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LA SICILIA BIZANTINA
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Il Cristianesimo "conquista" Sicilia e siciliani

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segue quella araba

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Leggende - La Madonna nera
del Tindari

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LA SICILIA BIZANTINA
    
La comunità cristiana di Siracusa
     è stata la prima figlia di San Pietro,
     e la prima dedicata a Cristo dopo
     quella di Antiochia
“. (Sull'epigrafe
     nella cattedrale di Santa Lucia a
     Siracusa)
   
    Leggende - L'amore e la
     politica.
   
     
     

 
   

Le catacombe di San Giovanni Evangelista a Siracusa, costruite nel 316-360 d.C., ma in uso fino alla fine del V secolo d.C.  

Giovanni Dall'Orto - 21 Maggio 2008
 

 



da Wikimedia Commons

 

Si narra che una bellissima ragazza stava attingendo acqua ad una fontana pubblica di Siracusa. Passò di lì lo stratigoto bizantino di Messina, Eufemio («stratigoto» sta per governatore, come si chiamava in periodo bizantino). Al semplice guardarla se ne innamorò. Naturalmente le chiese di sposarlo. La ragazza, che si chiamava Lucia, gli rispose che aveva fatto un voto con Dio: se fossero tornati suo padre e i suoi fratelli da un viaggio in mare, non avendo da tempo notizia di loro, si sarebbe fatta monaca. Alle insistenze di Eufemio, la ragazza rispose che: "se tra un anno, un mese e un giorno non fossero ancora tornati, sarò tua sposa". Destino volle che i marinai tornarono, e Lucia, come promesso a Dio, si fece monaca prendendo i voti col nome di Orsola.
Poteva Eufemio accettare la nuova situazione? Naturalmente no, ed ideò uno stratagemma. Introdottosi con alcuni fedelissimi nel Convento dove era Lucia, tagliate le corde alle campane, vi appiccò il fuoco. Quando l'incendio crebbe si presentò con il suo gruppo alla madre superiora offrendole il suo aiuto. Non sospettando nulla, la superiora accettò volentieri. Le suore, intanto, erano uscite tutte dalle celle. Nel trambusto generale, coprendola con il suo mantello, lo stratigoto Eufemio rapì suor Orsola piangente.

Quando la notizia si sparse, la protesta scoppiò. E fu talmente forte e veemente, generale da parte di tutti i siracusani, che arrivò addirittura a Costantinopoli alla corte dell'imperatore bizantino. Riguardando un suo stratigoto, egli ordinò che l'incestuoso Eufemio gli fosse portato davanti, non prima di avergli tagliato il naso (punizione tipica dei ribelli bizantini).
Naturalmente Eufemio non vi si consegnò e fuggì in nord africa presso i musulmani. Da quì fomentò la guerra tra gli arabi e i bizantini per la conquista della Sicilia.
I due personaggi principali, si narra nella leggenda, ebbero una brutta fine. Lucia si suicidò, vedendo che Eufemio aveva addirittura cambiato religione, e quest'ultimo morì fatalmente in battaglia.

Come tutte le leggende, anche questa ha un fondo di verità storica. Effettivamente lo stratigoto bizantino Eufemio da Messina si ribellò all'imperatore nell'826 a. C. Questi, Michele II Balbo, inviò truppe sull'isola che sconfissero i ribelli costringendoli alla fuga nell’Africa settentrionale musulmana. Successivamente, convinti forse da Eufemio, gli Arabi nell’827 con una spedizione militare conquistarono la Sicilia.
 
 

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