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  Archeologia in Sicilia
 
Resti sul territorio siciliano attestano
  la presenza di  importanti polis fenicie
 

Per saperne di più  

 
   
 
  "Abitavano anche i Fenici
  tutte le coste della Sicilia"
   
     
Testo di Roberta Irrera    

 
 

Rappresentazione hittita del dio Hadad. Royal Museum, Berlino.


 

 
 










 
da Wikimedia Commons
 

Se la colonizzazione greca offre lo sfondo dominante al progredire della storia della Sicilia sin dall'VIII sec. a.C, un'altra presenza andrebbe affiancata a quella ellenica per ricostruire il background culturale dell'isola. Infatti, mentre i Greci dall'area ionica e corinzia progressivamente creavano colonie di popolamento sulle coste siciliane, già sul territorio dell'isola insistevano, insieme agli indigeni, alcuni nuclei Fenici, che, attraversato il Mediterraneo, avevano scorto nelle coste siciliane delle fertili basi commerciali da trasformare in effettivi empori. 

Tucidide, storico greco di età classica, a buon diritto affermò che "abitavano anche i Fenici tutte le coste della Sicilia, avendo occupato i promontori sul mare e le isolette vicine, a causa del commercio con i Siculi. Ma quando poi gli Elleni in gran numero vi giunsero per mare, lasciata la maggior parte dell'isola, abitarono a Motya, Solunto e Panormo, vicino agli Elimi". Se infatti in età storica le sfere di influenza fenicia e greca si divisero rispettivamente tra Sicilia occidentale e orientale, prima dell'ellenizzazione dell'isola l'impronta fenicia era diffusa in maniera omogenea.

 Tracce archeologiche di questa fase, ascrivibile tra XI e VIII sec. a.C., sono difficili da rinvenire in quanto, come su specificato, gli insediamenti non andavano al di là di piccole fattorie con popolazione avventizia, installate in seno a villaggi indigeni, pronte a spostarsi al momento in cui la piazza commerciale fosse satura. Ma se non è possibile ravvisare tracce di insediamenti stabili, l'influenza fenicia è testimoniata indiscutibilmente dal proliferare di alcuni oggetti, quali, ad esempio, fibule con arco a gomito o a occhio, teiere dall'aspetto di bottiglia sferoidale, anelli digitali in ferro, brocche a bocca trilobata, presenti sin dal X sec. a.C. e dunque non attribuibili ad influsso greco.

 

 
 
   

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