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CALTAGIRONE E LA CERAMICA SICILIANA

Bullet7blu.gif (869 byte) Introduzione
Bullet7blu.gif (869 byte) La prospera Caltagirone nella Storia.
Bullet7blu.gif (869 byte) Piccole perle si incontrano.
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Museo della Ceramica di Caltagirone.
Bullet7blu.gif (869 byte) Breve storia della Ceramica.
Bullet7blu.gif (869 byte) I millenni non sono acqua
Bullet7blu.gif (869 byte) Scuola e Museo: il segreto di Caltagirone.

 

Bullet7blu.gif (869 byte) Curiosità: il fischietto calatino.
Bullet7blu.gif (869 byte) Eventi a Caltagirone: la scala illuminata.

Bullet7blu.gif (869 byte) La Ceramica di Santo Stefano di Camastra.
Bullet7blu.gif (869 byte) Non dimentichiamo le ceramiche di Sciacca.

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CALTAGIRONE
    
    Un quartiere di oltre cento
     officine a Caltagirone nel
     Cinquecento produceva ceramiche
     e maioliche per tutte le città del
     Regno aragonese. Oggi lo fa per
     il mondo intero.
   
    Piccole perle si incontrano.    
     
     

 
 

Palazzo nobiliare e Ponte San Francesco, Caltagirone (CT)

Andrewsott - 23 Gennaio 2008
 

 




da Wikimedia Commons

 

Prima del terremoto del 1693, che distrusse un po’ tutto, lungo la strada antica che portava a Gela, sorgeva una chiesetta, dedicata alla Madonna del Soccorso. Alla fine del Settecento vennero scavate le rovine e si portò alla luce un prezioso crocefisso dipinto su pietra. Poiché era oggetto di venerazione da parte di molti pellegrini, fu edificato il Santuario del SS. Crocifisso, progettato dall'architetto siracusano Natale Bonajuto. Lenta ma significativa è stata l’opera di ampliamento e arricchimento del sito religioso. Lungo la strada che porta al Santuario, si incontrano, infatti, i misteri del Santo Rosario e le stazioni della Via Crucis, tutto rigidamente su pannelli in maiolica.

A tre chilometri dall’abitato, seguendo via Nicastro, si giunge, attraverso un lungo viale alberato, al Cimitero Monumentale, detto “del Paradiso” (monumento nazionale sin dal 1931). In realtà non è antichissimo, del 1866, ma è di pregevole fattura. Fu, infatti, progettato dal famoso architetto Gian Battista Nicastro. E’ a pianta a croce bizantina, racchiuso da un muro, che ne lascia intravvedere, però, parte dell’interno. Con bellissimi loggiati, con ampie arcate ogivali e colonne leggere, è invaso da grande luce e leggiadria. Purtroppo il progetto non fu mai portato a termine, a causa della morte, avvenuta nel 1903, di Nicastro. Ciò nonostante, fu arricchito da cappelle gentilizie di inizio secolo, molto valide sotto il profilo artistico. Da visitare.

Nel feudo di Terrana, a poca distanza da Santo Pietro, sorgeva, invece, la grande Abbazia cistercense di Santa Maria di Terrana, del XIII secolo circa. Oggi in rovina, si nota, soprattutto, una chiesetta, con resti d'affreschi del XV secolo. Il portale principale, con due mascheroni, e la porticina, che si trova a fianco dell’Abside, impreziosita da un arco ogivale, sono, forse, gli elementi più significativi rimasti dell’antica Abbazia.

 

 
 

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