12/15

Dolmen e cùbburi nella Sicilia megalitica

La Sicilia dall'età preistorica
La cultura megalitica
I dolmen
I dolmen della Sicilia
Monte Bubbonia
Cava dei Servi
Cava Lazzaro
La cultura di Castelluccio
L'area naturale di Cavagrande
La cultura protovillanoviana
Thapsos
La cultura di Thapsos e delle Eolie
Le tombe a tholos
I cùbburi ed i dammusi
Pantalica

Video sui dolmen siciliani
INDIETRO
 
     
     
         
     
LA SICILIA MEGALITICA

        All’epoca della civiltà micenea
   anche in Sicilia fiorivano importanti
   sviluppi autoctoni, come la cultura
   Eoliana o quella di Castelluccio.
   Oggi, i loro siti archeologici si possono
   scoprire in loco, in spettacolari zone
   naturalistiche, tra fiumi, gole profonde
   e crinali incontaminati. La storia,
   a volte, si fa cercare.

   

   La Cultura di Thapsos e
   delle Eolie

     
     

 

 

Ricostruzione di una capanna dell'insediamento di Thapsos

Tommaso Petrolito  - 10 febbraio 2010
Foto da Wikimedia Commons

 







 La cultura di Thapsos, relazionata all’omonima città, è stata definita da scavi archeologici che riguardano soprattutto quest’ultima. La città era posta nella penisola di Magnisi, tra Augusta e Siracusa, perdurando, in particolare, tra il 1500 a.C. e il 1200 a.C., epoca in cui la cultura legata ad essa influenzò l’intera Sicilia. Questa cultura riguardò centri abitativi situati sulla costa, ma anche nei piccoli collocati verso il centro dell’isola. Il nome Thapsos è d’origine greca, formulato al loro arrivo in Sicilia.
In questo periodo (età del bronzo) coesistettero più culture d’origine diversa e con riferimenti altrettanto diversi. Tant’è che la cultura di Thapsos, generalmente, è rapportata con quella di Pantalica. Essa, infatti, si suddivide in tre grandi periodi: Il primo, antecedente alla cultura di Pantalica, il secondo contemporaneo a questa,  e il terzo che continua fino al termine  della stessa età del bronzo.
L’importanza di questo centro abitato d’origine molto antica è dimostrato dal calibro degli studiosi che nel tempo si sono applicati nella definizione della cultura che da essa emanò. Tra questi, a titolo d’esempio, i nomi di Paolo Orsi e Luigi Bernabò Brea o le ricerche del Voza.

I rituali funebri di Thapsos erano legati a necropoli formate principalmente da tombe dalla forma a tholos. Alcuni studiosi le ritengono derivanti dalla cultura micenea, altri, più semplicemente, dalla tipologia della capanna.
Le abitazioni della popolazioni erano, infatti, costituite di normali  capanne, realizzate con muri di pietre e di forma, per lo più, circolare. Se ne trovano, tuttavia, anche alcune dalla forma rettangolare.
L'economia di Thapsos s basava su agricoltura, pastorizia, caccia e pesca. Anche in questa città, tuttavia, non mancava la produzione di ceramiche, caratterizzate da un proprio stile. Il vasellame presentava, ad esempio, uno sfondo scuro, dove emergevano decorazioni con cordoni vegetali a festoni o con motivi geometrici incisi. Si producevano anche scodelle, orcioli e tazze, caratterizzate da  anse biforcate, e grandi bacili con curiosi piedi a forma di tromba.
Il materiale ceramico, unitamente ad armi in bronzo, veniva commercializzato con la civiltà micenea, con popolazioni della cultura del Milazzese" delle Eolie e con quella propria dell’Appennino protovillanoviano.

La Cultura Eoliana
Mentre in Sicilia si affermavano la Cultura di Castelluccio e quella di Thapsos, a Capo Graziano, nell'isola di Filicudi, unitamente  all’isola di Lipari, nasceva la cosiddetta Cultura Eoliana.
Lipari era stata abitata sin dal 4000 a.C., nell'età neolitica. Ad attirare le genti fu l’elevata quantità di ossidiana presente nelle Eolie. Allora questo materiale lavico aveva una grande importanza come arma da taglio, il più tagliente all'epocain tutto il Mediterraneo. La sua commercializzazione fu un tutt’uno. L’ossidiana veniva esportata verso la Sicilia, l'Italia meridionale, la Liguria e la Provenza, ma anche la Dalmazia.

La popolazione, attraverso i nutritissimi scambi commerciali, si arricchì velocemente, acquisendo una propria cultura e civiltà.  Poggiando più sul commercio che sull'agricoltura, si diffusero, sulle sette isole dell’arcipelago, capanne circolari con pietre a secco, ed una propria arte ceramica.
Tra il XVI e il XIV secolo a.C. , le isole Eolie divennero oltretutto porto di passaggio per le navi che dalla Britannia, passando per lo stretto di Messina, portavano metalli, in particolare lo stagno, verso il Medio Oriente.

 
 

HOME