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Pachino ed il pomodoro Ciliegino

Acque limpide dal colore verde e azzurro
Preistoria ed antichità classica
Camarina
Dagli arabi ai maltesi
La grotta di Calafarina
del mesolitico

Pachino tra viticoltura
ed ortofrutta

Il pomodoro IGP di Pachino
La satira di Vitaliano
Brancati
 
     
  Video su Pachino  
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     PACHINO

      Quattro varietà di pomodoro,
   tutelate dal marchio IGP,
   rappresentano in tutto il mondo la
   zona di Pachino, piccolo comune
   posto a sud-est della Sicilia, in
   provincia di Siracusa. La bontà del
   Ciliegino deriva dalla qualità del
   prodotto stesso, inimitabile perchè
   unico. E’ in cucina il vero segreto
   per un risultato eccezionale.

   

    Dagli arabi ai maltesi

   
     
     

 

 

Pachino (SR), Palazzo Tasca (XIX sec.)

Azotoliquido - 14 marzo 2008

 
 





da Wikimedia Commons
 

   Dopo la caduta dell’impero romano e la dominazione dei bizantini (dal 300 all'800), il vero benessere e sviluppo fu conosciuto dal’area in età araba (dall'800 al 1090).  In questo periodo, infatti, non fu solo importata la coltivazione degli agrumi, ma realizzata una serie di costruzioni, molte delle quali ancora funzionanti. E’ il caso della tonnara situata nei pressi della vicina Marzamemi (attiva fino agli anni ’50), e la costruzione delle saline e dei pozzi Senia, utilizzati per l’irrigazione dei campi, prima bonificati dagli arabi stessi. Fu ultimato, inoltre, l'acquedotto della Torre Xibini.
Con l’arrivo dei normanni, cambia anche la mentalità. Essi erano maggiormente preoccupati dalle incursioni dei pirati turchi. Per questo edificarono principalmente nella zona di Pachino, la Torre Xibini e la Torre Fano, a difesa del territorio. Ai normanni successero gli angioini e gli aragonesi, che mantennero, tuttavia, la politica normanna.

Sotto la dominazione spagnola, si dà grande sviluppo alle amministrazioni feudali, con la creazione di un centinaio di nuove aree da amministrare. L’agro netino viene interessato da questi  cambiamenti (dal 1583 al 1714).  E’ il momento di Pachino e Portopalo, a cui viene data vita, unitamente ad una serie di innovazioni e modificazioni  nella fascia costiera, che va dalle tonnare di Marzamemi e Capo Passero, e con la creazione dei porti di Portopalo e della Marza.

Nel 1734, la famiglia nobile degli Starrabba, originaria di Piazza Armerina, e proprietaria dei feudi di Scibini e Bimmisca (e quindi baroni), oltre ad essere principi di Giardinelli, decise di insediarsi del territorio netino (e unitamente guadagnare il titolo di conte). Nel 1758, i fratelli Gaetano e Vincenzo Starrabba  chiesero a Carlo III di Borbone e poi nel 1760, a Ferdinando I delle Due Sicilie, di fondare nella zona una nuova cittadina. L’autorizzazione fu concessa il 21 luglio del 1760, ed entrata in vigore il 1º dicembre dello stesso anno. Nasce il nucleo storico di Pachino.

Il principe borbone
Ferdinando I, per dare esecuzione al decreto e popolare realmente la città, invitò i vicini abitanti di Malta ad insediarsi nel nuovo centro. La cosa fu accettata da 30 famiglie maltesi
 
 

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