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Trapani ed il suo porto "strategico"

Introduzione
Gli Elimi
Erice
Trapani, dall'età classica al Medioevo
Da Carlo V fino all'Unità d'Italia
La Trapani del XX secolo
I Castelli ed i bastioni di Trapani
Chiese di Trapani
Le grandi festività religiose
La Processione dei Misteri
Le Maestranze di Teapani
Il Museo Agostino Pepoli
L'antica lavorazione del corallo
Saline e Natura a Trapani
Turismo e spiagge

Video su Trapani
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     TRAPANI

        Dai tempi dei Cartaginesi fino alla
    Seconda Guerra Mondiale, il porto di
    Trapani ha sempre avuto una posizione
    strategica, al centro del Mediterraneo.
    Oggi è punto di attracco per le grandi navi
    da crociera. Le molte attrattive della città
    ne fanno per il turismo una meta culturale e
    di svago nella natura. Tra spiagge e Saline,
    una nuova scoperta da visitare.

   

    Saline e Natura a Trapani

   
     
     

 

 

Saline di Trapani e Paceco

tato grasso - 22 Febbraio 2009
Foto da Wikimedia Commons

 
 




 

   Tra le attività storiche di Trapani vi è l’estrazione del sale marino. Oggi, la zona delle Saline fa parte della Riserva naturale integrale Saline di Trapani e Paceco. Potrebbe sembrare un controsenso, invece l’unione dei due aspetti, l’attività d’estrazione e la Riserva naturale, convivono in modo stupendo. Infatti, se le Saline avevano registrato una notevole flessione, oggi la loro produzione è notevolmente aumentata.

La Riserva naturale di quasi
mille ettari, si suddivide in zona A (di 707 ha) e zona B (la Pre-Riserva, di 278,75 ha). Si caratterizza come area umida, tra le più importanti della Sicilia orientale. La stessa presenza delle Saline (di proprietà privata), unitamente al convogliamento delle acque per l’estrazione del sale (secondo metodi storici) crea un ambiente che favorisce la migrazione di molte specie di uccelli (tra questi, i celebri fenicotteri rosa). Il paesaggio che ne risulta ha delle qualità uniche, compresi i Mulini a vento, necessari per le opere idriche.

Breve storia
Sembra che le prime Saline risalgano al periodo fenicio. E’ comunque accertata la loro presenza in periodo normanno, da uno scritto del geografo arabo al-Idrīsī. Fu sotto il re svevo Federico II che la produzione del sale divenne un monopolio di Stato, cioè un’attività pubblica. Solo alcuni secoli dopo, sotto il dominio aragonese, che il sale tornò ad essere un’attività privata. Successivamente, con gli spagnoli, la sua produzione raggiunse livelli stratosferici, trasformando il porto di Trapani nel più importante in Europa per l’esportazione del sale.
Il monopolio di Stato sul sale tornò con l’Unità d’Italia. Tuttavia, le Saline di Trapani rimasero di proprietà privata. Ma fu la concorrenza a segnarne il declino. Furono le saline industrializzate di Cagliari, create alla fine della Prima Guerra Mondiale, ad assestare il primo colpo. Quando, dopo la Seconda Guerra Mondiale, si diffuse nel mondo la produzione di salgemma, le Saline trapanesi entrarono decisamente in crisi. Molte furono dismesse e molte del tutto abbandonate.

Ma quando si chiude una porta si apre un portone: con l’istituzione nel 1995 della Riserva naturale, affidata al WWF Italia, nuovo vigore è stato dato all’estrazione del sale. Vi sono stati interventi di restauro di vecchie saline recuperate e quello sui caratteristici Mulini a vento, oggi utilizzati, in parte, nello spostamento dell’acqua tra le diverse vasche e, in parte, per la macinazione del sale stesso.
Lavorato secondo antiche procedure, il sale di Trapani è oggi inserito tra i Prodotti agroalimentari tradizionali siciliani e nelle IGP con il nome "Sale marino di Trapani" I riconoscimenti sono avvenuti nel 2011, da parte del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. E’ stato inserito anche nell’elenco del ministero dell'Ambiente, come zona umida Ramsar.

Flora e fauna
Tra le unicità della riserva naturale non ci sono solo le Saline, ma anche una flora e una fauna particolari.
L’ambiente, chiaramente salmastro, necessita di specie arbustive o erbacee, che possano in esso proliferare. Così, ai margini delle vasche, si notano la salicornia strobilacea (Halocnemum strobilaceum) e e l'Halopeplis amplexicaulis, molto rare sia in Sicilia che Sardegna. Nell’area sulla costa tra lo Stagnone di Marsala e il Monte Cofano, diverse sono le specie endemiche. Tra altre, la Cynomorium coccineum, chiamata fungo di Malta, e l'enula marina (Limbarda crithmoides), il Limonium avei e l'Euphorbia pithyusa.

L’area umida della Riserva di grande importanza ornitologica, sia per le specie nidificanti che per quelle svernanti. In totale sono state contate ben 196 specie di uccelli diverse. Solo per citarne alcune, vi sono: il Fenicottero rosa, la Spatola, l'Airone bianco maggiore, la Garzetta, il Tarabuso, il Gabbiano roseo, il Martin pescatore, il Falco di palude, il Cavaliere d'Italia. Come simbolo della Riserva di Trapani e Paceco è staa prescelta l'Avocetta.
Nell’area, com’è ovvio, si trovano numerose specie di insetti, anche rari, mentre particolare è la presenza nelle acque salmastre marginali delle saline, della Artemia salina, che è un piccolo crostaceo, che vive in condizioni particolarmente difficili.

 
 

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