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SAVOCA E LA MUMMIFICAZIONE IN SICILIA.
Bullet7blu.gif (869 byte) Introduzione
Bullet7blu.gif (869 byte) La collina di Pentefur.
Bullet7blu.gif (869 byte) La preziosa arte dei Normanni.
Bullet7blu.gif (869 byte) Il periodo d’oro di Savoca.
Bullet7blu.gif (869 byte) XVIII e XIX secolo. Inizia la decadenza.
Bullet7blu.gif (869 byte) Centro storico: i quartieri.
Bullet7blu.gif (869 byte) Centro storico: le chiese.

Bullet7blu.gif (869 byte) Centro storico: i palazzi nobiliari.
Bullet7blu.gif (869 byte) Delle strane rovine a Savoca.
Bullet7blu.gif (869 byte) Feste giovani e feste antiche a Savoca.

Bullet7blu.gif (869 byte) La mummificazione artificiale:
gli egizi.

Bullet7blu.gif (869 byte) La mummificazione naturale.
 

Bullet7blu.gif (869 byte) Un prezioso ritardo.
Bullet7blu.gif (869 byte) Alcuni esempi di cripte siciliane.
Bullet7blu.gif (869 byte) Le Catacombe dei Cappuccini di Palermo.
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Convento dei Cappuccini di Savoca.
Bullet7blu.gif (869 byte) La chiesa e la cripta del Convento
Bullet7blu.gif (869 byte) Savoca restaurata.

Bullet7blu.gif (869 byte) Video su Savoca.
Bullet7blu.gif (869 byte) Video sulle mummie siciliane.
  
 

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SAVOCA
    
    Come per il Barocco siciliano,
     i “ritardi” hanno prodotto un
     fenomeno esclusivamente
     isolano: quello delle mummie
     nelle cripte domenicane.
   
     Le Catacombe dei Cappuccini
      di Palermo.
   
     
     

 
   

Catacombe dei Cappuccini a Palermo.

Giuseppe Incorpora - 1914
 

 




da Wikimedia Commons

 

Nel quartiere Cuba, a Palermo, è situato il Convento dei Cappuccini annesso alla Chiesa di Santa Maria della Pace. Ambedue gli edifici sono datati intorno al XVI secolo, ma eretti su strutture antecedenti.
Al disotto del convento, alla fine del Cinquecento,  furono scavate delle gallerie, utilizzate successivamente per la cripta del convento. In effetti, la notorietà del convento è dovuta all’ampio cimitero sotterraneo, sede delle, ormai, famosissime mummie. Questo era talmente conosciuto in Europa, che fu integrato, come tappa obbligatoria, persino nel Grand Tour , tant’è che fu visitato, per esempio, dagli scrittori francesi  
Guy de Maupassant e Alexandre Dumas.
Il cimitero, molto ampio e di forma rettangolare, contiene circa 8.000 salme, anche se non ne è mai stato fatto un reale elenco. Se era norma comune seppellire i prelati nelle cripte delle chiese, in quella del Convento dei Cappuccini trovano posto i cittadini di Palermo stessi, facenti parte, soprattutto, delle classi più agiate, dato il costo molto elevato delle mummificazioni.  Così, al suo interno troviamo:
prelati; commercianti e borghesi, ufficiali dell'esercito, giovani donne vergini, morte prima del matrimonio, bambini e gruppi famigliari posti su alte mensole, come su di un balcone, delimitato da ringhiere, e così via.
Si trattava di una vera e propria città, in quanto il metodo della mummificazione era diverso a quello, per esempio, degli egiziani. Qui non troviamo mummie fasciate di bende, ma mummie vestite con i loro abiti migliori: così i militari sono in uniforme di gala, le vergini in un abito da sposa e i civili col loro vestito "della domenica".
Come nella tecnica egiziana, ai cadaveri venivano tolti gli organi interni. Successivamente, diversamente da quelli, venivano essiccati tramite “scolatura” per circa un anno, poi lavati con l’aceto, riempiti di paglia e, infine, vestiti “molto elegantemente” e posti tra i pari. Se erano deceduti a causa di un’epidemia, subivano un bagno di arsenico o di acqua di calce.

La “Bella addormentata", invece, si può vedere nella Cappella di Santa Rosalia, in una piccola bara di cristallo, posta in fondo al primo corridoio, sulla sinistra. Essa è una delle ultime imbalsamazioni fatte a Palermo. Si tratta di una bambina molto piccola (nata nel 1918 e morta, sempre a Palermo, il 6 dicembre 1920). Rosalia Lombardo, questo il suo nome, morì, probabilmente, a causa di un'infezione bronchiale, e venne imbalsamata con un metodo del tutto sconosciuto, scoperto solo di recente. Questo metodo ha permesso alla piccola mummia di mantenersi in maniera del tutto sorprendente: il suo volto è perfetto e sembra che dorma, tanto che viene definita, appunto, la “Bella addormentata".

 

 
 

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