|
|
|||||||||||||||||||||||||||
Prima di andare in pizzeria mi regala l’autografo di “Il discorso su Siena” perché sa quanto sono legata a questa città. E’ una bella serata e andiamo nelle vicinanze dopo una bella passeggiata e mi racconta dell’incontro con il Santo Padre. Ci lasciamo alla fermata dell’autobus che prendo per andare a dormire dalle suore. Non vedo l’ora di rivederlo il mattino dopo e spero che non venga nemmeno la Maria così posso godermi di più la sua vicinanza. E’ quasi ora di pranzo ed il sole dal terrazzo filtra i suoi raggi nello studio. Una luce lo illumina e così traspare tutta la sua straordinaria serenità, la sua estrema pacatezza. Quante volte seduta su questa poltrona, la sua amata poltrona, ho cercato di fissare per sempre nella mente parole e silenzi. Gli anni passano e lui mi ricorda che sono ancora una bambina. L’affetto filiale che mi lega a lui mi fa dimenticare la stanchezza di un viaggio in autobus di notte da Messina a Roma e il mal di schiena si trasforma in gioia straripante. Usciamo per prendere i quotidiani e fare una passeggiata. Lui pensa all’inverno prossimo e all’ itinerario della passeggiata quotidiana. Lo affligge un po’ pensare ai giorni di freddo poi ricorda come le amiche lo viziamo e mi ringrazia ancora dei biscotti al sesamo che gli ho portato dalla Sicilia e che lui intinge nel Vin Santo dopo i l pranzo. Poiché sto facendo uno studio sulla Via della Croce del poeta e su quella di San Leonardo da Porto Maurizio mi regala una copia di quella meditata al Colosseo che il Santo Padre gli chiese di scrivere e così risponde alle domande che gli faccio sul testo. Mario è felice di dirmi che finalmente Venturino Venturi è stato conosciuto in tutto il mondo poiché le sue immagini hanno accompagnato il testo. Un velo di tristezza scende sul suo volto quando ricorda che per un malore e la conseguente morte l’amico non potette assistere alla Via Crucis. Esco dalla borsa il cardigan che mi ha prestato ieri sera “ se vuoi lo puoi tenere” mi dice e così sorridendo replico che dopo “Il cappotto di Montale” di Elio Fiore, non starebbe male “Il Cardigan di Luzi”
|
|||||||||||||||||||||||||||
|