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| minacciati dalla generale
disgregazione sociale e culturale. Queste feste nella tradizione popolare siciliana sono
legate al mito della Vecchia di Natale e della Vecchia Strina che, come i morti portano i
regali ai fanciulli, queste usanze infatti sono legate ad ununica matrice rituale di
origine agraria che è alla base sia al culto dei defunti che in quello della rinascita
della vita e del suo ciclo che trova nel Capodanno una delle sue manifestazioni
principali. Lusanza ancora motto popolare della "strina" siciliana richiama anche nel nome le "stritiae" dell'antica Roma, che rappresentavano appunto i doni di capodanno, il Pitrè afferma che in che 'n Sicilia i giorni sacri della strina sono il 24 Dicembre e 1 Gennaio, in alcuni paesini per questa occasione i ragazzi vanno in giro con un sacco ed una campanella per la raccolta dei dolci, o di piccole somme di denaro. Per quanto riguarda i pani figuranti che si solevano preparare in questo periodo, sono rimaste solo sporadiche testimonianze che sopravvivono soprattutto nelle province della Sicilia orientale, a Modica se ne preparava uno a forma di cannizzu, cioè a forma del contenitore che serviva a conservare il grano e altri cereali. Questo pane si prepara la vigilia di Natale e lo si consumava per il Capodanno, il capofamiglia lo affetta mentre la moglie lo distribuisce a tutta la famiglia, il suo valore propiziatorio è evidente, infatti esso si riempie di. Simbolici chicchi di grano, lenticchie, fave e ceci, in modo che così si possano colmare anche i ripostigli del contadino. Un altro pane natalizio è il cosiddetto pani di uoi cioè di buoi, questo infatti del peso di un chilo circa consumato durante il pranzo di Capodanno, è ottenuto dallunione di due elementi a forma di mezza luna, che rappresentano i due buoi aggiogati da un cordoncino di pasta a treccia, era motto diffuso nella Sicilia sud-orientale e lo si ritrova anche con la variante delle nocciole inserite ai fianchi del pane. La preparazione e il consumo del pane duoi sembra comunque riferirsi anche ad altre feste, in particolare per la ricorrenza di San Giuseppe ritroviamo un pane a pedi di 'uoi che rappresenta però solo lo zoccolo del bue. Queste raffigurazioni di buoi nei pani hanno un carattere rituale e si collegano ai pani e alle focacce delle antiche civiltà cerealicole a forma di animale, che venivano mangiati come corpo spirito del grano. Sempre in periodo natalizio, a Buccheri un paesino sugli alti Iblei si preparano per le bambine due tipi di pane, uno è detto nfasciateddu e raffigura un infante infasciato, l'altro detto cùcchia è simile al pane di 'uoi, infatti è formato dall'unione di due elementi con le punte che si aprono come corni. Questultimo comunque è molto diffuso in tutta la Sicilia, infatti in molti paesi della provincia di Catania, Messina., Palermo, si trova la voce cùcchia ad indicare un pane-dolce formato da due elementi uniti, per quanto riguarda invece il suo significato è anch'esso da mettere in relazione con i riti di propiziazione per la fertilità e la buona annata, infatti la sua forma rimanderebbe all'accoppiamento sessuale. Non a caso il Pitrè indica con il termine di cùcchia "due mezzi pani attaccati fra loro, e pare ovvia la sua derivazione da copula" cioè coppia e inoltre tutt'oggi il termine dialettale 'ncucchiare" significa mettere assieme, unire. A Natale in Sicilia si consumano anche alcuni tipi di focacce calde
preparate a base di farina di grano e vari ingredienti, esse hanno vari nomi a seconda
delle località e delle farce, la scacciata o scaccia è tipicamente catanese ed ha
molte varianti in quanto può essere farcita in molti modi, focacce calde sono anche la 'mpanata
natalizia nissena, e la 'mpanata Ionica di Natale, realizzate con pasta di pane
e diversi condimenti all'interno, la cudduredda di vinu cottu (ciambella di vino
cotto). Unaltra specialità natalizia diffusa nel paesi della Valle del Belice,ma
anche in buona parte della Sicilia orientale sono li sfinci, paste frolle fritte
con olio che in passato la suocera dava in omaggio alla nuora. I pani figurati per
Capodanno e Natale dovevano comunque essere molto numerosi ma essi probabilmente sono
stati soppiantati dalla generale diffusione dei panettoni. |
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