COMUNE DI

S
AMBUCA DI SICILIA (AG)

   
 
 
     
 
Panorama di Sambuca di Sicilia
 
     
 

Leop81 - 14 Aprile 2007

 
     
     
     
     
     
  da Wikimedia Commons  
     


Centro agricolo (Comune di 95,88 Km2 con 7000 abitanti), 105 Km a Nord-Ovest del capoluogo, a 350 metri s.l.m. Il centro occupa la sommità di un poggio a Est del lago artificiale Arancio e delle pendici Sud-Occidentali del Monte Genuardo (1579 m.).

Il suo territorio presenta argille azzurre ed pedologicamente caratterizzato da suoli bruni e regosuoli. Zona sismica di prima categoria.

L'economia è prevalentemente agricola (cereali, olivi e vigneti, mandorleti) e zootecnica. Fiorente l'artigianato (ceramica, ferro, legno, ricami).

Il Centro ha un grande potenziale di sviluppo turistico.

 

    Sambuca di Sicilia    
     

AFFITTACAMERE

Notizie storiche Beni monumentali

Sambuca ha origine da un Casale edificato dagli Arabi intorno all'830, che prese nome, secondo la tradizione popolare, dall'emiro Rahal Zabut, il quale costruì per difendere il territorio una fortezza nella parte alta dell'odierno paese.

Caduti gli arabi, il feudo fu concesso nel 1185 da Guglielmo II al monastero di Monreale, e in seguito appartenne a Eleonora d’Aragona. Costituito in marchesato divenne infine proprietà delle famiglie Barberini e Beccadelli di Bologna (1666).

Fra il XVI e XVII Zabut è stata oggetto di un fermento edilizio che proseguì fino all'Ottocento con la costruzione di nuovi quartieri con palazzi nobiliari, chiese, conventi, l'ospedale, l'orfanotrofio.

Dall"800 fino al 1928 il paese venne chiamato Sambuca Zambuth, e solo dopo il '28 diventò Sambuca di Sicilia.

Il tracciato medioevale, posto tra via Vassalli, la Chiesa di S. Michele e la Madrice, è definito da questi fuochi e da un tessuto viario a fuso. L'impianto urbanistico legato all'asse di Corso Umberto e alle sue adiacenze è tipicamente seicentesco. Il Centro storico è ricco di architetture emergenti.

 

Chiesa Madre Assunzione di Maria, Chiesa S. Michele, Oratorio di Gesù e Maria,
Chiesa del Rosario,
Chiesa del Purgatorio,
Chiesa di S. Antonio,
Chiesa di S. Sebastiano, Chiesa di S. Caterina,
Chiesa di S. Giuseppe,
Chiesa di S. Calogero,
Chiesa di S. Elia,
Chiesa della Concezione,
Chiesa del Lume,
Chiesa della Concezione,
Chiesa del Lume,
Chiesa della Concezione,
Chiesa del Cuore di Gesù,

Convento dei PP. Carmelitani della Beata Vergine,
Monastero della Benedettine di S. Caterina,
Convento di S. Elia,
Collegio del Sacro Cuore.

ITINERARI CONSIGLIATI

Caratteristici i vicoli saraceni, detti vaneddi, un districarsi di viuzze tortuose e cortili ciechi, esempio di urbanistica islamica. Fra questi vicoli si trova la Chiesa del Rosario, della fine del '500, col sagrato pavimentato con ciottoli bianchi e neri, che compongono lo stemma domenicano.

La Chiesa Madre, intitolata a Maria Santissima Assunta, è stata edificata su una parte dell'antico castello di Zabut e sulla precedente chiesa di S. Pietro, del secolo XV. Il trecentesco portale d'ingresso forse proviene da una chiesa di Adragna, oggi frazione di Sambuca. Una possente torre campanaria quadrangolare caratterizza la facciata della Chiesa; caratteristica è la sua guglia rivestita da maioliche verdi e gialle che formano fasce orizzontali a zigzag e sorretta da grandi foglie scolpite nel tufo. Un antico affresco bizantino (proveniente dalla distrutta Chiesa di San Giorgio) è conservato all'interno.

Altra interessante Chiesa è quella del Carmine, oggi santuario della Madonna dell'Udienza, edificata nel 1530 e rimaneggiata nel 1615 e nel corso del secolo XIX; al suo interno ammiriamo la statua in marmo della Madonna attribuita ad Antonello Gagini e un seicentesco crocifisso ligneo.

Il Teatro Comunale, realizzato tra il 1848 e il 1851, con tre ordini di palchi ha la struttura e lo stile neoclassico dei maggiori Teatri siciliani (Il Bellini di Catania, il Politeama di Palermo, il Regina Margherita oggi Pirandello di Agrigento). Danneggiato dal terremoto del 1968, è stato oggi restaurato.

Il Corso Umberto, asse principale del Centro, è delimitato da bei palazzi anche questi quasi tutti restaurati da breve tempo. In alcuni casi in modo suggestivo scavalcano le strade sottostanti, come nel caso del Municipio. Infatti il palazzo municipale è sorretto da un doppio arco monumentale nel cui pilastro centrale si apre il portone sormontato da un orologio.

Molto bello è anche il palazzo Beccadelli, in origine dei marchesi della Sambuca, che includeva in un intero isolato la chiesa di S. Sebastiano e l'ospedale Pietro Caruso del ‘500. Sul fronte opposto della via spicca la settecentesca facciata in tufo di palazzo Campisi.

Interessante anche il palazzo Panitteri edificio quadrangolare del secolo XVI in stile tardorinascimentale, costituito da una vasta corte interna, con scala in stile catalano. All'interno del palazzo ospita il Museo Etnoantropologico; vi era allestito un piccolo museo delle cere che ricostruiva il salotto politico-letterario sambucese dell'ottocento animato da personaggi quali Francesco Crispi, Vincenzo Navarro, George Sand.

Nei dintorni del Centro urbano, esattamente nella valle del fiume Carboj, sottostante Sambuca, si estende il grande bacino artificiale del lago Arancio. Sulle sue sponde si trovano i ruderi della fortificazione saracena di Mazzallakkar, sommersa per sei mesi l'anno dalle acque del lago.

 

GLI SCAVI DI MONTE ADRANONE

Da Adragna si possono raggiungere gli importanti scavi di monte Adranone, con i resti di un’antica città greca fondata da coloni selinuntini nella seconda metà del secolo VI a.C. su sulle preesistenze di un abitato protostorico ritenuto punto di contatto fra l'area sicana ellenizzata e l'area elimo-punica. Nell’area archeologica si può vedere la necropoli, composta da tombe a cassa e terragne, nonchè tombe ipogee a camera, fra le quali si distingue la grande tomba detta della Regina. Rimangono ancora le possenti mura perimetrali e un quartiere del V-IV secolo a.C., un'area sacra e una fattoria del secolo IV; l'acropoli della città con basamenti di templi punici.