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Il Carnevale in Sicilia

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IL CARNEVALE IN SICILIA

        Tra sfilate di carri allegorici,
    maschere, costumi, musiche e balli,
    piccole cittadine siciliane si
    trasformano a Carnevale in balere a
    cielo aperto, sotto la luce di splendide
    luminarie urbane. Si vive, così, con
    gioia, allegria e libertà una settimana
    di grande festa, sicuramente
    indimenticabile.

   

    Il "Mastro di Campo"
    di Mezzojuso (PA)

   
     
     

 

 

Un momento del "Mastro di Campo" a Mezzojuso


 





  Un piccolo paese della provincia di Palermo, di appena 3.000 abitanti, si distingue per il suo carnevale: Mezzojuso. In paese lo chiamano "Il Mastro di Campo". Il proprio carnevale ha una grande rilievo, essendo, forse, la festa più importante del paese.
Ha origini antiche, derivando dalle rappresentazioni in forma pantomimica che si svolgevano nella piazza del paese. Come allora "Il Mastro di Campo" si realizza nella piazza nell'ultima domenica di Carnevale.
"Il Mastro di Campo" viene descritto, per la prima volta, dal Villabianca, già nel XVIII secolo, ma collocato a Palermo. A quell’epoca la pantomima si svolgeva nel quartiere di Kalsa o l'Albergaria, ed era chiamata “Atto di Castello”. Lo svolgimento voleva che Il Mastro di campo, a capo di un piccolo esercito, si dirigesse al castello per far propria la Regina. Ma vi era una guardia armata del castello e le truppe si scontravano tra loro. Mentre ciò avveniva, il Mastro saliva una scala posta verso una finestra del palazzo, nel tentativo di effettuare il rapimento. La pantomima prevedeva che venisse respinto e fatto cadere giù dalle guardie.

La pantomima del "Mastro di Campo" di Mezzojuso, pur rifacendosi a quella più antica di Palermo, possiede caratteristiche proprie della tradizione locale. A Mezzojuso il Mastro ha un lieto fine  con la conquista della regina ed è rappresentato da un figurante coperto da una maschera rossa.
In realtà l’episodio si rifà ad un avvenimento storico. Il conte di Modica, Bernardo Cabrera, tentò di conquistare la regina Bianca Navarra, che, storicamente, lo rifiutò. Col tempo, tuttavia, l’evento è andato modificandosi nella fantasia popolare, acquisendo caratteristiche proprie.

La pantomima si svolge nella piazza principale di Mezzojuso. Molti sono i figuranti che si muovono sul “palcoscenico”, debitamente vestiti di costumi spagnoleggianti del XVII secolo. Ma non è una semplice ricostruzione storica, tant’è che alla pantomima partecipa anche… Garibaldi ed i suoi garibaldini. In una lontana apparizione, infatti, del Mastro di Campo di fine Ottocento, qualcuno si proiettò nella scena vestito da Garibaldi. Il fresco spirito patriottico portò gli abitanti ad un fragoroso battimani. Il successo fu tale che l’Eroe dei due Mondi, da allora, fa parte della pantomima di Mezzojuso. Garibaldi, così, con i suoi garibaldini dà l’assalto al castello protetto dai soldati saraceni. Altri figuranti particolari partecipano all’evento, come i briganti ed i guerriglieri, dalla parte del Mastro, contro il "Diavolo Pecoraio", un figurante abbigliato di pelli di pecora, il vero nemico, personificazione del male.

Nonostante le incredibili modificazioni il Mastro di Campo si svolge secondo un copione preciso, frutto della tradizione dei secoli che si sono susseguiti. Alla fine della pantomima i figuranti ringraziano e scendono dal palco. La festa di carnevale continua al suono della Tubiana, una antica danza carnevalesca tipicamente siciliana.

 
 

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