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Il Teatro greco nella Sicilia classica

    IL TEATRO GRECO
Gli agoni dionisiaci
Il "canto del capro"
L'importanza della maschera
Eschilo, Sofocle ed Euripide
La commedia di Aristofane

Il teatro greco in Sicilia
Il teatro greco in Sicilia 2
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Il Teatro greco-romano di Taormina
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Il Teatro greco di Segesta
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IL TEATRO GRECO IN SICILIA

          Ogni anno nei principali teatri
    antichi siciliani, rivive il grande teatro
    greco, un usanza che unisce
    spettacolo, divertimento e cultura.
    In queste architetture affascinanti lo
    studio scolastico oltrepassa il tempo,
    ricongiungendosi, dopo secoli, all’arte
    drammatica di Euripide o di Sofocle.
    Sono esperienze che si devono fare
    almeno una volta nella vita…

   

    Il Teatro greco di Segesta

     
     

 
   

Il teatro greco di Segesta

Alec
Foto da Wikimedia Commons

 




 Il teatro, situato sulla sommità del Monte Barbaro, la collina opposta a quella del tempio (a circa 440 metri di altezza), risalirebbe intorno alla metà del III secolo a.C., Con un ampio semicerchio di 63,60 metri di diametro, si adagia sul declivio del colle, parte scavato e parte costruito sulla roccia. Nonostante Segesta sia stata fondata dagli elimi e, quindi, non fosse una città greca, il suo teatro segue i canoni dell’architettura ellenica.

Ha un vasto panorama che va dal monte Inici fino al golfo di Castellammare. Con due ingressi sfalsati, ha separazioni fatte in travertino, che dividono i posti in sette cunei verticali (kerkides) ed una divisione orizzontale del teatro (diazoma), che permetteva un afflusso ottimo dei 4000 spettatori che poteva contenere. La fila superiore aveva sedili forniti di schienale. L'orchestra (lo spazio dove, nel dramma antico, agiva il coro) ha un diametro di 18,40 m. Purtroppo la zona superiore e la scena, che secondo gli studiosi sarebbe stata decorata da colonne e pilastri, sono semidistrutte.
Conserva ancora oggi un'acustica perfetta. E’ tuttora utilizzato per rappresentazioni, dove vengono recitate antiche tragedie greche.

L’area archeologica di Segesta è, naturalmente, molto più ampia del singolo tempio e teatro segestani. Dalle rovine si possono leggere l’agorà, le mura, con la cosiddetta Porta di Valle, e alcuni quartieri residenziali. Tra gli edifici brilla la “casa del navarca”. E’ un’antica residenza, d’epoca ellenistico-romana, di grande valore, che presenta delle raffigurazioni con forma a prora di nave (da qui il nome), lungo le pareti di un peristilio patrizio.
Nelle vicinanze si è rinvenuto il grandioso Santuario Segestano.
 
 

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