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ERICE E LA GRANDE SCIENZA IN SICILIA.
Bullet7blu.gif (869 byte) Introduzione
Bullet7blu.gif (869 byte) Erice nell’antichità classica.
Bullet7blu.gif (869 byte) Un medioevo generoso e prospero.
Bullet7blu.gif (869 byte) La Struttura difensiva ericina.
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Santuario di Venere Ericina.
Bullet7blu.gif (869 byte) Da Venere alla Madonna di Custonaci.
Bullet7blu.gif (869 byte)
La Chiesa Madre di Erice.
Bullet7blu.gif (869 byte) Erice, città di importanti manifestazioni.

Bullet7blu.gif (869 byte) Il Centro scientifico “Ettore Majorana”.
Bullet7blu.gif (869 byte) Zichichi e la fisica subnucleare.
 

Bullet7blu.gif (869 byte) Zichichi divulgatore
di scienza.

Bullet7blu.gif (869 byte) Il siracusano Archimede.
Bullet7blu.gif (869 byte) Archimede ingegnere e inventore.
Bullet7blu.gif (869 byte) Archimede scienziato.
Bullet7blu.gif (869 byte) Ettore Majorana: biografia
di un genio.
Bullet7blu.gif (869 byte) Il mistero sulla fine di Majorana.


Bullet7blu.gif (869 byte) Video su Erice.
Bullet7blu.gif (869 byte) Video
su Ettore Maiorana
 

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ERICE
    
    Ad Erice si celebravano i riti
     religiosi degli Elimi conosciuti in
     tutto il Mediterraneo. Oggi vi si
     svolgono convegni e seminari
     scientifici di livello internazionale.
   
     La Chiesa Madre di Erice.    
     
     

 
   

Chiesa Madre, Erice - Facciata principale e la torre


Bernhard J. aka Scheuvens - Agosto 2004 

 




da Wikimedia Commons

 

Nel secolo XIV, ad Erice venne eretta una torre quadrangolare d’avvistamento, che, di lì a poco, fu trasformata in un campanile con bifore per la chiesa del Duomo, voluta da re Federico d'Aragona. Le forme originarie erano, naturalmente, in stile gotico trecentesco. Mosaici con mezze figure decoravano l’archivolto e le pareti erano affrescate con pitture del sec. XV. Dello stesso periodo è il pronao ad archi ogivali aggiunto. Il prospetto della Chiesa conserva ancora le forme gotiche originarie. Sulla parete destra esterna vi sono incastrate le nove croci che facevano parte, come vuole la  tradizione, del Tempio di Venere.
Nel 1856 iniziarono dei lavori di “restauro” del Duomo. Come era uso allora, per restauro si intendeva rifacimento. I mosaici e gli affreschi scomparvero e della chiesa originale rimasero le due file di colonne che portano archi ogivali, la pianta a tre navate e le quattro cappelle laterali.

Nella cappella, sulla destra entrando, è posizionata una bellissima statua della Madonna Assunta, attribuita allo scultore Francesco Laurana (alcuni ritengono che sia di Domenico Gagini). Si narra che lo scultore dalmata soggiornasse a Palermo nel 1460. L'arciprete Paolo Gammicchia gli commissionò la statua dell’Assunta per il duomo di Erice, a patto, però, che somigliasse alla Madonna di Trapani. Il Laurana, messosi al lavoro, realizzò un’opera talmente bella e somma che i palermitani impedirono che uscisse dalla loro città. Questa, per volere della popolazione, fu collocata nel Duomo di Palermo e venne adorata come la Madonna Libera Infermi. Al Laurana non rimase che scolpire una seconda statua, che, stavolta, arrivò davvero al duomo di Erice.
Sulla destra della Porta Maggiore è posizionata una preziosa acquasantiera cinquecentesca. Una bella icona marmorea di Giuliano Mancino (1513) si può ammirare sul fondo dell'abside, al cui centro si trova una Madonna con Bambino; le nicchie ed i bassorilievi che l’attorniano effigiano  scene della vita di Cristo.
Non poteva mancare una riproduzione del XIX secolo del Quadro di Maria SS. di Custonaci, patrona principale di Erice, il cui originale è ancora conservato e venerato nel santuario omonimo della cittadina limitrofa.
Il tesoro della Chiesa ericina è ricchissimo, tutto da scoprire, come il reliquiario d'argento dell'orafo locale Pietro Lazara del 1602, adornato da quattordici statuette di Santi, sempre in argento.
 

 

 
 

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