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SIRACUSA

Bullet7blu.gif (869 byte) L'antica Siracusa
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Introduzione
Bullet7blu.gif (869 byte) Dalle origini al periodo romano
Bullet7blu.gif (869 byte) Dalla caduta di Roma ad oggi
Bullet7blu.gif (869 byte) L'isola di Ortigia
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Teatro greco
Bullet7blu.gif (869 byte) L'Anfiteatro romano
Bullet7blu.gif (869 byte) L'Orecchio di Dioniso
Bullet7blu.gif (869 byte) Le Latomie
Bullet7blu.gif (869 byte) Chiese di Siracusa
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Siracusa sotterranea

 

Bullet7blu.gif (869 byte) La struttura difensiva
Bullet7blu.gif (869 byte) I Palazzi nobiliari
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Museo Paolo Orsi
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Il Museo Bellomo

Bullet7blu.gif (869 byte) Altri Musei a Siracusa
Bullet7blu.gif (869 byte) Personaggi Illustri
Bullet7blu.gif (869 byte) Archimede
Bullet7blu.gif (869 byte) Salvatore Quasimodo
Bullet7blu.gif (869 byte) Gli eventi culturali annuali
Bullet7blu.gif (869 byte) Feste, ricorrenze e fiere
Bullet7blu.gif (869 byte)Bullet7blu.gif (869 byte) INDIETRO

   
   
    SIRACUSA
  
   Cicerone la definì "la più grande
   e bella di tutte le città greche".
   Da allora Siracusa si è arricchita di
   altre testimonianze, come il grande
   periodo barocco. Oggi la scelta è
   vasta: possiamo leggervi tutta
   la grandezza della Storia.
 

Per saperne di più  

   
   
 
    Salvatore Quasimodo    
     
     

 
 

Targa casa natale Quasimodo a Modica

 

10 Settembre 2007






da Wikimedia Commons

 

Nato a Modica in provincia di Siracusa nel 1901, fu tra i più importanti esponenti della corrente dei poeti ermetici.
La sua prima pubblicazione, Acque e terre (1930), contiene tutto l'amore per la sua terra d'origine, la Sicilia (lasciò l'isola nel 1919), che viene trasfigurata in un tempo antico, emblema di una felicità perduta alla luce di una vita materialmente insoddisfacente e triste, ed è emblema anche di un sentirsi vivere in esilio, forse dal passato, forse dalla giovinezza. Questa la condizione triste verso quello che si è perduto, forse una figura femminile come nella poesia Antico Inverno.
Mentre la Sicilia si configura come terra del mito (depositaria della cultura greca), si apre in Quasimodo la ricerca del divino, come ricerca di una pace interiore.
Quasimodo si fa traduttore di opere dei Lirici greci, che pubblicati nel 1940 a Milano, ebbero un grande successo. Molte sono le raccolte pubblicate nel tempo che riscossero consensi sempre maggiori e sicuri, portandolo, via via, all'attenzione generale.
Nel 1950 il poeta ottenne il Premio San Babila nel 1953 il premio Etna-Taormina, nel 1958 il premio Viareggio e nel 1959 gli fu assegnato il premio Nobel per la letteratura che gli fece raggiungere una definitiva fama e gli fece ottenere le lauree honoris causa dalla Università di Messina nel 1960 e da quella di Oxford nel 1967.
Nel 1966 Quasimodo pubblica quella che sarà l'ultima raccolta di poesie, Dare e avere, dove fa un po' il punto della sua vita. Nel giugno del 1968 muore colpito da un ictus ad Amalfi. E' stato tumulato nel Cimitero Monumentale di Milano.

«Per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi»
(Motivazione del Premio Nobel )

 
 
 

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