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 Bullet7blu.gif (869 byte) Messina e il suo "Genius loci"
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  Idee da concretizzare
  
PROPOSTA PER L'ISTITUZIONE DI UN MUSEO
  COMUNALE DELLE MACHINE FESTIVE
 

Per saperne di più  

 
   
 
  La Vara dell'Assunta    
     
     

Testo di Mario Sergio Todesco


 

 
La machina festiva della Vara,
litografia da W.H. Smyth, Londra 1824
 
 



 









 
 
La Vara di Messina è una enorme machina di forma piramidale che illustra plasticamente il momento dell’assunzione in cielo della Vergine Maria. Nella prima delle piattaforme che compongono la sua struttura, collocate su di un ciclopico ceppo munito di slitte, trovano infatti posto le raffigurazioni della Vergine morta circondata dagli Apostoli, secondo l’iconografia di origine Bizantina della dormitio virginis, mutuata dalle svariate redazioni apocrife del transitus Mariae, e salendo verso l’alto una rappresentazione dei sette cieli che l’Alma Maria doveva attraversare per giungere all’Empireo; questi cieli sono tutti sintetizzati dalla cortina delle nuvole che, dipartendosi dalla base della machina a mo' di baldacchino della "Bara", si innalzano circondate dal sole e dalla luna, concepiti come nel sistema tolemaico; ancor più su, in una terza piattaforma, è collocato un globo celeste con stelle dorate, raffiguranti forse le stelle fisse, ed infine alla sommità, dopo l’ennesima cortina di nubi costellata come le altre da schiere di angeli, l’effigie di Gesù Cristo che tiene sulla mano destra l’Alma Mater, l’anima della Vergine assunta in cielo.

All’interno della Vara, la struttura metallica campaniforme che ne costituisce l’ossatura ospita una serie di ingranaggi i quali, azionati manualmente da persone a ciò addette, determinano il movimento rotatorio, in orizzontale ed in verticale, di tutte le figure ed i personaggi, un tempo viventi ora statue, che affollano questa grande piramide rituale.

 
 

       

 

 

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