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Parallelamente al dibattito cittadino sulla Galleria di Piazza Cairoli, negli uffici tecnici comunali si studia lo schema di convenzione che dovrà essere approvato dalla Giunta municipale, descrivendo dettagliatamente la Galleria da erigere nell’isolato 323. Si prescrive, fra l’altro, che il progetto esecutivo dovrà essere elaborato da parte della ditta aggiudicataria della gara d’appalto per l’esecuzione dei lavori. La Società Generale Elettrica della Sicilia (S.G.E.S.) sottoscrive la dichiarazione con la quale si obbliga al rispetto delle clausole dettate dal Comune, cioè di adibire l’isolato a luogo di passeggio anche durante le ore serali e di rispettare il capitolato d’oneri ed il regolamento relativi alla costruzione. Poco più di un mese dopo, il 4 febbraio 1924, a Milano viene fondata la Società Anonima Imprese Edilizie (S.A.I.E.). Il capitale è formato da quote azionarie della Società Generale Elettrica della Sicilia e della Società Tirrena Finanziaria anonima per azioni con sede in Milano, alla cui testa sono il Senatore Dott. Luigi Della Torre, Vice Presidente della S.G.E.S., ed il Cavaliere del Lavoro Comm. Francesco Paolo Lo Presti, proprietario dei Mulini di Milazzo e della Società Birra Messina. Ad Agosto del 1924 è espletata la gara per l’aggiudicazione del comparto unico dell’isolato 323 del Piano Regolatore. La Società elettrica risulta assegnataria dell’appalto e si impegna a consegnare il progetto definitivo, come da contratto, otto mesi più tardi. Uno schizzo di progetto viene comunque allegato all’atto pubblico. E’ stato elaborato dall’Ing. Arch. Camillo Puglisi Allegra, messinese, con titolo di studio acquisito alla Regia Scuola d’applicazione di Roma. All’epoca Puglisi Allegra svolge la propria attività professionale a Venezia dove è contemporaneamente impegnato nella redazione del progetto della maestosa Camera di Commercio della città lagunare. A Messina è già conosciuto ed apprezzato, avendo progettato nel 1911 proprio il Palazzo della Borsa e Camera di Commercio, del quale al momento sta seguendo la costruzione. Con quattro mesi di ritardo rispetto alle date concordate, viene presentato il progetto della Galleria, che sarà approvato dalla Commissione Edilizia comunale nella seduta del 2 settembre 1925. Il parere favorevole è rilasciato a condizione che all’atto dell’esecuzione dei lavori si provveda ad allargare la via di transito, in previsione della cessione al Comune, nonché ad aumentare numero e dimensione delle finestre dell’attico posto sotto la volta. Queste modifiche, e quelle imposte dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici circa l’alleggerimento dei prospetti “dalle eccessive ornamentazioni e cesellature”, porteranno necessariamente ad una nuova versione di progetto, che corrisponde all’opera che oggi ammiriamo.
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