Premessa - La cucina baronale
IL MENU'
 
Coppa di gamberi
Maccheroncini in crosta
Medaglioni di pescespada
Rosa di filetto
Biscuit a sorpresa
Bignè
 
Le rielaborazioni digitali sono tratte da un Servizio fotografico di Gianni Ummarino per "A Tavola"n.12 Dicembre 1988
PREMESSA
 
Una sontuosa cena barocca
 

Per festeggiare le ricorrenze di questi giorni abbiamo voluto provare le ricette dei monsù che ci richiamano alla memoria il "pasticcio di sostanza", i grandiosi "trionfi di gola", morbidissimi zabaioni profumati alle erbe, elaboratissime meringhe di scuola francese, marmellate di arance amare di ricordo britannico, croccanti di origine araba, pistacchi e zucche candite che profumano di Sicilia.

Sono piatti elaborati nelle cucine delle grandi casate che, a partire dall’epoca barocca, hanno creato la grande arte culinaria siciliana, baronale o prelatizia che fosse. Una cucina raffinatissima, parallela a quella della povera gente. Maestri di quest’arte di rango erano i monsù, ovvero i prestigiosi cuochi di palazzo, contesi dalla nobiltà dell’epoca, che seguivano i loro signori nelle residenze di città ed in quelle di campagna, e per essi cucinavano persino nei lussuosi alberghi d’Europa pur di assecondarli nei gusti.

Abbiamo voluto presentare le ricette realizzate in occasione di una fastosa cena celebrata a Palermo, una dozzina di anni fa, nella splendida Villa Chiaramonte Bordonaro. Padrona di padrona di casa, la baronessa Antonella Chiaramonte, che con sensibilità ha voluto offrire ai suoi commensali i momenti conviviali propri della tradizione nobiliare siciliana. La cena è stata raccontata in una delle nostre più prestigiose riviste di alta cucina "A Tavola", a testimonianza che ancora oggi la cultura culinaria siciliana ha il suo spazio all’interno della tradizione gastronomica nazionale.

Il menù di questa cena prestigiosa è il frutto delle amorevoli ricerche di Anna Maria Dominici (figlia del famosissimo attore Angelo Musco). Una raccolta portata avanti trascrivendo da antichi manoscritti i piatti della tradizione siciliana, quella popolare e quella baronale. Spesse volte i ricettari sono quelli appartenuti ai monsù, quando la cucina, quella di alto rango, era esclusiva degli addetti ai lavori, che ne conservavano gelosamente i segreti.

Oggi, questi segreti, possiamo trovarli svelati anche su Internet, come nel nostro caso, con l’intento non solo di partecipare le delizie a quanti vorranno sperimentarne l’esecuzione, ma anche di arricchire la conoscenza della gastronomia siciliana, che non si limita ai pur gustosi piatti della sapienza popolare, ma sa elevarsi per gratificare la gola quanto lo spirito.

 
 
     
     
 
 
       

 

 
 

 

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