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Trapani ed il suo porto "strategico"

Introduzione
Gli Elimi
Erice
Trapani, dall'età classica al Medioevo
Da Carlo V fino all'Unità d'Italia
La Trapani del XX secolo
I Castelli ed i bastioni di Trapani
Chiese di Trapani
Le grandi festività religiose
La Processione dei Misteri
Le Maestranze di Teapani
Il Museo Agostino Pepoli
L'antica lavorazione del corallo
Saline e Natura a Trapani
Turismo e spiagge

Video su Trapani
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     TRAPANI

        Dai tempi dei Cartaginesi fino alla
    Seconda Guerra Mondiale, il porto di
    Trapani ha sempre avuto una posizione
    strategica, al centro del Mediterraneo.
    Oggi è punto di attracco per le grandi navi
    da crociera. Le molte attrattive della città
    ne fanno per il turismo una meta culturale e
    di svago nella natura. Tra spiagge e Saline,
    una nuova scoperta da visitare.

   

    L’antica lavorazione
    del corallo

   
     
     

 

 

Orecchini d'oro e corallo


 
 




 

   La lavorazione del corallo nacque a Trapani tra il XV e XVI secolo, ad opera dei pescatori della zona, che iniziarono la pesca del corallo dopo la scoperta di vasti banchi corallini. Secondo una metodologia, si iniziava la pesca a maggio e si concludeva a settembre. La zona maggiormente ricca di corallo era situata sulle coste settentrionali di Trapani, ma nella ricerca nessun luogo veniva trascurato, facendo avventurare i pescatori fin sulle coste africane.
La grande abbondanza di materiale pescato veniva poi venduto sulla piazza di Trapani ai mercanti, ai corallari e agli artisti. Il numero di questi si accrebbe velocemente, tanto che si formò la corporazione dei Pescatori della marina piccola, che risiedevano in città nella odierna via Corallari. Nel 1591, dopo mezzo secolo, nel testo “Historia di Trapani” si fa cenno del lavoro dei corallari trapanesi. Il lavoro dei gioiellieri di corallo non era né semplice né facile: l’attenta trasformazione era di livello nettamente artistico.

I corallari trapanesi iniziarono a farsi conoscere come bravissimi artigiani, tanto da assicurarsi una committenza di spicco in tutta Europa e nel bacino del Mediterraneo. Dalla la fine del XVI fino al XVIII secolo, tra i loro acquirenti, si contavano : sovrani, principi, cardinali e papi. Tra le loro stupefacenti creazione, produssero: oggetti sacri e profani, capezzali e cornici, gioielli e presepi. Da sottolineare questi ultimi in cui fu tilizzato il corallo mischiato a oro, argento, smalti e pietre preziose. La fattura delle stesse statuini è così elevata, che potremmo paragonarla alla decorazione scultorea della scuola del Gagini.
I corallari trapanesi ebbero delle committenze prestigiose ovunque. Oggi la maggior parte delle loro creazioni si trovano fuori della Sicilia, distribuite in tutta Europa. Tra gli antichi acquirenti, citiamo le collezioni dei Doria, dei Conti di Schoenborn, dei Principi di Ligne, dei re di Spagna e dei Whitaker.
Tra gli acquisti rimasti famosi ancora si ricorda quello della  Montagna di Corallo, che il Viceré di Sicilia Don Francesco Ferdinando Avalos de Aquino comprò, nel 1570, per farne dono al re Filippo II di Spagna. Storica è rimasta anche la donazione di un’opera dei corallari, che il Senato palermitano, nel 1631, inviò a Papa Urbano VIII.

Numerose opere dei maestri trapanesi si trovano raccolte ed esposte nel Museo regionale Agostino Pepoli di Trapani. La lavorazione del corallo in città attualmente è rara. Alcuni corallari mantengono, tuttavia, il loro lavoro e tutta l’arte di secoli di storia.

 
 

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