioni agricole.

In seguito fu ulteriormente fortificato. Nel 1328 fu ceduto ai frati della Magione, che lo ristrutturarono in ospedale. Nel 1460, fu ceduto in enfiteusi alla famiglia Bologna e nel XVII secolo a quella del duca di Castelluccio, Francesco Agraz, che lo trasformò in azienda agricola. La Regione Siciliana lo ha acquisito definitivamente nel 1992.
Al centro del Castello, di forma quadrata, vi si trova un grande cortile, originariamente percorso sui lati da un porticato con volte a crociera (di questo, oggi, rimane solo qualcheresto). L’esterno, realizzato in blocchi di tufo, presenta archi a sesto acuto.
Sul lato principale, non bagnato dal lago, si aprono quattro ingressi, due dei quali portavano sia all’Aula Regia, che alla cappella palatina. Quest’ultima presenta una sola navata, un transetto su cui è posta una volta semisferica consacrata ai santi Filippo e Giacomo (XIII).

 

 
 

HOME