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La grande Sicilia delle tonnare

Le tonnare e la Sicilia

Le tonnare di Palermo
Le tonnare delle Egadi
La tonnara di Scopello
La tonnara dell'Ursa
La tonnara di San Cusumano
Altre tonnare siciliane

    I FLORIO
Il Marsala di Vincenzo Florio
Le tonnare di Ignazio Florio

Video sulle tonnare siciliane
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LE TONNARE SICILIANE

          Le tonnare siciliane hanno avuto
     da sempre la supremazia nel 
     Mediterraneo.  Ma quando,
     nell’Ottocento, Ignazio Florio le
     acquistò per trasformarle in una

    
industria, le scatolette di tonno
     sott’olio conquistarono l’Europa.
     Oggi, alcune sono ancora in funzione,
     altre ospitano ritrovi o musei.

   

     La tonnara dell'Ursa

     
     

 
   

L'interno della tonnara Florio di Favignana

Civa61
Foto da Wikimedia Commons

 






 La Tonnara dell'Ursa con la relativa torre sono poste in località di Fondo Orsa, nel territorio tra Carini e Cinisi. Qui esiste una penisoletta che forma una curva, da cui si crea una piccola baia. Il suo toponimo, infatti, deriverebbe dal termine arabo “ìrsa” che significa ancoraggio o attracco. La torre di guardia faceva parte del sistema difensivo realizzato nel medioevo in Sicilia. Essa poteva avvistare possibili navi corsare arabe (sia barbaresche che ottomane). Con la cessazione del pericolo, la torre fu utilizzata per l'avvistamento dei branchi di tonni, da pescare.
Attualmente, le due strutture sono di proprietà del Comune di Cinisi. Essendo da tempo dismessa, la tonnara è parzialmente occupata da una sezione locale di Legambiente.

Cenni storici
Nel 1344, lo studioso Mangiapane parla di un privilegio reale concesso all'abbazia di San Martino delle Scale, per la costruzione di una tonnara. Tale Abbazia, in un documento del 1401, risulta amministratrice dell'intero feudo di Cinisi e della prossima  Terrasini. Nel 1491, la Tonnara dell'Ursa fu data in affitto a Mattheo de la Chimia, notabile palermitano. Nel 1569, sempre l’Abbazia di San Martino dispose la costruzione della Torre difensiva, la fortificazione della tonnara e la realizzazione di alcuni dammusi, sempre a scopo protettivo. La torre fu realizzata in una decina di anni, tanto che, nel 1578, l’architetto di corte, Tiburzio Spannocchi, la trovò già completata. Pochi anni dopo, nel 1584, la Deputazione del Regno di Sicilia stabilì il suo inserimento nel sistema militare di torri costiere della Sicilia.
Documenti successivi attestano che, nel 1714, nella piccola baia dell’Ursa, era attivo un piccolo porto alimentare per barche di scarso pescaggio (come, ad esempio, le feluche). All’inizio dell’Ottocento, la torre risulta ancora perfettamente funzionante, con una guarnigione di tre soldati, fucili e cannoni. Nel 1811, la Deputazione del Regno di Sicilia deteneva ancora il suo possesso e la sua funzione militare. Un documento di quell’anno attesta un’azione difensiva nei riguardi di un naviglio americano.

La torre
Sia la torre, limitrofa al mare, che la tonnara sono a pianta quadrangolare.  La tonnara, al suo interno, possiede un ampio cortile e l’esterno fortificato da mura.
La torre , con lati di 10,50 metri circa, possiede dei solidi  costoloni in pietra agli angoli ed un ingresso ad arco ogivale. Aveva, per l’approvvigionamento dell’acqua, un pozzo con cisterna, indipendente da quello della tonnara. Il suo vano interno quadrato, di circa 6 metri per lato, è quindi protetto da muri di circa 2-3 metri di spessore.
La torre presenta due elevazioni. Il piano terra è caratterizzato da una volta a botte. I ricercatori, però, Mazzarella e Zanca, ipotizzano un’originaria funzione di cisterna dei locali. Le varie porte d’ingresso alla torre (oggi se ne usa uno interno che apre al primo piano della torre) sono segnate da feritoie, utilizzate per il controllo dell’accesso. Si raggiunge il tetto tramite una scala in pietra incastonata nei muri perimetrali. Tuttavia, la rorre, nel 1867, fu inserita in un elenco di strutture militari da dismettere.

Terminata la funzione militare, nel Novecento, per alcuni decenni la tonnara continuò ad operare. Scoppiata la seconda guerra mondiale, fu adibita a difesa aerea, con l’installazione di mitragliatrici e cannoni antiaerei. Fu rinforzata con muri in cemento armato e nelle vicinanze fi, addirittura, costruito un bunker.
Terminata l’emergenza della guerra, la tonnara dell’Ursa fu dismessa ed abbandonata. Solo negli anni novanta (dal 1990 al 1992) furono eseguiti, dalla Soprintendenza di Palermo, lavori di restauro dell’intero complesso, diretti. L’intervento fu diretto dall’architetto, Pietro Giannola.
Nel 2004, è stato presentato un progetto di riutilizzo della tonnara,  proposto dall'Associazione Mare Vivo. Esso prevedeva la collocazione nella struttura di un polo tecnico per lo studio dell’ambiente marino. L’idea non ebbe seguito. Uguale destino ebbe la proposta di Legambiente, del 2006, di insediarvi un museo delle Torri Costiere siciliane.
Il Comune di Cinisi, attualmente, nella speranza di una decisione forte e del suo effettivo finanziamento, affitta gli ambienti a cooperative locali, che li utilizzano, soprattutto, per iniziative giovanili, spettacoli e discoteca all’aperto nel periodo estivo.

 
 

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