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SIRACUSA

Bullet7blu.gif (869 byte) L'antica Siracusa
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Introduzione
Bullet7blu.gif (869 byte) Dalle origini al periodo romano
Bullet7blu.gif (869 byte) Dalla caduta di Roma ad oggi
Bullet7blu.gif (869 byte) L'isola di Ortigia
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Teatro greco
Bullet7blu.gif (869 byte) L'Anfiteatro romano
Bullet7blu.gif (869 byte) L'Orecchio di Dioniso
Bullet7blu.gif (869 byte) Le Latomie
Bullet7blu.gif (869 byte) Chiese di Siracusa
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Siracusa sotterranea

 

Bullet7blu.gif (869 byte) La struttura difensiva
Bullet7blu.gif (869 byte) I Palazzi nobiliari
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Museo Paolo Orsi
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Il Museo Bellomo

Bullet7blu.gif (869 byte) Altri Musei a Siracusa
Bullet7blu.gif (869 byte) Personaggi Illustri
Bullet7blu.gif (869 byte) Archimede
Bullet7blu.gif (869 byte) Salvatore Quasimodo
Bullet7blu.gif (869 byte) Gli eventi culturali annuali
Bullet7blu.gif (869 byte) Feste, ricorrenze e fiere
Bullet7blu.gif (869 byte)Bullet7blu.gif (869 byte) INDIETRO

   
   
    SIRACUSA
  
   Cicerone la definì "la più grande
   e bella di tutte le città greche".
   Da allora Siracusa si è arricchita di
   altre testimonianze, come il grande
   periodo barocco. Oggi la scelta è
   vasta: possiamo leggervi tutta
   la grandezza della Storia.
 

Per saperne di più  

   
   
 
    Il Museo Paolo Orsi    
     
     

 
 

Museo archeologico regionale Paolo Orsi, cavaliere, forse acroterio, da Kamarina, VI sec. ac.

 

Sailko -  26 Giugno 2009






da Wikimedia Commons

 

Il museo Paolo Orsi
Essendo Siracusa un importante sito archeologico è ovvio che la città ospiti importanti luoghi di raccolta e presentazione al pubblico come il Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi e la Galleria Regionale di Palazzo Bellomo, ma anche la Galleria Civica d'Arte Contemporanea.


Il
Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi si trova all'interno del parco di Villa Landolina. Ha una posizione di spicco per l'archeologia dell'intera Sicilia orientale grazie ai ricchi ritrovamenti effettuati a Siracusa importantissimi per la conoscenza dall'età preistorica sino a quella romana: vasi, monili, decorazioni e oggetti vari Organizzato in tre sezioni che vanno in ordine cronologico a partire dall'età preistorica. Possiede una zona introduttiva centrale, al di sotto della quale è situato l'auditorium in cui vengono proiettati audiovisivi relazionati al grande patrimonio del museo.

La sezione iniziale riguarda la preistoria e la protostoria. Dai pezzi più antichi (reperti fossili e minerali, scheletri e resti di animali preistorici) si passa a quelli del paleolitico e neolitico, testimonianze umane e vari prodotti delle varie fasi culturali che si sono susseguite. Sono soprattutto manufatti in ceramica, tra cui un grande vaso proveniente dalla zona di Pantalica. Successivamente sono raccolti i manufatti in bronzo (punte di lance, cinturoni e fibbie).

La seconda sezione tratta del periodo greco-siciliano: dalla nascita allo sviluppo. Le colonie greche della parte orientale dell'isola, comprendono la cultura ionica e dorica. Della prima fanno parte i resti ritrovati nelle antiche città di Naxos, Katane e Leontinoi. Tra i resti notevoli segnaliamo il bellissimo Kouros, senza testa, in marmo. Due sono le polis di cultura dorica, Megara Hyblaea e Siracusa, che racchiudono la maggior parte del materiale ritrovato. Dalla necropoli di Megara Hyblaea. proviene la Dea Madre che allatta i due gemelli (VI sec. a.C.),anch'essa senza testa e seduta. La sua rappresentazione di una madre che allatta è resa attraverso un corpo grosso e materno che racchiude i bambini rendendoli un tutt'uno con lei. Di origine siracusana è il bassorilievo policromo di una gorgone, ritrovato nel Temenos deIl'Athenaion, molto riprodotto, e il cavallino di bronzo proveniente dalla necropoli del Fusco.

Tra le opere più significative della seconda sezione vi è la Venere Anadiomede, detta Venere Landolina dal nome dello scopritore. E', in realtà, una copia romana da un'originale di Prassitele, che ha avuto una grande importanza ispiratrice. Dalla Venere Anadiomede sono state create la Venere Medici e la Venere Capitolina. Essa ha femminilità del movimento, linee sinuose e sostiene un drappo dal panneggio delicatissimo.

La terza sezione riguarda le subcolonie e i centri minori. Un cavaliere a cavallo ed altre figure antropomorfe e la grande figura fittile, seduta sul trono, di Demetra o Kore (del VI sec. a.C.) testimoniano il grande valore delle opere prodotte anche se in centri minori.
L'ultima area riguarda le polis di Agrigento e Gela. Dagli scavi archeologici e reperti di Gela arrivano la bella pelike attica a figure rosse (opera di Polignoto) e la meravigliosa maschera dipinta di Gorgone, da un fregio decorativo appartenuto ad un tempio. Un raro esempio di arte votiva, difficilmente ritrovabile, sono tre statuette arcaiche in legno, che rappresentano una pratica diffusa propria dell'antichità.

 
 
 

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