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Mrgantinao, la polis della famosa Venere

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La Venere di Morgantina
Il Tesoro di Morgantina
Il Museo archeologico di Aidone

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     LA POLIS DI MORGANTINA

          Nel gioco delle alleanze la polis
    siciliana di Morgantina non fu
    fortunata, tanto che all’inizio dell’età
    imperiale romana era già scomparsa.
    Persino la sua Venere è entrata nel
    contenzioso con il Getty Museum, poi
    risolto. Oggi, la vasta area archeologica
    di venti ettari, non totalmente scavata,
    riserva ancora molte sorprese nel
    particolare campo della bellezza.

   

     Il Tesoro di Morgantina

     
     

 
   

Piatto in argento del Tesoro di Morgantina

Folegandros - 7 aprile 2010
Foto da Wikimedia Commons

 







 Parallelamente alla controversia con il Getty Museum per la la restituzione della Venere di Morgantina, ve ne fu un altro per il  cosiddetto Tesoro di Morgantina con il Metropolitan Museum di New York. Questo è composto da 15 pezzi cesellati in argento, datati intorno al III secolo a.C., ritrovati casualmente nel sito archeologico di Morgantina, appena nel 1998.
Da analisi sugli elementi del Tesoro, si ritiene che la loro fattura risalga al 240 a.C. circa, durante il periodo del dominio di Gerone II di Siracusa. Si tratta di un vero e proprio tesoro, non solo per il suo valore economico, ma in quanto fu accuratamente nascosto. Si ritiene, infatti, che fu sottratto, nel 211 a.C., al saccheggio dei romani, che avevano espugnato la città. Per il suo valore, gli studiosi suppongono appartenesse ad un’alta carica della città, quale il ierofante, che era il sommo sacerdote del culto di Demetra e Persefone.

Trafugato e giunto in America, si è arrivato all’accordo, nel 2006,  sulla sua restituzione, tra le massime cariche italiane e
Philippe De Montebello, allora direttore del Metropolitan Museum di New York , che deteneva la collezione. I preziosi reperti sono stati riportati in Italia nel 2010. Il Tesoro è stato esposto, temporaneamente, a Roma, nel Palazzo Massimo alle Terme , per poi essere affidato, definitivamente, alla Regione Siciliana, che lo ha riconsegnato al museo archeologico di Aidone (come la famosa Venere di Morgantina)..

Altri acroliti
Nel 2009, in precedenza, erano ritornati in Italia, dal Museo dell'università della Virginia, una serie di acroliti in marmo, quali due teste, tre mani e tre piedi, che sono stati attribuiti a sculture delle dee Demetra e Kore, il cui culto era molto diffuso in epoca greca nella Sicilia centrale.

 
 

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