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   Musei di archeologia in Sicilia

     
 
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L'ARCHEOLOGIA
L'archeologia ed il suo mestiere
I primordi dell'archeologia
Nascita della prima archeologia
Si sviluppa l'archeologia moderna

ARCHEOLOGI
Paolo Orsi, archeologo
Salinas ed Agati


MUSEI ARCHEOLOGICI SICILIANI
 Il museo archeologico di Siracusa
  Il museo archeologico di Palermo
 Il museo archeologico di Enna
 Il museo archeologico Eoliano
  Altri musei archeologici

Video sull'archeologia in Sicilia
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
     
 
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     MUSEI DI ARCHEOLOGIA

       Archeologi bravi e scrupolosi hanno
    riportato alla luce il passato storico
    della Sicilia. Nei musei archeologici,
    oggi, sono esposti i gioielli della
    regione. E la loro bellezza incanta
    ancora dopo secoli.

   

    L'archeologia ed il suo
    mestiere

   
     
     

 
 

 
 

Archeologi al lavoro presso il monastero di Tommarp in Svezia.

P G Henning  - 8 settembre 2005
Foto da Wikimedia Common

 


Negli Stati Uniti  l’archeologia è considerata una delle quattro parti dell’antropologia: archeologia, etnologia, antropologia fisica e linguistica. In generale, però, essa è ritenuta parte essenziale della storia. Quando, infatti, vengono meno i documenti scritti, l’archeologia diviene essenziale per la comprensione delle antiche civiltà. Il termine, infatti, di “archeologia” deriva dal greco ed è formato dall’unione di due parole, archeo e logos, cioè antico e discorso o studio. Essa trova applicazione, quindi, soprattutto, per le antiche tracce storiche e umane, dividendosi in branche specifiche, come, ad esempio, la più conosciuta archeologia classica o o la paletnologia, o come la recente archeologia industriale. Sempre ultimamente pure si è data vita all’archeologia subacquea.
Se nel passato le scoperte o le ricerche dipendevano dal caso o da ritrovamenti fortuiti, oggi l’archeologia è considerata una vera e propria scienza che studia le civiltà e le culture umane appartenenti al passato. Essa, infatti, si basa oggi su precise tecniche d'indagine archeologica.

Il lavoro di archeologo
L’archeologo non fa buchi a caso nel terreno.  Si parte da un’indagine ricognitiva diretta del territorio e da fotografie ad alta quota del terreno stesso. Un altro supporto si può avere da una ricerca con sonar e georadar per individuare tracce magnetiche in profondità. Se ne ottiene una planimetria. A questo punto si può ricorrere ad uno scavo stratigrafico, che fornisce dati e presenze eventuali a seconda i livelli, ottenendo una successione sequenziale cronologica delle diverse fasi storiche. Nel caso di cavità, si possono utilizzare delle sonde fotografiche
Nel caso di ritrovamenti, il reperto può essere datato con l’ausilio di moderne tecniche. di datazione. Già nell’analisi stratigrafica, i materiali estratti possono raccontare la loro origine temporale. La datazione del reperto parte, quindi, dal contesto della sequenza cronologica dell’indagine.

A supporto di questa fase, inoltre, ci si appoggia all'archeometria. Essa offre diverse tecniche scientifiche a seconda il materiale in indagine. Per oggetti o presenze organiche si usa il famoso carbonio 14 (detto anche radiocarbonio). Per i minerali (presenti ad esempio nel contesto di scavo) ci si avvale della datazione ai radioisotopi, per il legno della dendrocronologia e per le ceramiche o i laterizi si utilizza la termoluminescenza e l'archeomagnetismo. Esistono, inoltre, diverse tecniche, come il FUN test oppure quella della racemizzazione degli amminoacidi, ed altre, che vengono utilizzate per la comparazione di resti all’interno di uno stesso sito archeologico. Esistono, inoltre, tecniche basate sulla chimica, fisica e gli studi geologici.
Per i ritrovamenti all’interno dei ghiacciai, in particolare, per la datazione ci si può appoggiare alle cosiddette "varve", sedimentazioni annuali nei depositi glacio-lacustri.
Quando in passato la tecnica stratigrafica non esisteva, gli oggetti venivano studiati sotto il profilo decorativo e formale, con la comparazione ad altri già datati. Evidentemente la tecnica è ancora in uso, ma oggi, però, ci si avvale dell'archeometria.

Le tante archeologie
A proposito dell’archeologia, poco si sa delle branche ad essa associate. In questa fase storica, ad esempio, con l’uso dei computer, è nata l'archeologia computazionale. Al suo interno si svolgono le ricerche, le rappresentazioni cartografiche, le rappresentazioni virtuali in 3D, per la comprensione del pubblico, oltre che l'archiviazione e la catalogazione dei dati archeologici.
Lo studio del contesto storico dei rinvenimenti umani ha portato, invece, alla creazione dell’archeozoologia e della paleobotanica, che si basa sulla datazione dei fossili animali e vegetali. In più, a seconda il tipo di fossile, esistono diverse branche dell’archeologia ad essi singolarmente dedicate. Tuttavia, il contesto storico viene studiato, in generale, anche dall'archeologia ambientale.
Anche gli oggetti sono analizzati sotto il profilo della loro realizzazione, decorazione o distruzione. A studiarli è l’archeologia sperimentale.
Esiste anche l'archeologia musicale, che si occupa delle attività musicali, riservate, soprattutto, all’antica epoca classica.

Per gli aspetti sociali e simbolici ci si avvale dellantropologia culturale e l’etnologia, materie collaterali e distinte dall’archeologia.

 

 

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