Conclusioni
Testo di Lucia Maranto
Da quanto fin qui detto e dalle ricette esaminate,
possiamo giungere alle seguenti conclusioni:
Alla Sicilia sono legate le origini della pasta;
L'impronta più importante lasciata nella cucina
siciliana si deve agli Arabi e agli Spagnoli: ai
primi è legata sia l'introduzione di colture nuove e l'importazione delle spezie oltre
agli accostamenti di determinati prodotti alimentari che producono contrapposizioni di
sapori piccanti e agrodolci; agli Spagnoli si deve la raffinata elaborazione di ricette
che presentano un impianto barocco, in cui emerge una ricchezza di sapori, colori e odori.
La cucina della Sicilia occidentale risente, in
modo particolare, dell'iinpronta lasciata dalla dominazione araba e da quella spagnola
rispetto alla gastronomia della Sicilia orientale e dell'entroterra che affonda, invece,
le scie radici nell'antichità classica; ciò è ravvisabile nella semplicità con cui
vengono utilizzati i vegetali nella elaborazione delle ricette che restano legate alla
spartana sobrietà dei Greci e alle tradizioni del mondo contadino;
La sera, quando la famiglia del contadino si
riuniva, si aveva il pasto più importante della giornata;
Gli ingredienti utilizzati, sempre nell'ambito
della cucina del povero, erano sempre legati alla reperibilità stagionale e
all'abbondanza dei prodotti della terra o al pesce azzurro nelle zone costiere;
La carne costituiva una rarità
nell'alimentazione del contadino tanto che l'uso di questa, anche come condimento della
pasta, veniva limitato alle festività o alle ricorrenze importanti.
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