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Mercati e mercatini storici in Sicilia

Le regole"del mercato"

    A PALERMO
Mercati palermitani: la Vucciria
Il mercato di Ballarò
Altri mercati storici palermitani
    A CATANIA
Mercati storici di Catania
La fiera del Lune
Catania ed i suoi mercatini

Altri mercatini in Sicilia

Video sui Mercati siciliani
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     MERCATI
IN SICILIA

          L’universo popolare e folcloristico
   
si racconta nei mercati siciliani. Dalla
    Vucciria al mercato di Ballarò a
    Palermo, dalla Pescheria alla Fiera
    del lune a Catania, si esprimono in
    un insieme di voci e vuciate assai
    caratteristico. E’ per questo fascino,
    che sono molto frequentati dai turisti
    stessi.

   

    Le regole "del mercato"

     
     

 
 

La pescheria da piazza Alonzo di Benedetto a Catania

Giovanni Dall'Orto - 17 febbraio 2006
Foto da Wikimedia Commons

 





 Se ci facciamo caso, con il termine mercato, in italiano, si indica una pluralità di casi e significati. Si può andare dal mercato sotto casa fino ai mercati internazionali o globali, passando, ad esempio, per il mercato immobiliare, il mercato finanziario, il mercato azionario o il mercato del lavoro. Il mercato, inoltre, può essere un’entità fisica o immateriale. Nella nostra conoscenza più concreta, un mercato è una piazza fornita di bancarelle, prodotti, e commercianti che ci vendono qualcosa. Ci sono, quindi, dei venditori e noi acquirenti. Insomma, il mercato è, astrattamente, l'insieme della domanda e dell'offerta. E’ un luogo dove si svolge un’attività economica, e siccome di tipi di economie ne esistono tante, la parola mercato si lega ad una pluralità di casi, che possono essere microeconomici o macroeconomici, ma anche  sottoisistemi economici di riferimento. Inoltre, gli scambi economico-commerciali, che si svolgono nel mercato, possono riguardare di tutto: dalle materie prime ai beni di consumo, dai servizi al denaro o agli strumenti finanziari.

Nel mercato, la domanda e l’offerta si rincorrono, tenendo, però, sempre presente la concorrenza degli altri venditori. Proprio da quest’ultimo caso, nasce il famoso “prezzo di mercato”. Generalmente esso, se il mercato è realmente concorrenziale, arriva ad un prezzo simile per tutti i venditori. Se il mercato non è perfettamente concorrenziale, possono esserci differenze sul prezzo, anche dello stesso bene. Capita così che la stessa merce venga offerta a prezzi stracciati per acquisire nuovi compratori o perché il venditore “è simpatico”, cioè si guarda alla marca, che a questo punto può fissare altri prezzi rispetto gli altri. In una “economia di mercato” si registrano, comunque, delle possibili fluttuazioni del prezzo, che sono naturali, anche in economie concorrenziali.
Nel mercatino rionale o a Piazza Affari a Milano, le regole, in fondo, sono molto simili.

 
 

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