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SIRACUSA

Bullet7blu.gif (869 byte) L'antica Siracusa
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Introduzione
Bullet7blu.gif (869 byte) Dalle origini al periodo romano
Bullet7blu.gif (869 byte) Dalla caduta di Roma ad oggi
Bullet7blu.gif (869 byte) L'isola di Ortigia
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Teatro greco
Bullet7blu.gif (869 byte) L'Anfiteatro romano
Bullet7blu.gif (869 byte) L'Orecchio di Dioniso
Bullet7blu.gif (869 byte) Le Latomie
Bullet7blu.gif (869 byte) Chiese di Siracusa
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Siracusa sotterranea

 

Bullet7blu.gif (869 byte) La struttura difensiva
Bullet7blu.gif (869 byte) I Palazzi nobiliari
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Museo Paolo Orsi
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Il Museo Bellomo

Bullet7blu.gif (869 byte) Altri Musei a Siracusa
Bullet7blu.gif (869 byte) Personaggi Illustri
Bullet7blu.gif (869 byte) Archimede
Bullet7blu.gif (869 byte) Salvatore Quasimodo
Bullet7blu.gif (869 byte) Gli eventi culturali annuali
Bullet7blu.gif (869 byte) Feste, ricorrenze e fiere
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    SIRACUSA
  
   Cicerone la definì "la più grande
   e bella di tutte le città greche".
   Da allora Siracusa si è arricchita di
   altre testimonianze, come il grande
   periodo barocco. Oggi la scelta è
   vasta: possiamo leggervi tutta
   la grandezza della Storia.
 

Per saperne di più  

   
   
 
    Archimede    
     
     

 
 

La cosiddetta "tomba di Archimede" a Siracusa, in realtà un colombario di età imperiale romana

 

Codas2-  8 Novembre 2007





da Wikimedia Commons

 

Nato a Siracusa nel 287 a.C., il genio siracusano è passato alla storia grazie alla formulazione del principio fisico che porta ancora oggi il suo nome: “un corpo immerso in un liquido riceve una spinta uguale e contraria al peso del volume di liquido spostato”.
Un'altro anneddoto su Archimede, narra che lo scienziato, entusiasta della tecnologia delle leve, abbia esclamato la famosa frase: «datemi un punto d'appoggio e vi solleverò il mondo».
Si occupò un po' di tutto: aritmetica, geometria, fisica, astronomia ed ingegneria.
La figura di Archimede è legata anche alla resistenza siracusana contro l'esercito romano. Nota è l'invenzione degli specchi ustori che, puntati contro la flotta romana, incendiarono da lontano le navi nemiche, che nulla potevano contro la sua invenzione.
Come ogni genio ogni riferimento lo descrive assorto nelle sue riflessioni, tanto da dimenticare persino di bere e di mangiare. Quando morì, nel 212 a.C., era così meditabondo, che non essendosi accorto della presa di Siracusa da parte dei romani, all'intimazione di un soldato romano, che non lo aveva riconosciuto,
non rispose, morendo trafitto dalla spada dello stesso, nonostante l'ordine di catturarlo vivo.

«Ad un tratto entrò nella stanza un soldato e gli ordinò di andare con lui da Marcello. Archimede rispose che sarebbe andato dopo aver risolto il problema e messa in ordine la dimostrazione. Il soldato si adirò, sguainò la spada e lo uccise.»
(
Plutarco,
Vita di Marcello)

«Io questore scoprii la tomba di Archimede, sconosciuta ai Siracusani, cinta con una siepe da ogni lato e vestita da rovi e spineti, sebbene negassero completamente che esistesse. Tenevo, infatti, alcuni piccoli senari, che avevo sentito essere scritti nel suo sepolcro, i quali dichiaravano che alla sommità del sepolcro era posta una sfera con un cilindro. Io, poi, osservando con gl'occhi tutte le cose - c'è, infatti, alle porte Agrigentine una grande abbondanza di sepolcri - volsi l'attenzione ad una colonnetta non molto sporgente in fuori da dei cespugli, sulla quale c'era sopra la figura di una sfera e di un cilindro. E allora dissi subito ai Siracusani - c'erano ora dei principi con me - che io ero testimone di quella stessa cosa che stavo cercando. Mandati dentro con falci, molti ripulirono e aprirono il luogo. Per il quale, dopo che era stato aperto l'accesso, arrivammo alla base posta di fronte. Appariva un epigramma sulle parti posteriori corrose , di brevi righe, quasi dimezzato. Così la nobilissima cittadinanza della Grecia, una volta veramente molto dotta, avrebbe ignorato il monumento del suo unico cittadino acutissimo, se non lo fosse venuto a sapere da un uomo di Arpino.»
(Cicerone)

«Non mi pare che in questo luogo sia da passar con silenzio l'invenzione di Archimede d'alzar l'acqua con la vite: la quale non solo è maravigliosa, ma è miracolosa; poiché troveremo, che l'acqua ascende nella vite discendendo continuamente»
(
Galileo Galilei, Mecaniche)

 
 
 

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