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in: lingua
araba (a caratteri cufici) che faceva da coronamento all'edificio.
Radicali furono le trasformazioni seicentesche intervenute quando
il palazzo, in pessime condizioni, venne rilevato da Don Giovanni
di Sandoval, a cui risale lo stemma
marmoreo con i dueieoni, oggi posto sopra il fornice di ingresso.
Per le mutate esigenze residenziali dei nuovi proprietari furono
modificati alcuni ambienti interni, soprattutto
all'ultima elevazione, furono realizzati nuovi vani, sul
tetto a terrazza, fu costruito un grande scalone e vennero
modificate le finestre sui prospetti esterni. Nel 1808, con
l~ morte dell'ultimo Sandoval, la Zisa passò al
Notarbartolo, principi di Sciara, che la utilizzarono per usi
residenziali fino agli anni '50, quando la
Regione Siciliana la espropriò. li restauro della fine degli anni
'70 ed '80 ha restituito la Zisa alla pubblica fruizione.
Nella parte dell'ala nord crollata nel 1971 si è proceduto alla
ricostruzione dellevolumetrie originarie, adoperando, per una
piena riconoscibilità dell'intervento, cemento e mattoni in cotto,
materiali differenti dalla originaria pietra arenaria.
L'esposizione.
Nelle sale
sono esposti alcuni significativi manufatti di matrice artistica
islamica provenienti da paesi del bacino del Mediterraneo. Tra
questi sono di particolare rilevanza le eleganti musciarabia
(dall'arabo masrabiyya), paraventi lignei a grata (compo-
sti da centinaia di rocchetti incastrati fra di loro a formare,
come merletti, disegni e motivi ornamentali raffinati e leggeri) e
gli utensili di uso comune o talvolta di arredo (candelieri,
ciotole, bacini, mortai) realizzati prevalentemente in ottone con
decorazioni incise e spesso impreziosite da agemine (fili
e lamine sottili) in oro e argento.
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La
Zisa,
edificio dd XII secolo, risale al periodo della dominazione
normanna in Sicilia. La sua costruzione fu iniziata sotto il
regIio di Guglidrno I e portata a compimento sotto quello di
Guglidmo II. La Zisa delle origini era una residenza estiva creata
nelle vicinanze della città per il riposo e lo svago del sovrano.
I Normanni, subentrati agli Arabi nella dominazione dell'Isola,
furono fortemente attratti dalla cultura dei loro predecessori.
I sovrani vollero residenze ricche e fastose come quelle
degli emiri ed organizzarono la vita di corte su modello di quella
araba, adottandone anche il cerimoniale ed i costumi.
Fu così che la Zisa, come tutte le altre residenze reali,
venne realizzata alla maniera "araba" da maestranze di estrazione
musulmana, guardando a modelli dell'edilizia palazziale
dell'Africa settentrionale e dell'Egitto, a conferma dei forti
legami che la Sicilia continuò ad avere, in qud periodo, con il
mondo culturale islamico dd bacino del Mediterraneo. |
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il nome Zisa deriva
probabilménte da al-Azfz (che in lingua araba significa
nobile, glòrioso, magnifico). li vocabolo (in caratteri nashi),
rinvenuto nella fascia epigrafica del vestibolo dell'edificio,
denota la caratteristica d'uso islamico di contraddistinguere con
un appellativo gli edifici civili più importanti.
n parco
del Genoard.
La lisa
delle origini si trovava inserita nel grande parco reale di caccia
del Genoard (paradiso della terra), che si estendeva ad occidente
della città. Tutti gli edifici reali ricadenti in esso (oltre alla
lisa, il palazzo dell'Uscibene ed i padiglioni della Cuba e della
Cuba soprana) erano circondati da splendidi giardini, irrigati ed
abbelliti da fontane e grandi vasche, utilizzate anche come
peschiere. |
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Le
trasformazioni nei secoli. La
Zisa delle
origini subì nei secoli numerose trasformazioni. Nel Trecento, tra
le altre modifiche apportate, fu realizzata una merlatura,
distruggendo parte dell'iscrizione |
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