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CEFALU' E MONREALE: IL MOSAICO IN SICILIA.
Bullet7blu.gif (869 byte) Kephaloidion
Bullet7blu.gif (869 byte) Cefalù
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La Cattedrale di Cefalù

Bullet7blu.gif (869 byte) Le chiese cinquecentesche
di Cefalù

Bullet7blu.gif (869 byte) Le chiese del Sei Settecento
di Cefalù

Bullet7blu.gif (869 byte) I Palazzi nobiliari di Cefalù
Bullet7blu.gif (869 byte) Il Parco delle Madonie
Bullet7blu.gif (869 byte) Monreale

Bullet7blu.gif (869 byte) La Cattedrale di Monreale
Bullet7blu.gif (869 byte) Leggende legate a Cefalù e Monreale
Bullet7blu.gif (869 byte) Eventi 2010

 

Bullet7blu.gif (869 byte) Le origini antiche della
tecnica del mosaico

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La Villa del Casale di Piazza Armerina
Bullet7blu.gif (869 byte) Il mosaico in Sicilia
Bullet7blu.gif (869 byte) La prima fase dei mosaici normanni

Bullet7blu.gif (869 byte) L’organizzazione altimetrica
Bullet7blu.gif (869 byte) Differenze tra lo stile
bizantino e quello siciliano
Bullet7blu.gif (869 byte) La Cappella Palatina
Bullet7blu.gif (869 byte) La Chiesa della Martorana a Palermo
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CEFALU' E MONREALE
    
    Dalla Cappella Palatina alle
     Cattedrali di Cefalù e Monreale:
     i mosaici siciliani d'epoca normanna
     rappresentano un purificato
     riverbero del cerimoniale aulico
     e del fasto della corte bizantina
”.
   
    Il mosaico in Sicilia.    
     
     

 
   

La Cattedrale di Monreale, interno.

Jerzy Strzelecki - Dicembre 2007
 

 



da Wikimedia Commons

 

Conclusasi la fase della conquista della Sicilia da parte dei guerrieri normanni, iniziò la fase del regno normanno, proclamata nel 1130.
Artisticamente, anche durante il periodo della dominazione araba, il gusto iconografico era rimasto collegato ai bizantini, alla tradizione del monachesimo siriaco e del microasiatico, e con riferimenti anche alle raffigurazioni contenute nei semplici codici miniati del periodo. Se ne trovano in giro per la Sicilia piccoli esempi, anche in chiesette sparse quì o là.
Con la dominazione normanna, oramai al potere, come dicevamo, la concezione dello stato monarchico e la politica culturale ad essa collegata, al livello di vera e propria propaganda, portarono al concepimento e alla realizzazione di opere realmente significative e maestose.  Attraverso esse si dava prova di magnificenza sia ai contemporanei che alla storia stessa.
La nuova geopolitica normanna trovava collegamenti con i due imperi d’Oriente (con il quale intercorrevano intensi scambi) e d’Occidente e con lo stesso Papato. I riferimenti artistici puntavano, quindi, direttamente, a livello decorativo, verso il centro in quel momento più eclatante e culturalmente più vicino, cioè alla Cattedrale di Santa Sofia a Costantinopoli, ai suoi mosaici e ai suoi mosaicisti.

La nuova volontà e la nuova ispirazione artistica interessò, oltre ai palazzi costruiti come loro dimora (ad esempio La Reggia dei Normanni), le chiese della capitale Palermo e dei dintorni. Ruggero II e Guglielmo II, ma anche alti dignitari della corte, come Giorgio d'Antiochia, sparsero in questi luoghi capitali tali da abbellirli, ma anche da edificarli ex novo (Monreale ne è un esempio).
L’antico riferimento delle chiese siciliane ai mosaici di Santa Sofia, è stato confermato dal ritrovamento dei mosaici originari della stessa cattedrale di Costantinopoli. Ma è negli edifici normanni che l’influsso trova tutta la sua forza: nei mosaici della
Cappella Palatina (sulla cupola e sul presbiterio) e in quelli che abbelliscono la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio di Palermo; in quelli che decorano l’abside della cattedrale di Cefalù, e in quelli, successivi, dell’abside del duomo di Monreale; e in quelli (più tardi) della “Sala di Re Ruggero” nel palazzo dei normanni.

Nel periodo che va dall’inizio della Cappella Palatina al Duomo di Monreale (realizzata fra il 1180 e il 1190) si può registrare, pur nei temi similari (quelli, ad esempio, tratti dal Vecchio Testamento), un’evoluzione storica nell’ottica artistica. Sostanzialmente questi progressi pur non dipendendo da un mutamento dell’ispirazione, segnano il trascorrere del tempo. Il rapporto tra le composizioni locali, passa attraverso quello geografico con l’Oriente. Nell’impero bizantino, che comprende anche zone decentrate (come
Macedonia, Bulgaria, Cappadocia, ecc.), si registra, effettivamente, un andamento dei segni stilistici del tutto analoghi. Va ricordato l’intenso scambio di manovalanze bizantine in Sicilia, collegate al giro della cultura proprio dell’età tardo- commena.

Nei mosaici e nell’architettura di Monreale si sente, inoltre, il declino degli influssi orientali (arabi e bizantini), e la crescita dei riferimenti a forme campane e continentali, che si denunciano, non solo nell’architettura di tipo latina, ma anche nella sfarzosa ornamentazione coloristica (negli archi intrecciati, dischi colorati, porte di bronzo e nei  suppellettili liturgici). Tutto questo è suffragato, anche, dalla presenza, nella corte palermitana, di uomini di spicco, come Romualdo Salernitano e Matteo Aiello, di formazione tipica dell’Italia meridionale.

 

 
 

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