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Bronte e i suoi pistacchi DOP

Introduzione
Carlo V crea Bronte
Il Castello di Nelson: le origini
Il Castello di Nelson: la donazione
I fatti di Bronte: la rivolta
I fatti di Bronte: Nino Bixio
Testi storici sui fatti di Bronte
"L'oro verde" di Bronte
L'albero del pistacchio
Il Parco dell'Etna
Il Parco dei Nebrodi

Video su Bronte
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BRONTE

      Si fa tanto parlare delle
   produzioni d’eccellenza italiane.
   Il pistacchio DOP (
a Denominazione
   di origine protetta
) di Bronte è
   senz’altro una di queste.
   La cittadina etnea nella produzione
   dei pistacchi si confronta con il
   mondo intero.

   

    I fatti di Bronte: la rivolta.

   
     
     

 

 

Scena tratta dal film: "Bronte - Cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato" di Florestano Vancini

 

 
 





da Wikimedia Commons
 

   Quelli che vengono denominati “ i Fatti di Bronte” (o strage, massacro) è un episodio molto controverso del nostro Risorgimento, avvenuto nell’agosto del 1860, durante la liberazione di Garibaldi della Sicilia dal governo borbonico.

Garibaldi sapeva già prima di partire da Quarto che mille soldati non erano sufficienti per sbaragliare l’esercito borbonico, ma occorreva una sollevazione popolare dei siciliani in primis, e dei meridionali, in genere. Aveva bisogno di presentarsi, non solo come liberatore, ma soprattutto il portatore di una nuova società più giusta e scevra dalla povertà e dalla fame. Solo così avrebbe potuto far scoppiare quella bomba popolare, vista durante le sollevazioni del 1848. Così, dopo lo sbarco di Marsala, avvenuto l'11 maggio del 1860, emise un decreto (il 2 giugno) che prometteva l’aiuto dei più deboli, la cancellazione delle ingiustizie e, in particolarmodo la divisione delle terre ai contadini.

Simili promesse mossero la media borghesia e le classi inferiori in un sogno di riscatto sociale. L’intento di Garibaldi, come sappiamo, fu ottenuto con la marcia trionfale delle sue truppe, che aumentavano ogni giorno di più.
All’interno della Sicilia le differenze sociali erano più marcate, soprattutto tra latifondisti e contadini e manovalanza, che lavoravano sui grandi terreni dei primi. Da rilevare, perché p fondamentale, che a Bronte tra i latifondi più grandi vi era quello della Ducea di Nelson, di proprietà della famiglia inglese.
Naturalmente a Bronte  il malcontento era tamgibile. Quando il 2 agosto arrivarono in paese da quelli del circondario sbandati e contadini insoddisfatti (tra questi Calogero Gasparazzo) la miccia fece esplodere l’insurrezione popolare. Molti palazzi pubblici e privati furono incendiati, come il teatro, l’archivio comunale e molte case signorili. In una caccia all’uomo generale, nella confusione totale, furono uccise ben 16 persone.

 
 

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