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Mrgantinao, la polis della famosa Venere

La recente scoperta di Morgantina
Fondazione e storia di Morgantina
La Morgantina romana
Il sito archeologico: l'Agotà
Il Teatro, l'Area sacra ed il Granaio
Le residenze nel quartiere orientale
Le residenze nel quartiere occidentale

La Venere di Morgantina
Il Tesoro di Morgantina
Il Museo archeologico di Aidone

Video su Morgantina
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     LA POLIS DI MORGANTINA

          Nel gioco delle alleanze la polis
    siciliana di Morgantina non fu
    fortunata, tanto che all’inizio dell’età
    imperiale romana era già scomparsa.
    Persino la sua Venere è entrata nel
    contenzioso con il Getty Museum, poi
    risolto. Oggi, la vasta area archeologica
    di venti ettari, non totalmente scavata,
    riserva ancora molte sorprese nel
    particolare campo della bellezza.

   

     Il Teatro, l'Area sacea
     ed il Granaio

     
     

 
   

Panoramica: in primo piano il teatro, quindi il santuario della divinità ctonie, l'ekklesiasteron

Morgantia07 - 17 gennaio2008
Foto da Wikimedia Commons

 




 Il Teatro
L’agorà inferiore di Morgantina è fiancheggiata da altri importanti edifici pubblici. Sulla parte occidentale di essa vi è, infatti, l’ingresso al grande teatro sottostante.
Alcuni studiosi ritengono che la prima forma di esso fosse trapezoidale (agli inizi del IV secolo a.C.), come il vicino  ekklesiasterion,  per poi essere ristrutturato con la classica forma a ferro di cavallo (alla fine dello stesso secolo). Un’iscrizione su uno dei gradini della cavea, fa supporre che il teatro fosse dedicato a Dioniso.
Poggiante sulla collina, la cavea era formata da
circa quindici gradini, ripartita in diversi settori e fornita di un robusto muro di contenimento. L’orchestra, dove agivano i coreuti, presenta due corridoi laterali (pàrodoi), che permettevano l’ingresso e l’uscita. La scena era fissa di tipo architettonico, ma negli spettacoli vi si aggiungevano strutture lignee mobili, che la completavano in funzione della tragedia rappresentata.
Il teatro di Morgantina possedeva un’acustica perfetta, tanto che lo si riscontra tutt’oggi.

Il Santuario di Demetra e Kore
In funzione del teatro era posto in alto un edificio sacro: il santuario di Demetra e Kore, le due divinità elette a protezione di Morgantina.
La costruzione era divisa in due parti differenti, caratterizzate da due distinti cortili
in acciottolato. Nella costruzione settentrionale vi erano ambienti per l’accoglienza e la sosta dei devoti. L’area, infatti, era contraddistinta all’ingresso da una vasca utilizzata per le purificazioni ed un piccolo vano dove venivano poste le generose offerte per le divinità. L’area era inoltre attrezzata per la realizzazione in argilla di oggetti votivi, da vendere ai fedeli. Questa attività è comprovata dalla presenza di un forno per la  cottura della terracotta.
La costruzione meridionale era destinata al culto vero e proprio. Nel cortile è collocato un altare cilindrico ben conservato. Vicino si trova la fossa sacra (o bothros), circondata da un muretto basso. Probabilmente veniva usata per le offerte sacrali alle divinità
di Demetra e Kore. Essendo due divinità ctonie, cioè numi dell'oltretomba, nell’area sono state riportate alla luce dagli archeologi numerose antiche lucerne, necessarie per le comuni funzioni notturne. Ai lati del cortile, inoltre, sono state rinvenute due esedre con sedili, di grandezza diversa, utilizzate per assistere alle cerimonie sacre-
Un altro recinto sacro (o temenos) è presente a sud del primo, ma di forma trapezoidale.

Il granaio e le fornaci
Nella piazza inferiore sul lato opposto del Teatro, era collocato il granaio principale di Morgantina, ancora segnato dai contrafforti che sostenevano i muri perimetrali della costruzione. Possedeva grandi e numerosi vari, destinati a magazzini. Qui veniva accumulata l’ingente produzione cerealicola (ed agricola in generale) coltivata nella pianura circostante. Oltre che per la nutrizione degli abitanti della città, fu sicuramente utilizzata per il pagamento delle tasse, dovute prima a Siracusa e poi a Roma.
Due sono le grandi fornaci presenti a Morgantina: una vicina al granaio principale, e l’altra all'angolo sud-est dell'agorà. Quest’ultima, di grandi dimensioni, veniva utilizzata per la lavorazione  delle terrecotte, destinate anche ad uso edilizio, come per mattoni o tubi per gli acquedotti.

Un altro edificio, sulla collina che si affaccia sulla piazza cittadina, è stato rinvenuto dagli archeologi. Questi suppongono che vi si trovasse un prytaneion (pritaneo), cioè la sede del magistrato supremo di Morgantina. Qui vi era collocato il fuoco sacro e, dai reperti, capaci anfore per la custodia dell'acqua e del vino.

 
 

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