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Piana degli Albanesi e le isole linguistiche
Le isole linguistiche
La fondazione di Piana
degli Albanesi
Caratteristiche del centro storico
La lingua arbëreshë
L'Ortodossia di Piana
La gastronomia arbëreshë
 
Il gallo-italico in Sicilia
La distribuzione geografica
del gallo-italico
Il "francese" di San Fratello
Un particolare bilinguismo
Video su Piana degli Albanesi
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       PIANA DEGLI ALBANESI

    Fondata nel 1488 dopo la diaspora
    albanese, inizialmente era
    denominata "Piana dei Greci" dal
    
rito greco-bizantino professato.
    Dal 1941 si chiama Piana degli
    Albanesi, ma il suo nome in
   
arbëreshë è "Hora e Arbëreshëvet",
    che vuol dire letteralmente Città
    degli Albanesi
. Insieme al

    gallo-italico è una ricchezza
    culturale in più per la Sicilia.
 

   

     La gastronomia arbëreshë

   
     
     

 

 

Pezzo di ricotta infornata

Zerohund - 15 aprile 2005

 
 





da Wikimedia Commons
 

  Se Piana degli Albanesi mantiene orgogliosamente la propria cultura e tradizioni, non poteva che possedere anche una propria gastronomia. Anche in cucina le tradizioni e i simboli dell’antica origine si mescolano con quelli siciliani, distinguendosi in un rituale tramandato da padre in figlio. La comunità arbëreshe, quindi, ritrova la propria identità anche ai fornelli.
Alla tradizione siculo-albanese appartengono,  ad esempio, il pane (Bukë), fatto con grani duri locali e cotto in forni a legna, possiede delle lavorazioni tipiche e viene confezionato in pagnotte da un chilo e mezzo chilo. Sempre a mano vengono realizzati gli gnocchi di farina (Strangujët), conditi con pomodoro e molto basilico, e consumati tradizionalmente il 14 settembre, giorno dell'esaltazione della santa Croce.

La cosiddetta “pasta con le sarde” palermitana (con finocchio selvatico, sarde e pinoli) trova a Piana l’aggiunta di estratto di pomodoro (Milanisë). Entra anch’essa nelle celebrazioni religiose, quella di San Giuseppe e del Venerdì Santo.
Tra i primi si distingue la zuppa di legumi (Grosha), realizzata con fave, ceci secchi, lenticchie e fagioli.
Tra i prodotti più semplici e tipici vi è la salsiccia condita associata con un buon contorno di cavoletti selvatici fritti in olio d’oliva. Nel settore caseario si distingue la ricotta di pecora, da allevamenti locali. Essa è l’elemento principale della pasticceria di Piana degli Albanesi. Dalla stagionatura del latte di pecora provengono il Primo sale, il pecorino stagionato (anche da grattugiare) e la caciotta dolce o delicatamente salata.

I dolci
Dalla cucina siciliana provengono i prelibati cannoli (Kanojët). La sua lavorazione prende un accento locale, soprattutto nella lavorazione della cialda, tenuta segreta dai pasticceri di Piana, anche per la sua lavorazione. Tra gli ingredienti si notano la farina, il vino, lo strutto e il sale. La farcitura è realizzata con ricotta di pecora passata.
Dolce tipico pasquale, che viene consumato nel pasto di mezzogiorno del Sabato, è il pane di pasqua (Panaret), un  cestino con un manico di pasta frolla. Al suo interno contiene uova rosse e verdi e una decorazione di uccellini e fiori.

Sempre seguendo la tradizione, troviamo per Pasqua una caratteristica torta (Verdhët), realizzata con ricotta di pecora, uova e finocchio selvatico lessato.
Sempre tra i dolci segnaliamo le frittelle dolci di forma sferica o schiacciata (Loshkat dhe petullat) e i buccellati (Të plotë), ripieni di marmellata, sempre di pasta lievitata, fritta e zuccherata. Dolce, quest’ultimo, legato al Carnevale.

 
 

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