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CALTAGIRONE E LA CERAMICA SICILIANA

Bullet7blu.gif (869 byte) Introduzione
Bullet7blu.gif (869 byte) La prospera Caltagirone nella Storia.
Bullet7blu.gif (869 byte) Piccole perle si incontrano.
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Museo della Ceramica di Caltagirone.
Bullet7blu.gif (869 byte) Breve storia della Ceramica.
Bullet7blu.gif (869 byte) I millenni non sono acqua
Bullet7blu.gif (869 byte) Scuola e Museo: il segreto di Caltagirone.

 

Bullet7blu.gif (869 byte) Curiosità: il fischietto calatino.
Bullet7blu.gif (869 byte) Eventi a Caltagirone: la scala illuminata.

Bullet7blu.gif (869 byte) La Ceramica di Santo Stefano di Camastra.
Bullet7blu.gif (869 byte) Non dimentichiamo le ceramiche di Sciacca.

Bullet7blu.gif (869 byte)Bullet7blu.gif (869 byte) INDIETRO

   
   
     
CALTAGIRONE
    
    Un quartiere di oltre cento
     officine a Caltagirone nel
     Cinquecento produceva ceramiche
     e maioliche per tutte le città del
     Regno aragonese. Oggi lo fa per
     il mondo intero.
   
    Il Museo della Ceramica
     di Caltagirone.
   
     
     

 
   

Chiasa di Santa Maria del Monte a Caltagirone (CT)

Clemensfranz - 25 Maggio 2006
 

 




da Wikimedia Commons

 

Come non poteva essere altrimenti, a Caltagirone ha sede un importantissimo museo sulla ceramica, secondo solo, forse, a quello di Faenza. In esso trovano posto oltre 2500 reperti fra ceramiche e maioliche, che narrano la storia, a partire della preistoria, di quest’arte che ha seguito l’uomo nella sua evoluzione fino ad oggi. La sua collocazione è in un originale edificio degli anni ’50 in pietra calcarea. E’ stato inaugurato come sede museale nel 1965.
L’accesso ad esso è in via Roma. La strada,
aperta nel Settecento, l'antica strada regia Maria Carolina, collegava la parte vecchia alla nuova di Santa Maria del Gesù. Prima di arrivare al museo, si percorre una strada delimitata da una balaustra con bellissime decorazioni in maiolica, che sfocia nel cosiddetto “Teatrino”, una scalinata a terrazza anch’essa con decorazioni in ceramica, ideata nel Settecento dall'architetto siracusano Natale Bonajuto. In cima ad essa è posto il Museo con un portico ad arcate.
Il Museo si divide in sette grandi sezioni:

La Sala didattica (il museo offre anche un servizio di studio multimediale)
La sezione che va dalla ceramica in età preistorica fino a quella bizantina
Il Patio riservato ai modellini di forni medievali (dei quattro medievali rinvenuti ad Agrigento
)
La sezione della Ceramica medievale
Quella della Ceramica rinascimentale
La Ceramica barocca
e la Grande sala che presenta tutta la maiolica siciliana dal XVII al XIX secolo

La ceramica nella Storia ha accompagnato la vita dell’uomo, fornendo un’incredibile varietà di manufatti, alcuni impensabili. Si va, naturalmente, dai vasi ai piatti decorati, ma anche brocche, ciotole, coppe ed anfore, e poi fiaschette e boccali, e ancora anfore da sacrestia e acquasantiere (con piccole figure di santi, del XVII secolo), lucerne (lucerne antropomorfe), maioliche per pavimenti e rivestimenti murali, fino alle stesse tombe (la grande tomba del V secolo a. C. venuta alla luce in via Escuriales) e chiusini tombali (rinvenuto nella necropoli di Monte San Mauro, del VI secolo a.C.).
Nel museo trovano posto reperti provenienti da varie zone della Sicilia, con decorazioni e colori diversissimi,dovuti  sia all’epoca storica che alla zona di ritrovamento. Una grande fonte di studio e approfondimento, per capirne l’evoluzione di gusto, ma anche di tecnologia, che hanno portato la ceramica dalla terracotta alla maiolica (
a partire dal XV secolo), chiamata così per il processo di invetriatura che da l’effetto dello smalto.
Tra le migliaia di resti ceramici, trovati ovunque,  meritano particolare attenzione i reperti medievali, arabi, normanni, svevi, aragonesi e la vastissima dotazione di mattonelle cinquecentesche e settecentesche, recuperate nelle ripavimentazioni di chiese dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale.

 

 
 

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