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Mercati e mercatini storici in Sicilia

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     MERCATI
IN SICILIA

          L’universo popolare e folcloristico
   
si racconta nei mercati siciliani. Dalla
    Vucciria al mercato di Ballarò a
    Palermo, dalla Pescheria alla Fiera
    del lune a Catania, si esprimono in
    un insieme di voci e vuciate assai
    caratteristico. E’ per questo fascino,
    che sono molto frequentati dai turisti
    stessi.

   

    La fiera del Lune

     
     

 
   

Il mercato di Piazza Carlo Alberto (Fera 'o luni) antistante il Santuario della Madonna del Carmine a Catania

Triquetra - 25 novembre 2006
Foto da Wikimedia Commons

 




 I catanesi lo chiamano Fera 'o Luni (cioè fiera del Lune o fiera del lunedì). E’ il mercato situato a piazza Carlo Alberto a Catania. Unitamente alla Pescheria, è uno dei mercati storici della città.

Anche in questo caso gli studiosi si sono sbizzarriti nell’interpretazione dell’etimologia di un nome così strano. Il riferimento più semplice è quello che vorrebbe l’antica presenza in loco di un tempio dedicato, in periodo romano, alla dea
Luna (meglio conosciuta come Diana), oppure dedicato a Luni, dio assiro-babilonese.
Un altro riferimento è stato individuato nella città romana di Luna, costruita intorno al 177 a.C. Poiché questa sorgeva in una zona paludosa, prima dell’intervento romano (con la relativa bonifica), si è messo questo in relazione al fatto che anche piazza Carlo Alberto era sostanzialmente zona paludosa. La piazza, infatti, fu bonificata solo nel Novecento.
La comune saggezza popolare, invece, fa derivare il nome dal fatto che forse la fiera si teneva un solo giorno a settimana, appunto il lunedì.

Nonostante il mercato del Lune abbia sicuramente un origine medievale, non è sempre stato ubicato in piazza Carlo Alberto. Questa è la collocazione attuale, di un mercato comunque storico. La sede antica di esso, nel medioevo, era la piazza che esisteva di fronte alla  regia cappella Santa Maria dell'Elemosina, e lo fu per parecchi secoli. Quando nel 1693 vi fu il terribile terremoto, che spazzò via l’intera Val di Noto, anche Catania ne subì le conseguenze. La successiva ricostruzione barocca stravolse molte zone della città precedente, come la piazza del mercato. I nuovi edifici, costruiti secondo un ripensamento urbanistico, ridussero la sua ampiezza originale, cosicché il mercato venne spostato. La nuova sede fu individuata nel Piano degli Studj (oggi Piazza dell'Università). Agli inizi del Novecento (1932), la sede del mercato fu nuovamente spostata nell’attuale piazza Carlo Alberto, allora posta in un’area periferica.

Oggi la Fiera del lunedì è aperta tutti i giorni feriali. E’ un grande mercato di generi diversissimi tra di loro: dai prodotti agroalimentari e gastronomici all’abbigliamento, dagli oggetti per la casa ai giocattoli e molto di più. Visitatissimo dai turisti, in esso operano venditori anche di origine africana e asiatica.

 
 

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