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CITTA' CARTAGINESI   SICILIA FENICIA
Panormo   I Fenici e la civiltà mediterranea
Mozia   "Abitavano anche i Fenici tutte le coste della Sicilia"
Solunto   In conclusione
     
La Sicilia greca orientale   LA SICILIA NELLA PREISTORIA
La Sicilia greca occidentale   INDIETRO
    SICILIA ANTICA
   Dal mito alla storia, analizziamo le
   civiltà d'origine che convivevano nel
   tempo antico in Sicilia: dalla
   preistoria alle colonie greche e
   cartaginesi.
 

Per saperne di più  

 
 
  1 - Mozia
  2 - Gli Scavi archeologici
  3 - I ritrovamenti
  4 - I ritrovamenti 2
 
   La Sicilia cartaginese
  
Mozia 4
   
 
     

 
 

I Ritrovamenti 2

Il Santuario di
“Cappiddazzu” --- Nelle vicinanze, entro le mura, della Porta Nord vi è il Santuario di Cappiddazzu. Costruito in epoche diverse, è andato via via crescendo in dimensioni. All'inizio, verso circa gli inizi del VII secolo a. C. era costituito da una serie di fosse di piccola dimensioni scavate nella roccia, il tutto inserito in una fossa maggiore. Verso la fine del VII secolo a.C., si hanno prove dell'inizio di una vera e propria costruzione. Nella terza fase. V secolo a. C. l'edificio fu ampliato, i cui resti, capitelli d'anta a gola egizia, conprovano l'esistenza di un edificio in pietra, che, probabilmente fu distrutto nella conquista del 397 a. C. da parte dei siracusani di Dioniso I.
Le testimonianze ancora visibili, risalgomo al IV secolo a. C., quando fu ricostruito un grande edificio a nord, inserito all' interno di un ampio recinto di 27,40 metri x 35,40 metri.
Nell'area del Santuario sono stati ritrovati resti di una piccola basilica, presumibilmente d'epoca bizantina.

La necropoli arcaica --- Sulla parte settentrionale ha ubicazione l'antica necropoli, attraversata dalle mura e che a sud presenta vaste aree cosidette industriali, in quanto ospitavano alcuni impianti destinati alla produzione e alla lavorazione.

Si suole datare la creazione della necropoli tra la fine del VIII secolo a. C. e il VII secolo a. C. . Più rari sono i ritrovamenti di materiale funerario del VI e V secolo a. C. Come già detto, agli inizi del IV secolo a. C. la necropoli fu abbandonata per essere ricreata sul promontorio di Birgi sulla terraferma.
La tipologia della necropoli è ad incinerazioni, cioè vi si ritrovano piccole fosse al cui interno erano poste le urne contenenti le ceneri del defunto e un piccolo corredo funebre. Tre sono le tipologie funerarie ritrovate al suo interno: la prima consiste in una piccola scatola composta da sei lastre in pietra; la seconda in anfore cinerarie; la terza in un blocco monolitico quadrato o rettangolare, su cui veniva posto come chiusura o una lastra o un'altro blocco monolitico di uguale dimensioni.
Tra i ritrovamenti appartenenti ai corredi funerari vi sono ceramiche fenicio-punica o greco-corinzia, probabilmente importata, armi di ferro (pugnali e spade), e ornamenti femminili in oro, argento e bronzo come pendagli, bracciali, orecchini, anelli, o altro.

La Casa dei mosaici --- Tra le mira e la costa nella zona sud-orientale è situata la cosidetta Casa dei mosaici, per i ritrovamenti riportati alla luce. La pianta è a corte con un peristilio su cui si affacciavano diverse stanze d'abitazione, con una parte sud-occidentale adibita a servizio. E' il pavimento del peristilio ad essere ricoperto da mosaici in ciotoli neri, bianchi e grigi ( della pavimentazione è rimasta a testimonianza la parte nell'angolo a nord-est ). I mosaici presentano raffigurazioni animali (un leone che assale un toro, un grifone che attacca un cervo, e un leone e un cervo separati su due pannelli) o semplicemente decorative (fasce con meandro, fiori di loto e palmette, motivo ad onda).
La datazione della Casa e dei suoi mosaici è incerta. Le partizioni a rombi e linee bianche su fondo scuro, porterebbero a pensare che sia del III secolo a. C., come le ville ritrovate e simili ad Olbia, Eretria e Tarso.

 
 
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